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Salamandrina di Savi - Salamandrina perspicillata

Tritone crestato italiano - Triturus carnifex

Tritone alpestre - Ichthyosaura alpestris


Tritone alpestre - Ichthyosaura alpestris (Laurenti, 1768)

Altri nomi italiani: Tritone alpino, Tritone montano

Ordine: Caudata. Famiglia: Salamandridae

Nella nostra zona di studio (Provincia di Pesaro e Urbino) si trova il Tritone appenninico - Ichthyosaura alpestris ssp. apuana (Bonaparte, 1839).

Note tassonomiche: in precedenza denominato Mesotriton alpestris e ancor prima Triturus apestris apuanus (ANDREONE & TRIPEPI, 2006). La frammentazione del suo areale ne ha certamente favorito la differenziazione sottospecifica: in Italia oltre a Ichthyosaura alpestris apuana sono indicate la sottospecie nominale Ichthyosaura alpestris alpestris nelle Alpi centrali e orientali e la I. a. inexpectata nella Catena Costiera Calabra (TRIPEPI et al., 1999).

Caratteri distintivi: lunghezza totale 8-12 cm, coda compressa lateralmente. Colorazione caratteristica: dorso scuro, blu-violaceo nel maschio in periodo riproduttivo e zona ventrale da giallo ad arancio intensi, gola di norma punteggiata di nero e ventre quasi sempre senza macchiette scure. Il maschio ha una bassa cresta dorsale a margine intero, mentre la femmina ne è priva. Larva di 3-5 cm, con branchie esterne, apice della coda ± ottusamente appuntito e talora con breve prolungamento che scompare con l’età, parti superiori e laterali del corpo brune o bruno-giallastre ± macchiate di scuro, creste cosparse di macchie scure meno evidenti e grandi rispetto a quelle del Tritone crestato, la dorsale a margine abbastanza rettilineo. Taxa simili: nella zona di studio si può confondere con il Tritone punteggiato italiano (Lissotriton vulgaris meridionalis) e con il Tritone crestato italiano (Triturus carnifex), che però hanno macchie scure ben evidenti sul ventre e il maschio del secondo in periodo riproduttivo una vistosa cresta dorsale dentellata. La sottospecie nominale Ichthyosaura alpestris alpestris, presente nell’arco alpino, ha di norma la gola priva di punteggiatura scura. Larve simili a quelle di Triturus carnifex.

Biologia e habitat: è il tritone più strettamente acquatico, dal momento che a volte rimane in acqua tutto l’anno invece di trascorrere a terra il periodo di estivazione. Gli adulti predano in acqua piccoli invertebrati e talora larve di altri anfibi, a terra artropodi, molluschi e vermi; la larva si nutre di piccoli invertebrati acquatici. La riproduzione ha luogo in febbraio-marzo e in maggio-giugno alle quote maggiori, in laghetti del piano montano, stagni, pozze d’alpeggio ma anche in cisterne e vasche per l’abbeverata. Le uova vengono deposte singolarmente attaccandole alla vegetazione acquatica. Gli individui neotenici sono più frequenti in questa specie che negli altri tritoni italiani.

Distribuzione in Italia: Ichthyosaura alpestris apuana ha una distribuzione prevalentemente appenninica: è diffuso con areale continuo dalle Alpi Marittime (Piemonte e Liguria) all’Appennino tosco-emiliano. Inoltre è presente in stazioni discontinue nell’Appennino tosco-romagnolo-marchigiano (MAZZOTTI, 1988, TEDALDI et al., 1996, VANNI et al. 2003, DIONISI et al. 2005, FIACCHINI et al., 2006a, VANNI & NISTRI, 2006) e nell’Appennino centrale (Monti della Laga) (BOLOGNA et al., 2000). Per quel che riguarda regioni a noi vicine, risulta presente in Emilia-Romagna da 73 a 1790 m di quota (MAZZOTTI et al., 1999) e in Toscana da 90 a 1730 m (VANNI & NISTRI, 2006).

Dati accertati nella zona di studio (Provincia di Pesaro e Urbino): diffusione (compresi dati bibliogr.): specie localizzata. Frequenza di osservazione: rara. Distribuzione altitudinale: da 714 a 950 m di quota (Alpe della Luna-Bocca Trabaria). Osservazioni: essendo la specie assai localizzata e considerata vulnerabile (“in pericolo critico” (CR) per le Marche - in FIACCHINI, 2008a), per motivi precauzionali non si è ritenuto opportuno specificare le località esatte di ritrovamento. Zona appenninica interna: Alpe della Luna-Bocca Trabaria tra le Province di Pesaro e Urbino nelle Marche e di Arezzo in Toscana (cella n.23): due stazioni di presenza assai ravvicinate tra loro a 900-950 m di quota, con alcuni adulti nell’aprile 2003 (FAGNANI, com. pers.), il 9-5 e il 15-5-2003 e alcune larve il 21-8-2003 (POGGIANI e DIONISI V.; CAVALIERI e FURLANI, com. pers. - segnalazione già pubblicata in DIONISI et al., 2005). Stazione a 714 m di quota con osservazioni dalla primavera 2014 all’aprile 2019 (ANDREINI, com. pers.) (dati dal 2003 al 2019). Confermata la sua presenza nella ZSC Alpe della Luna-BoccaTrabaria nel luglio 2023 (ENEA & COPPARI, 2024). In questi siti sono stati rinvenuti anche adulti e larve di Tritone crestato italiano e di Tritone punteggiato italiano. Habitat: ambienti artificiali quali vasche e abbeveratoi posti al limite tra il bosco e il pascolo.

Dati bibliografici: Alpe della Luna-Bocca Trabaria (cella n.23) in territorio marchigiano (DIONISI et al., 2005; FIACCHINI et al., 2006a su segnalaz. di F. FAGNANI). Cella n.23, nel periodo a partire dal 1985 (VANNI & NISTRI, 2006).

Normative di tutela: specie protetta in base alla Convenzione di Berna del 1979 (Allegato III). Valutata come “a minor preoccupazione” (LC) (categoria della popolaz. italiana nella Lista rossa IUCN dei vertebrati italiani, RONDININI et al., 2013) e “in pericolo critico” (CR) da FIACCHINI (2008a) per le Marche.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 27.08.2004
    Ultima modifica: 25.11.2024

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