Geologia e climaGeologia e clima

Spiaggia di Sassonia a Fano (geomorfologia)

I tratti fluviali diaclinali

I paesaggi fluviali nel bacino del Metauro (geomorfologia)


L'Appennino marchigiano è dominato da paesaggi fluviali la cui evoluzione abbraccia il Pliocene superiore-Quaternario ed è ancora in atto. Le diverse tappe evolutive dei paesaggi fluviali marchigiani sono contrassegnate da serie di superfici d'erosione semipianeggianti extravallive e di terrazzi vallivi diffusi in ogni bacino e settore di bacino.

La presenza di terrazzi sui fianchi delle valli nord-marchigiane è nota già dai primi decenni di questo secolo. La letteratura scientifica tradizionale, per l'Appennino marchigiano e quindi anche per il Bacino del Metauro, riconosceva sino a pochi anni orsono 4 eventi (ordini) di terrazzi, denominati T1-T4, rispettivamente dal più elevato sul fondovalle (e quindi più antico) al più basso (perciò più recente). La genesi di questi terrazzi è stata a lungo controversa e riferita a sollevamento tettonico del territorio, eustatismo (cioè oscillazioni della linea di riva), cambiamenti climatici o a reciproche e varie interferenze.

Recentemente, alcune indagini partite proprio dal Bacino del Metauro hanno messo in evidenza l'incompletezza e la parziale inadeguatezza della suddivisione tradizionale, che risulta parziale e imprecisa per la comprensione del quadro complessivo dell'evoluzione geomorfologica delle valli marchigiane. La suddivisione tradizionale è infatti parziale in quanto comprende solo forme con deposito alluvionale, trascurando i vari terrazzi d'erosione (privi di sedimenti) che li precedono e tenuto conto dei quali il numero dei principali eventi di terrazzamento aumenta sensibilmente. È imprecisa in quanto, anche considerando le sole forme con deposito, contempla un "4° ordine" (T4) che rappresenta in realtà un insieme complesso e in parte diacrono di eventi minori di incisione-deposizione fluviale che si sovrappongono allo smantellamento e rimodellamento dei depositi del terrazzo principale più recente (T3). Una ulteriore imprecisione della suddivisione tradizionale risiede anche nel numero delle unità terrazzate principali: infatti, il 1° ordine tradizionale è rappresentato non da una sola, ma da due principali eventi di terrazzamento che, per non stravolgere la ben radicata nomenclatura esistente, sono stati denominati rispettivamente T1b (il più basso e recente) e T1a. Questi eventi, inizialmente riconosciuti nei bacini del Foglia e Metauro, sono stati riscontrati anche in altre aree dell'Appennino marchigiano-romagnolo; solo localmente, in corsi d'acqua minori o in aree interne il numero di terrazzi con deposito appare inferiore, mentre in certe aree al di fuori del Bacino del Metauro, sembra comparire una ulteriore unità principale con deposito.

Dal punto di vista genetico, si è dimostrato che i terrazzi principali con deposito sono stati prodotti dal combinarsi del sollevamento tettonico generalizzato delle zone emerse dell'area marchigiana con le grandi variazioni climatiche quaternarie e, verso costa, con una certa componente eustatica (cioè oscillazioni del livello marino). Il modellamento dei terrazzi d'erosione e delle superfici d'erosione, invece, è stato controllato in modo pressochè esclusivo da ritmo ed entità del sollevamento tettonico.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 03.03.2011

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