Funghi, flora e fauna
Come leggere le schede dei Molluschi
Molluschi marini
Per ogni specie la scheda riporta, quando è completa:
- il nome scientifico (tra parentesi il sottogenere) e gli eventuali sinonimi; il nome italiano e l’eventuale nome dialettale fanese; la classe e la famiglia.
- La dimensione maggiore misurabile della conchiglia, riportando un minimo e un massimo entro cui di solito varia l’adulto (tra parentesi le misure meno frequenti o eccezionali) con dati tratti principalmente da COSSIGNANI et al., 1992, PARENZAN, 1970 e PARENZAN, 1974 e 1976;
- i caratteri morfologici utili per la determinazione e il confronto con specie simili, in genere limitatamente a quelle presenti nella zona di studio.
- Note sulla biologia e l’habitat, tratte da testi citati in bibliografia.
- Dati accertati nella zona di studio:
- la distribuzione nei vari tipi di fondale presenti nella zona di studio, ricavata o da dati con punto di rinvenimento documentato (posizione e/o profondità), o da dati più generici oppure desunti dagli habitat indicati per la specie in bibliografia.
Per semplicità sono stati definiti come fondale sabbioso costiero i fondali con sabbie litorali e peliti molto sabbiose (0-10/12 m), come fondale fangoso-sabbioso costiero quello con peliti sabbiose (12-18/22 m), come fondale fangoso quelli pelitico e pelitico sabbioso (18/22-48/58 m) al largo, come fondale sabbioso-fangoso ricco di epifauna quello con peliti molto sabbiose e con sabbie pelitiche (48/58-66 m);
- una valutazione della frequenza di osservazione, basata soltanto sugli individui rinvenuti vivi sino a scarsa profondità oppure spiaggiati. Viene usata la seguente scala: specie rara (2-4 segnalazioni, anche di più esemplari ogni volta), poco frequente (5-30), frequente (oltre 30), comune (per le frequenze più rilevanti) (1). Nel caso di specie rare per frequenza di osservazione, vengono indicati la data e il nome di chi ha fornito il dato (con la dizione com. pers.) o di chi ha raccolto gli esemplari (con la dizione legit).
- Dati riferiti all’Alto e Medio Adriatico in generale e a zone più o meno limitrofe a quella di studio.
NOTE: 1 - In opere consultate vengono usate scale differenti, ma equiparabili con la nostra: rara, poco frequente, frequente, comune e abbondante in COSSIGNANI et al., 1991; rarissima, rara, comune e abbondante in VIO & DE MIN, 1996.
Molluschi di acqua dolce e terrestri
Per ogni specie la scheda riporta, quando è completa:
- il nome scientifico (tra parentesi il sottogenere) e gli eventuali sinonimi; la classe e la famiglia.
- La dimensione maggiore misurabile nella conchiglia, riportando un minimo e un massimo entro cui di solito varia l’adulto (tra parentesi le misure meno frequenti o eccezionali) con dati tratti da KERNEY & CAMERON, 1979, COSSIGNANI T. & V., 1995, GIROD et al., 1980, CASTAGNOLO et al., 1980, GIUSTI et al., 1985 e AnimalBase (www.animalbase.uni-goettingen.de);
- i caratteri morfologici utili per la determinazione e il confronto con specie simili, in genere limitatamente a quelle presenti nella zona di studio e in aree limitrofe.
- Note sulla biologia e l’habitat, tratte dai testi citati in bibliografia.
- Dati accertati nella zona di studio:
- tipo di dati: esemplari conservati nella collez. di Casa Archilei, osservazioni in natura e fotografie;
- altitudine o fascia altitudinale;
- periodo delle osservazioni;
- segnalazioni di presenza: per le località citate si fa riferimento alla fig. 3 a pag. 245 e ai toponimi riportati nelle carte I.G.M. In alcuni casi vengono indicati la data e il nome di chi ha fornito il dato (con la dizione com. pers.) o di chi ha raccolto gli esemplari (con la diz. legit);
- termini usati alla voce “frequenza di osservazione”: specie rara (1-4 segnalazioni, anche di più esemplari ogni volta), poco frequente (5-15), frequente (oltre 15), comune (per le frequenze più rilevanti);
- habitat: vengono usate, semplificando, le seguenti categorie di ambienti: acque correnti, acque stagnanti, acquitrini; praterie montane (sopra 800 m s.l.m.), praterie alto-collinari (400-800 m), margini stradali erbosi, zone erbose sassose e rocciose aride, incolti erbosi di collina e pianura, rive erbose umide fluviali; boschi di latifoglie in genere, boschi di aghifoglie esotiche, boschi ripariali, boscaglie, arbusteti, siepi; spiagge e retrospiagge marine; orti, giardini e parchi in zone urbane.
- Immagini: di norma le foto sono state riprese ponendo l'esemplare con l’apertura della conchiglia posta perpendicolarmente all'altezza, per apprezzare l'elevazione della spira (visione aperturale); talvolta anche sulla verticale dalla parte dell’apice per valutare il numero dei giri e le modalità di crescita della spira (visione apicale) ed anche dalla parte della base per valutare l'ampiezza dell'ombelico (visione ombelicale).
- Carte di distribuzione: nei quadrati di 5x5 km sono indicati con cerchi rossi i dati di presenza delle specie dal 2000 al 2017 e con cerchi viola i dati di presenza sino al 1999 (considerati “storici”); in caso di sovrapposizione, viene indicato il dato più recente. I cerchi azzurri rappresentano dati bibliografici, ma solo in quadrati dove non vi sono dati dei primi due tipi. I cerchi con centro bianco indicano esemplari raccolti in posature lungo i corsi d’acqua, che potrebbero provenire da una certa distanza rispetto al punto di raccolta; compaiono solo in quadrati dove non vi sono dati dei primi tre tipi.
Se un dato è riferito genericamente ad un’area ampia (es. “M. Nerone”) viene scelto il quadrato centrale della zona.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 09.09.2004
Ultima modifica: 12.09.2024
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