Funghi, flora e faunaFunghi, flora e fauna

Notizie storiche sulla fauna del bacino del Metauro (si...

Farfalle migratrici a Fano (1879)

Cavallette migratrici a Fano, Pesaro, Ancona e dintorni (sec. XIV)


In antichi documenti si riporta la notizia di una invasione di cavallette avvenuta nel 1363 o nel 1364.

"Luglio 1363. In dì primo di luglio un vento schiavo (1) temperato per diece hore continove del dì nelle parti di Pesaro, Fano, et Ancona condusse incredibili moltitudine di grilli, quasi come in passaggio per l'aire, tanto stretti, che l sole non rendea la luce, se non come per una nuvola non troppo serrata, et trovossi per quelli, che la notte sopragiunse, che molti l'uno portava l'altro. Dove presono albergo, cavoli, lattughe, bietole, lappoloni, et ogn'herba da mangiare, la mattina si trovarono tutte colle costole e nerbolini tutti bianchi, che a vedere era una cosa nuova, perché per la freta della notte non si potieno levare, li fanciulli ne portavano le cannuccie dal capo a piè, tanto stretto l'uno sotto l'altro, che non vi si sarebbe messo la punto dell'ago. Li grilli erano di lunghezza d'un dito colle gambe lunghe et rosse, e l'ali grandi col dosso ombregiava in verde chiaro, molti, o la maggior parte annegarono in mare, che 'l fiotto gittò alla marina, i quali ammassati gittarono orribile puzzo, e trovossi, che pesci non presero cibo di loro, e li altri animali, insino alle galline ne se guardarono".
(Tratto da Alcune memorie del Castello di Boscareto, di Corinaldo e Montenuovo nella Diocesi di Senigallia, et altro estratte dall'Istorie di Matteo Villani, copia in A.C.Se., Memorie diverse, VI, vol. 724, c. 22r).

L'AMIANI (1751) cita anch'egli un'invasione di cavallette, ma la riferisce all'anno dopo: "venne per tutta la Romagna da Imola in là, e anche dalla Marca, e per le Contrade delle Cavallette, che volavano, e dove si ponevano, non vi rimaneva niente se non la terra brolla".

Egualmente l'Abbate Antonio LEONI (Istoria d'Ancona, vol. III, Tip. Baluffi, Ancona, 1812) riporta come anno il 1364.
" In quest'anno medesimo il primo di luglio venne dalla parte della Dalmazia una quantità sì enorme di cavallette, che formata in aria densa nube tolsero il chiaro del giorno. Molte se ne annegarono in mare; ma la più parte si posarono sulle campagne d'Ancona, Senogallia, Fano, e Pesaro, e divorarono tutto ciò, che ritrovarono verdeggiante, con danno incalcolabile (Pinaoro, e Saracini) (2). Deve osservarsi, che questa specie di Grilli nomasi Cavallette, perché nei lunghi viaggi montano una sull'altra per riposarsi (Pinaoro)".

Cavallette all'epoca del Beato Sante (fine XIV secolo)

Il Beato Sante dimorò nel Convento di Santa Maria in Scotaneto a Mombaroccio, che poi prese il suo nome, dal 1371 al 1394, anno della sua morte. Uno dei fatti miracolosi che riportano le cronache, così come descritto in LOMBARDI (a cura di) 1986, è il seguente.
"Tornando un giorno da Pesaro al convento, Fra Sante si incontra con Francesco Malatesta. Essendo le campagne dei dintorni devastate dalle cavallette e recando queste un grandissimo danno alle colture, il Malatesta prega Fra Sante di liberare quei campi da quel flagello. Si inginocchia immediatamente l'umile servo del Signore ed, alzate le mani al cielo, prega l'Onnipotente Dio e poi comanda alle cavallette di lasciare quei campi e di andarsene al mare. E queste subito, a vista di tutti, se ne vanno, come una densa nuvola, a precipitarsi nel mare."

I fatti sopra descritti possono riferirsi a tre specie di Ortotteri che presentano la cosidetta forma gregaria-migrante: la Cavalletta migratrice o Locusta migratrice (Locusta migratoria), lunga 30-50 mm, diffusa in Africa, Asia ed Europa meridionale, presente anche in Italia per lo più nella sua fase sedentaria, la Cavalletta crociata o Grillastro crociato o Locusta del Marocco (Dociostaurus maroccanus), di 18-38 mm, diffusa nel bacino del Mediterraneo, Italia centro-meridionale e Isole comprese, e il Callittamo italiano o Cavalletta ali rosse (Calliptamus italicus), di 15-34 mm, presente in Asia occidentale e centrale ed Europa, Italia compresa, già descritto per le spiagge fanesi (vedi scheda).
Ai giorni nostri qualcosa di simile si è verificato nel periodo dal 19 al 21 luglio 2012, con notizie, riportate dalle cronache, provenienti da Fano, Ancona e Senigallia; probabilmente si trattava del Calliptamus italicus.

NOTE
(1) Vento proveniente dalla costa dalmata (Croazia e Montenegro).
(2) Pinaoro e Saracini sono due autori di storia anconetana del XVII secolo.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 02.10.2004
    Ultima modifica: 23.08.2012

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