I Calcari Diasprini seguono ai Calcari e marne a Posidonia solo nelle successioni estese o intermedie, talora il passaggio è caratterizzato da lacune stratigrafiche. Il loro spessore è assai variabile, da alcune decine di metri nelle zone di basso strutturale decresce fino a chiudersi contro gli alti strutturali o con terminazioni lenticolari oppure con appoggio diretto su superfici di faglia giurassiche. Questa grande variazione di caratteri stratigrafici comporta anche una forte variazione dell'età, nelle sequenze estese i calcari diasprigni possono essere attribuiti all'intervallo Bajociano-Kimmeridgiano. Per quanto riguarda l'ambiente di sedimentazione, i calcari diasprigni sono la formazione più discussa di tutto il bacino umbro-marchigiano. Da alcuni autori sono stati considerati come un sedimento batiale/abissale, deposto al di sotto della superficie di compensazione della calcite (ccd) a profondità di alcune migliaia di metri, ma molti dati di terreno non concordano con questa ipotesi. Studi più recenti suggeriscono le seguenti considerazioni:

1. è noto che la ccd era, in tempi passati a quote assai più elevate della sua posizione attuale;
2. lo sviluppo dei radiolari è legato a fenomeni di upwelling, che potevano essere controllati dalla oceanizzazione della tetide occidentale;
3. al momento della deposizione dei calcari diasprigni nel bacino era disponibile una grande quantità di silice che favoriva lo sviluppo dei radiolari.

Questi tre fattori, magari concomitanti, possono spiegare alcune incongruenze come la coesistenza di carbonati e diaspri in zone limitrofe. Nella valle del fiume Bosso tra Secchiano e Pianello di Cagli è visibile lungo il taglio della strada provinciale un bellissimo affioramento di questa formazione con il passaggio ai soprastanti Calcari a Saccocoma ed Aptici.