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Specie di piante erbacee e camefite di boschi e macchie...

Checklist delle piante erbacee di ambienti umidi del ba...

Piante erbacee degli ambienti umidi del bacino del Metauro - generalità


In questo settore della Banca dati non sono considerate le specie di zone umide litoranee più o meno salmastre (Salsola soda, Suaeda maritima), descritte assieme a quelle delle spiagge marine.

Si ringrazia il Dott. Leonardo Gubellini per la revisione parziale dei testi e i dati forniti (citati come "comunicazione personale": com. pers.).

Generalità

La vegetazione che cresce lungo i corsi d'acqua e le altre zone umide del bacino del Fiume Metauro è costituita da numerose specie arboree, arbustive ed erbacee.
La distribuzione di tali specie è legata a vari fattori quali: la natura del suolo, le dimensioni dei sedimenti, il regime delle piene, la velocità della corrente, l'abbondanza d'acqua nel suolo nonché le variazioni climatiche stagionali. La maggior parte di esse è esclusiva di ambienti umidi, molto umidi o acquatici mentre il resto delle specie vive tanto presso il fiume, quanto in boschi, luoghi erbosi freschi, radure, incolti, ambienti ruderali e campi coltivati. Non poche di quest'ultime prediligono suoli ricchi di sostanze azotate (specie nitrofile) e sono pertanto favorite da un certo grado di accumulo nel terreno di sostanze organiche.
Le piante tendono generalmente ad aggregarsi in consorzi vegetali aventi esigenze ecologiche simili, cosicché, essendo la presenza e la quantità di acqua il principale fattore ecologico discriminante, è possibile individuare quattro tipi di vegetazione che si dispongono in fasce parallele, la cui distanza dal corso d'acqua dipende dal grado di igrofilia delle specie che le compongono e dalla loro vulnerabilità alla forza della corrente e alle periodiche ondate di piena.
In particolare, partendo dal centro dell'alveo, si rinviene:
- la vegetazione delle idrofite;
-la vegetazione delle acque basse e delle rive umide dominate dalle elofite;
- la vegetazione dei greti e degli isolotti fluviali;
- le formazioni arboree e arbustive ripariali.
Tuttavia va precisato che, dati gli opposti fenomeni di erosione ed accumulo di materiali alluvionali nella riva concava e convessa dei meandri, le periodiche profonde modificazioni causate dalle piene, la presenza di isolotti, depressioni e sbarramenti, queste fasce di vegetazione sono quanto mai irregolari e variamente frammiste e spesso sfumano gradualmente l'una nell'altra comprendendo molte specie in comune. Inoltre laddove il fiume scorre incassato e le rive sono ripide, la vegetazione ripariale è limitata ad una stretta fascia di alberi e arbusti che scompare addirittura nel tratto montano.

Le prime due categorie di vegetazione ospitano certamente le specie più interessanti e tipiche del fiume.
Le idrofite sono piante acquatiche che vivono completamente immerse nell'acqua o con alcune loro parti e producono gemme sommerse. La Lenticchia d'acqua (Lemma minor) è una piccolissima pianta formata da due foglie dalla cui pagina inferiore si dipartono le sottili radici; galleggia sulla superficie dell'acqua in anse prive di corrente, in pozze e in bracci morti del fiume, ove spesso costituisce tappeti verdi formati da migliaia di individui.
Alcune specie, come la Zannichellia (Zannichellia palustris), sono ancorate sul fondo e hanno le fronde in gran parte sommerse; altre, come la Brasca nodosa (Potamogeton nodosus), la Brasca trasparente (Potamogeton lucens), la Naiade marina (Najas marina), il Ranuncolo a foglie capillari (Ranunculus trichophyllus) e il Millefoglio (Myriophyllum sp. pl., emergono dall'acqua con la parte superiore dei fusti. Anche queste piante, ad eccezione del Ranuncolo e della Zannichellia che amano anche le acque correnti, si rinvengono quasi esclusivamente nelle anse laterali ove le acque sono ferme o quasi, oppure in laghi e stagni e sono di solito rare o poco comuni e molto localizzate.

