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Geco verrucoso - Hemidactylus turcicus

Lucertola muraiola - Podarcis muralis

Lucertola campestre - Podarcis siculus


Lucertola campestre - Podarcis siculus (Rafinesque-Schmaltz, 1810)

Nomi dialettali: Lucèrtla, Lucèdra; Raganèla (nella zona di Fano e da referente di Fossombrone)

Ordine: Squamata. Famiglia: Lacertidae

Nella nostra zona di studio si trova la ssp. Podarcis siculus campestris (De Betta, 1857).

Note tassonomiche: attualmente, in attesa di eventuali revisioni, la sottospecie nominale risulta presente in Sardegna, Sicilia e per quanto riguarda l'Italia peninsulare almeno nella parte meridionale della Calabria, mentre nel resto dell'areale risultano diversi cladi (1) per ora attribuiti a Podarcis siculus campestris (DI NICOLA et al., 2019).

Caratteri distintivi: lunghezza totale sino a 24 (26) cm (a coda integra). I maschi tendono ad essere più grandi delle femmine e con testa più massiccia. Pur avendo un’elevata variabilità fenotipica, la specie presenta nella nostra zona di studio un disegno abbastanza costante a strisce dorsali verde chiaro, striscia vertebrale formata da macchie scure e strisce dorso-laterali con macchie scure e chiare allineate, più evidenti nelle femmine rispetto ai maschi, i quali possono anche non averne, sostituite da macchie reticolate. Più rari sono gli esemplari con toni marroni. Talvolta è presente una serie longitudinale di piccole macchie azzurre sulle squame ventrali esterne. Le parti inferiori mancano di punteggiatura scura e la gola varia dal bianco al giallo e al giallo-verdastro. I giovani appaiono più scuri avendo le strisce dorsali verde chiaro ridotte a favore della striscia vertebrale e delle strisce dorso-laterali con macchie scure e chiare.

Specie simili: si può confondere con Podarcis muralis, che però ha parti ventrali con macchie scure estese anche nella gola, e in parte con il Ramarro occidentale (Lacerta bilineata), i cui adulti hanno fra l’altro maggiore estensione di verde sul dorso e i fianchi.

Biologia: è attiva di giorno e in parte al crepuscolo. In caso di pericolo la coda si può staccare (autotomia) e in seguito rigenerarsi. Si nutre di insetti ed altri artropodi terrestri. Gli accoppiamenti avvengono in primavera. La femmina depone 2-5 uova in piccole buche scavate nel terreno.

Distribuzione in Italia: presente in tutta Italia, dal livello del mare a circa 1000 m di quota (ad es. 1068 m in Emilia-Romagna - MAZZOTTI et al., 1999).

Dati accertati nella zona di studio (Provincia di Pesaro e Urbino): diffusione (compresi dati bibliogr.): specie largamente diffusa. Frequenza di osservazione: frequente. Distribuzione altitudinale: dal livello del mare a 1380 m (M. Carpegna il 25-6-2015 - ROMAGNOLI, com. pers.) (2). Osservazioni: dati dal 1980 al 2020. Presente dalla costa alla zona appenninica interna. Habitat: zone erbose, arbusteti, boschi ripariali radi, spiagge sabbiose con vegetazione alofila, spiagge ghiaiose, spiagge con ciottoli e pietre (costa del S. Bartolo tra Gabicce e Pesaro), alvei fluviali asciutti, pietraie, falesie, campagna con alberature, zone erbose, siepi, più di rado muretti di recinzione e ruderi.

Osservazioni anteriori al 1980: retrospiaggia sabbioso di Baia del Re (cella n.13) e ruderi nel Campo d’Aviazione di Fano (cella n.14), nel periodo 1963-1979 (POGGIANI).

Dati bibliografici: Parco Naturale del Monte San Bartolo (celle n.1, 6 e 7), nel 2010-2011 (RISVEGLIA et al., 2011 e UNIVERSITA’ DI URBINO, 2010 - inedito). Cella n.3 tra San Marino e Marche (TEDALDI et al., 2014). Celle n.3, 4 e 5 tra Emilia-Romagna e Marche, nel periodo a partire dal 1980 (MAZZOTTI et al., 1999). Cella n.15 tra Toscana e Marche (VANNI & NISTRI, 2006 riportando a loro volta un dato bibliografico). Monti e Gola del Furlo (cella n.27) nel luglio 2017 e giugno 2018, su muri di abitazioni (FABBRI, 2018 - inedito). Celle n.21, 22, 30, 36 e 39 tra le Province di Pesaro-Urbino e di Ancona nel periodo a partire dal 1994 e n.38 sino al 1990 (FIACCHINI, 2003). M. Catria, prima del 1949 (TADDEI, 1949).

Normative di tutela: specie rigorosamente protetta in base alla Convenzione di Berna del 1979 (Allegato II); specie di interesse comunitario che richiede una protezione rigorosa in base alla Direttiva Habitat 92/43 del 1992 (Allegato IV).

Valutata come “a minor preoccupazione” (LC) (categoria della popolaz. italiana nella Lista rossa IUCN dei vertebrati italiani, RONDININI et al., 2013).

NOTE: 1 - Clade: gruppo di individui comprendente tutti i discendenti di un singolo antenato e l’antenato stesso.

2 - Nella zona di studio il territorio attorno a Carpegna (cella n.8) è quello dove la Lucertola campestre è stata osservata alle quote più alte: in aggiunta all’osservazione a 1380 m del 2015 (ROMAGNOLI, com. pers.) vi sono 6 osservazioni del 2002 e anni precedenti (BAGLI e PACI, com. pers.) che la danno dai 700 a 1100 m di quota.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 15.07.2003
    Ultima modifica: 07.08.2024

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