Funghi, flora e faunaFunghi, flora e fauna

Colubro liscio - Coronella austriaca

Geco verrucoso - Hemidactylus turcicus

Geco comune - Tarentola mauritanica


Geco comune - Tarentola mauritanica (Linnaeus, 1758)

Altri nomi italiani: Tarantola muraiola

Ordine: Squamata. Famiglia: Phyllodactylidae

Caratteri distintivi: lunghezza totale 10-16 cm (a coda integra). Occhi grandi, leggermente sporgenti, con pupilla verticale e che non presentano palpebre ma una membrana trasparente. Dorso con numerosi tubercoli prominenti. Le dita viste da sopra hanno unghie poco visibili e solo sul terzo e quarto dito di ciascuna zampa; sono allargate verso l'estremità e provviste inferiormente di lamelle adesive. Colorazione del dorso dal grigio al bruno, con bande più scure soprattutto sulla coda. Sessi simili. Specie simili: si può confondere con il Geco verrucoso (Hemidactylus turcicus), che però raggiunge dimensioni inferiori, è più slanciato e ha dita meno allargate all’estremità con unghie ben visibili viste da sopra e, se osservate inferiormente, con lamelle adesive divise a metà (anziché intere).

Biologia: specie veloce e ottima arrampicatrice, attiva sia al crepuscolo e nelle ore notturne che di giorno. Come mezzo di difesa ha la possibilità di staccare la coda (autotomia). Si nutre di artropodi quali insetti e aracnidi che caccia all'agguato, di frequente sulle pareti delle case illuminate da lampade. Le uova (solo due per volta) vengono deposte entro fenditure di rocce e muri; i piccoli nascono tra luglio e ottobre.

Distribuzione in Italia: presente in tutta Italia dal livello del mare sino a circa 400 (800) m di quota. Quasi certamente lungo la costa adriatica a nord del Conero, Pianura Padana e area prealpina è stata introdotta passivamente dall’uomo e successivamente in vari siti naturalizzata (1). Anche per questa specie, come per il Geco verrucoso, si ipotizza una colonizzazione passiva da parte dell’uomo tramite trasporto di merci varie e materiale edilizio.

Dati accertati nella zona di studio (Provincia di Pesaro e Urbino): diffusione (compresi dati bibliogr.): specie poco diffusa. Frequenza di osservazione: scarsa, con naturalizzazione (1) certa in alcuni siti di rilevamento e solo probabile in altri dove mancano dati sufficienti per averne la certezza. Distribuzione altitudinale: dal livello del mare a 245 m (S. Anna del Furlo). Osservazioni: dati dal 2001 al 2020. Zona litoranea, di pianura e bassa collina: Gabicce (cella n.1) prima del 2002, in un edificio del centro urbano (FAZI, com. pers.). Pesaro città (cella n.7): il 6-6-2020 (GIACCHINI, com. pers.); zona industriale in periferia ovest, 2 individui nel gennaio 2008 sotto una tettoia (CRESCENTINI, com. pers.); Osservatorio Meteorologico Valerio negli Orti Giuli, ottobre 2010 (NOBILI, com. pers.). Dintorni di Pesaro (cella n.6): a Villa Fastiggi l’8-7-2005 (FAZI, com. pers.); a Cattabrighe il 25-7-2018 (DONATI, com. pers.). Mondaino (RN) (cella n.11) il 2-9-2020 (PACASSONI, com. pers.). Rosciano di Fano (cella n.13) nel luglio 2001 (GIACCHINI, com. pers.). Cuccurano di Fano (cella n.13) il 6-6-2003, un individuo giunto coi pacchi trasportati da un camion (CAVALIERI, com. pers.). Centro storico di Fano (cella n.14): diverse osservazioni dal 2011 al 2020 in edifici monumentali e privati (DIONISI V.; DIONISI N., DIONISI J., CAVALIERI, SANCHIONI, BARTOLINI, com. pers.). In periferia sud di Fano (cella n.14) entro un edificio e nello spazio verde circostante (il CEA Casa Archilei) nel settembre e ottobre 2019 e nel luglio 2020 sino a 3 esemplari per volta (DIONISI V., POGGIANI; BAI, com. pers.), probabilmente a seguito di precedenti rilasci di individui recuperati in zone urbane. Lago Vicini a 1 km dalla foce del Metauro (cella n.14), varie osservazioni a partire dal 2016 in un capanno di legno, associabili all’arrivo di un carico di mattoni, e nel 2019 anche di un giovane (CAVALIERI, com. pers.). Torrette di Fano (cella n.14) lungo la costa, su un muretto il 26-3-2003 (POGGIANI). Sant’Isidoro (Comune di Corinaldo - AN) nella valle del Cesano (cella n.29), il 7-9-2019 (MOCI, com. pers.). Zona di media e alta collina e appenninica esterna: M. Paganuccio (Monti del Furlo) presso S. Anna del Furlo (cella n.27) a 245 m di quota, un giovane nelle pertinenze di una vecchia casa, il 22-2-2014 (ESPOSITO, com. pers.). Urbino città, il 9-9-2020 (ABDERHALDEN, com. pers.). Habitat: edifici di centri abitati e loro pertinenze.

Osservazioni anteriori al 1980: catturata anni or sono lungo la costiera tra Pesaro e Fiorenzuola di Focara (cella n.6) (Silvio BRUNO, in litteris (1978), su segnalazione di referenti locali).

Dati bibliografici: cella n.3 tra San Marino e Marche (TEDALDI et al., 2014). Monti e Gola del Furlo (cella n.27): nell’abitato del Furlo, sulle pareti di un’abitazione il 18-6-2018 (FABBRI, 2018 - inedito). Cella n.22 tra le Province di Pesaro-Urbino e di Ancona nel periodo a partire dal 1994 (FIACCHINI, 2003).

Normative di tutela: specie protetta in base alla Convenzione di Berna del 1979 (Allegato III). Valutata come “a minor preoccupazione” (LC) (categoria della popolaz. italiana nella Lista rossa IUCN dei vertebrati italiani, RONDININI et al., 2013).

NOTE: 1 - Specie naturalizzata: specie alloctona che costituisce delle popolazioni in grado di riprodursi ed auto-sostenersi in natura senza l’intervento dell’uomo.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 15.07.2003
    Ultima modifica: 07.08.2024

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