La vegetazione delle acque basse e delle rive umide comprende numerose specie igrofile, annuali o perenni, di piccole, medie e grandi dimensioni, che vivono in stretta vicinanza dell'acqua, spesso con la parte basale del fusto immersa, oppure in luoghi molto umidi.
Fra le specie annuali, la maggior parte delle quali nitrofila, le più costanti sono i Poligoni (Persicaria hydropiper, P. dubia, P. lapathifolia, P. maculosa) e il Cipero nero (Cyperus fuscus).
Fra le specie perenni, in gran parte provviste di forti rizomi sotterranei e formanti spesso masse vegetali molto fitte, si ricordano l'Equiseto palustre (Equisetum palustre), il Crescione d'acqua (Nasturtium officinale), il Crescione giallo (Rorippa amphibia), il Crescione radicina (R. sylvestris), il Sedano d'acqua (Helosciadium nodiflorum), la Buccinaria (Epilobium hirsutum), la Menta d'acqua (Mentha aquatica), Il Piede di lupo (Lycopus europaeus), la Veronica acquatica (Veronica anagallis-aquatica), i Capellini (Agrostis stolonifera), il Riso selvatico (Leersia oryzoides), lo Sparganio (Sparganium erectum), il Panico acquatico (Paspalum distichum), la Mestolaccia (Alisma plantago-aquatica e A. lanceolatum), il Giunco articolato (Juncus articulatus), il Giunco tenace (Juncus inflexus), il Giunchetto meridionale (Scirpoides holoschoenus), il Ciperone (Cyperus longus), il Giunco di palude (Schoenoplectus tabernaemontani), l'Erba nocca (Bolboschoenus maritimus), ecc.
I consorzi di vegetazione formati dalle piante sopra citate non sono stabili nel tempo, ma, laddove si abbia l'apporto di detriti limosi, si ha una naturale tendenza all'evoluzione verso aggruppamenti formati da elofite quali Tifa maggiore o Mazza sorda (Typha latifolia), Tifa di Santo Domingo (T. domingensis) e Tifa di Laxmann (T. laxmannii), a cui frequentemente si associa la Salcerella (Lythrum salicaria).
Gli aggruppamenti a Cannuccia (Phragmites australis) sono estremamente invadenti e si sviluppano al margine di corsi d'acqua, in luoghi molto umidi, ma soprattutto sulle rive di laghi, stagni e acquitrini, ove possono vivere anche con la parte basale immersa in acque abbastanza profonde e dove possono in breve tempo invadere l'intero perimetro del bacino soffocando il resto della vegetazione erbacea. La presenza di salici arbustivi all'interno delle formazioni a cannuccia costituisce una tappa dinamica successiva, preludio alla colonizzazione del bosco ripariale.

I greti e gli isolotti sono ambienti estremamente variabili per l'estensione e la natura delle alluvioni, sono colonizzati da numerose specie altamente adattabili, spesso nitrofile, talvolta esotiche, casuali o naturalizzate, quasi sempre amanti di un certo grado di umidità che facilmente raggiungono con le profonde radici. Non mancano specie provenienti dalle fasce limitrofe di vegetazione. Dominanti sono le piante erbacee annuali e perenni, ma frequenti sono anche le giovani piante di salice o pioppo che, se non ostacolate dalle piene o dall'intervento umano, costituiranno in breve tempo dapprima un arbusteto, poi un bosco. L'evoluzione della vegetazione dalla prateria al bosco è indicata dalla progressiva invasione di specie quali Rovi (Rubus sp. pl.), Luppolo (Humulus lupulus), Buccinaria (Epilobium hirsutum) e Canapa acquatica (Eupatorium cannabinum). Tra le numerose specie erbacee si segnalano: i Romici (Rumex obtusifolius, R. conglomeratus), il Farinello aromatico (Chenopodium ambrosioides), il Farinello polisporo (Chenopodium polyspermum), l'Amaranto americano (Amaranthus retroflexus), la Saponaria (Saponaria officinalis), il Meliloto altissimo (Melilotus altissimus), l'Euforbia platifilla (Euphorbia platyphyllos), la Dulcamara (Solanum dulcamara), lo Scardaccione o Cardo di Venere (Dipsacus fullonum), la Canapa acquatica (Eupatorium cannabinum), l'Astro annuale (Symphyotrichum squamatum), l'Enula céspita (Dittrichia graveolens), i Ceppitoni (Dittrichia viscosa), la Pulicaria (Pulicaria dysenterica), la Forbicina peduncolata (Bidens frondosa), il Topinambur (Helianthus tuberosus), la Lappola (Xanthium orientale subsp. italicum), l'Assenzio selvatico (Artemisia vulgaris), il Senecione dei fossi (Senecio aquaticus) e la Festuca falascona (Schedonorus arundinaceus).

