Geologia e clima
La Grotta di Nerone (M. Nerone)
E' ubicata sul versante Nord del M. Nerone, in località I Ranchi, presso il ciglio della Gola dell'Infernaccio.
Questa grotta è l'unica descritta sin dai secoli scorsi tra le tante che si aprono sul Monte
Nerone "...così detto dall'imperatore Domizio Nerone che ivi per suo
diporto in alcuni tempi abitava, come testifican le grotte antiche, le
sotterranee stanze, in cui non meno l'arte che la natura fan campeggiare
l'industria, e della potenza loro le immense meraviglie concentrandosi nel
cavernoso ventre, in bell'ordinanza disposti, con si lunga serie, che niuno si
è trovato di tal animo, che ne abbia potuto il fin toccare" (V.
M. Cimarelli - 1642 - Dell'Istorie de' Galli Senoni).
Forse le parole del Cimarelli sono frutto delle fantastiche costruzioni letterarie frequenti
all'epoca, tuttavia esse testimoniano l'antico nesso tra la montagna e la sua
omonima grotta "...è ammirabile la
grotta detta di Nerone, o della Moneta, situata sopra mezzo monte dalla faccia
del Convento de' Servi del Piobbico. E
questa tutta artificio della natura. Io
l'ho penetrata circa in quattordici stanze, o grotte.
Il mio bisavo entrò sino a diciassette di esse.
Può dirsi un palazzo sotterraneo dove sono
tante camere in vari naturali appartamenti cavati nel sasso di travertino, ed
intonacati di tartaro, che scendendo copiosamente molti ne è venuto rendere
impraticabili ed altri chiusi affatto.
Dopo un molto internarsi il lume va a spegnersi e l'aria vi è assai
rarefatta. Ad un'epoca de' vecchi da me
conosciuti si andava assai più addentro che non si va al presente.
Ai tempi del Conte Ulderico mio bisnonno si
giungeva ad un termine dove in profondo udivasi un cader di copiosa acqua.
Per mezzo di sicura fune fu colaggiù fatta
scendere una tal coraggiosa donna piobbichese con lume acceso.
Asserì questa aver ivi trovata una copiosa
laguna di acque, di cui non fu calcolata la profondità.
Il detto mio Bisavo Conte del Piobbico fé
subito alzare un muro all'ultima imboccatura della grotta ai piedi, facendovi
incidere le parole non plus ultra, a scanso di pericoli" (Memorie ed
osservazioni di Vito Materozzi Brancaleoni per servire alla storia naturale di
Monte Nerone - 1808). Più significative delle precedenti, anche se ancora vaghe
e prive di oggettività, ci sembrano queste ultime osservazioni di
"protospeleologia" sulla Grotta di Nerone.Tuttavia, anche se la
scritta "non plus ultra" non è stata mai trovata e se nutriamo
fondati dubbi sul fatto che una donna possa essere stata calata nell'enigmatico
lago sotterraneo citato, questi scritti "coloriscono " e rendono più
affascinante la nostra ricerca, fatta delle ben più aride considerazioni
scientifiche, colmando forse quel bisogno innato di mito al quale nessuno è
immune.
La Grotta di Nerone è una cavità lievemente ascendente che entra sotto il ripido pendio
erboso de "I Ranchi" restando peraltro immersa di pochi metri sotto
l'affioramento di Calcare Massiccio che ha favorito la sua formazione.
Superato il basso e largo ingresso, la grotta si amplia sopra un pendio moderatamente
ascendente, debolmente illuminato da un foro che va ad aprirsi sul prato
sovrastante.
Il ramo più lungo e interessante è quello di destra, che presenta grandi formazioni
mammellonari ed è permeato dall'acre odore emanato dal guano dei pipistrelli.
Uno stretto cunicolo conduce ad una grande sala che rappresenta l'evento esplorativo più
significativo compiuto nel 1983 in questa grotta.
Ad alcune decine di metri di distanza si estende la Grotta dei Cinque Laghi ed un collegamento
tra le due cavità appare logico e naturale, quantunque continui a sfuggire nonostante gli sforzi sostenuti dagli
speleologi in strettoie percorse da significative correnti d'aria.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.1999
Ultima modifica: 05.10.2004
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