Funghi, flora e fauna
Macrolepiota procera
Macrolepiota procera (Scop. : Fr.) Singer
Nome volgare: Mazza di tamburo
Famiglia: Agaricaceae
Descrizione: Cappello: 10-30 cm, campanulato, poi sferico ovoidale, quindi spianato con umbone centrale piuttosto appiattito. Cuticola squamata con scaglie brune che si distribuiscono in file concentriche attorno all'umbone, su fondo biancastro-beige. Imenoforo: lamelle fitte, sottili, ventricose, libere sul gambo; prima biancastre, poi con l'età si macchiano di bruno. Spore: 13-20 x 9-12 micron, ellittiche, grandi, bianche. Gambo: a fungo chiuso si presenta claviforme-bulboso e tozzo, poi alto e slanciato, cilindrico, sempre bulboso, cavo, decolorato da placche brune. Anello consistente, mobile, fibroso, concolore al cappello. Carne: bianca, poco consistente e tenera; al taglio diventa rosata. Odore e sapori di nocciola. Quella del gambo è fibrosa e non merita alcuna considerazione.
Commestibilità: buona.
Biologia e habitat: prati collinari e montani, ma anche in boschi sia di latifoglie che di aghifoglie.
Presenza nella zona di studio: zona collinare esterna (Bosco del Beato Sante presso Mombaroccio), Monti della Cesana (Bosco di Montebello di Urbino), rilievo del M. Raggio-Montalto Tarugo (Bosco di Montalto Tarugo), Monti del Furlo e zona appenninica interna (M. di Montiego, M. Nerone, M. Petrano, M. Catria, Serre, Alpe della Luna - Bocca Trabaria, zona di Bocca Serriola).
Note: molti cercatori la ritengono non commestibile e spesso la si trova bastonata.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 21.07.2004
Ultima modifica: 15.03.2012
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