Lungo il Metauro sono ancora presenti, anche se non del tutto continue, formazioni arboree e arbustive che costituiscono i boschi ripariali, in antico in stretta contiguità con imponenti boschi planiziali che rivestivano tutta la piana alluvionale della valle e che ora sono per intero sostituiti da coltivi e centri urbani. La formazione più prossima all'acqua è il saliceto che dapprima puro, sfuma gradualmente nel pioppeto. Questi boschi ospitano anche un discreto numero di specie che non sono proprie di questi ambienti, ma comunemente presenti nelle formazioni vegetali circostanti. Nelle radure più fresche si ritrovano buona parte delle specie erbacee dei greti.
Fra gli alberi e arbusti igrofili sono comuni il Pioppo nero (Populus nigra), il Pioppo bianco (Populus alba), il Salice bianco (Salix alba), il Salice rosso (Salix purpurea), il Salice da ceste (Salix triandra), il Salice di ripa (Salix elaeagnos); più localizzato è l'Ontano nero (Alnus glutinosa).
Negli ambienti più asciutti sono presenti specie mesofile come l'Olmo campestre (Ulmus minor), l'Acero campestre (Acer campestre), il Corniolo (Cornus sanguinea), il Sambuco (Sambucus nigra), il Biancospino (Crataegus monogyna), la Rosa canina (Rosa canina), il Prugnolo (Prunus spinosa), il Rovo (Rubus ulmifolius). Sono presenti, inoltre, specie esotiche spontaneizzate come l' Amorfa (Amorpha fruticosa), la Robinia (Robinia pseudacacia) e l'Acero americano (Acer negundo). Su alberi e arbusti si arrampicano specie lianose come l'Edera (Hedera helix), il Luppolo (Humulus lupulus) e la Vitalba (Clematis vitalba). Al margine di questi boschi specialmente sul terrazzo fluviale più elevato sono frequenti esemplari isolati o filari di Roverella (Quercus pubescens) anche di dimensioni notevoli. Sono probabilmente le discendenti delle roverelle che assieme a numerose altre specie arboree costituivano gli antichi boschi planiziari ora occupati da coltivi e aree urbanizzate.
Fra le specie erbacee sono comuni l'Ortica (Urtica dioica), l'Eupatoria (Agrimonia eupatoria), le Campanelle (Calystegia sepium), l'Angelica selvatica (Angelica sylvestris), la Lappolina (Torilis japonica), la Girardina silvestre (Aegopodium podagraria), il Cerfoglio (Chaerophyllum tumulentum), il Finocchio acquatico comune (Oenanthe pimpinelloides), il Caglio tirolese (Galium mollugo), la Bardana minore (Arctium minus), la Canapa acquatica (Eupatorium cannabinum), il Paléo silvestre (Brachypodium sylvaticum) e molte altre. Nei punti più umidi, spesso periodicamente inondati, o attorno a luoghi acquitrinosi sono presenti il Ranuncolo strisciante (Ranunculus repens), il Farfaraccio (Petasites hybridus), il Carice maggiore (Carex pendula), l'Equiseto gigante (Equisetum telmateja) e molto raramente il Caglio di palude (Galium palustre) e il Billeri di Calabria (Cardamine amporitana).

 


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2001
    Ultima modifica: 12.08.2012

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