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Le colline di Cartoceto (itinerari - ESCURS)

Le colline di San Costanzo (itinerari - ESCURS)

Le colline di S. Angelo e di Ferriano (itinerari - ESCURS)


LE COLLINE DI SANT'ANGELO E DI FERRIANO (Comuni di Fano e Piagge)

Tempo di percorrenza (solo andata): 5h
Dislivello: 150 m
Lunghezza: 10 km
Difficoltà: T
Ultima verifica: 2016

Questo itinerario percorre le colline prossime alla costa in riva destra del Metauro, dirupate verso il fiume, dalle quali si gode una bella vista della intera vallata sino al mare.

Chi volesse percorrere questo itinerario in bicicletta partendo da Fano, per il ritorno si consiglia di attraversare il Metauro al Ponte della Cerbara e proseguire verso Fano passando per Bellocchi.

CARTOGRAFIA:
1:200.000 UMBRIA E MARCHE T.C.I.
1:25.000 IGM F. 110 - III N.O. - S. COSTANZO
1:25.000 IGM F. 110 - III S.O. - MONDAVIO

BIBLIOGRAFIA
BRANCHINI 1920, BRANCHINI 1942, DE MARCHI e altri 1991, VITALI 1998

L'itinerario inizia, provenendo da Fano, a circa 2 Km dopo Caminate, dal bivio Cerasa - S. Angelo, dove si trova una costruzione cubica, deposito dell'acquedotto.

Caminate è un piccolo gruppo di case, ben noto perché qui sorgeva il castello di Galeotto Malatesta. Vi si trova la Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo e un'edicola lungo la via.

Al bivio Cerasa - S. Angelo si prende a destra per una strada fiancheggiata, come in tutto il resto dell'itinerario, da lunghi tratti di siepi di Tamerici ed altri arbusti, da Roverelle e Olmi. Dopo poco si trova un altro bivio: occorre ancora proseguire a destra, avvicinandosi man mano alla vallata del Metauro visibile a tratti sullo sfondo. Le colline circostanti presentano un'alternanza di campi coltivati soprattutto a cereali, case coloniche sparse, molte delle quali in abbandono, e qualche alberatura lungo i fossi, le strade e le scarpate.

Dopo poco più di un chilometro dalla partenza, si giunge all'Agriturismo La Grotta, dove è ubicata la Grotta di S. Paterniano. L'ingresso è situato nell'aia della casa colonica restaurata, protetto da un cancelletto in ferro al di sotto del livello del suolo. Fatti pochi gradini si accede al sotterraneo; per la visita occorre chiedere l'autorizzazione ai proprietari dell'agriturismo.

Proseguendo dall'Agriturismo La Grotta, si giunge alla sommità di una collina dirupata verso il Metauro con un gruppo di case denominato S. Angelo, che comprende anche una chiesetta. Si prosegue quindi discendendo un ripido sentiero tra i campi sulla sinistra prima dell’abitato, per ritornare alla strada principale che avevamo lasciato.

Giunti sotto la Ripa di S. Angelo, possiamo vedere gli strati scoperti di argilla ed arenaria, con ben evidenti i segni di frane anche recenti. Il fiume, al termine della strada, presenta un guado (attualmente non più praticabile) riportato anche sulla carta topografica I.G.M. e servito anni fa da un traghettatore con una zattera. 

Proseguendo l'itinerario, al vicino bivio si dovrà girare a sinistra ad angolo acuto per una strada che costeggia a una certa distanza il fiume, dapprima pianeggiante, con un ponticello sopra il Fosso dell’Acqua Salata, e poi man mano in salita sopra la collina delle Ripe di Ferriano. Fitte siepi di Tamericio, Olmo campestre, Biancospino e un lungo filare di cipressi fiancheggiano questa strada sino alla Chiesetta di S. Fortunato, in parte in rovina. Si apre ora l’ampio panorama della vallata del Metauro, con il fiume bordato di pioppi, la collina di Monte Giove di fronte, Fano e il mare da una parte e colline e monti velati dalla distanza dall’altra. La sommità delle Ripe (152 m s.l.m.) si trova in corrispondenza di un bivio: qui dobbiamo gira a destra.

Dal bivio sulle Ripe di Ferriano si scende a destra per una ripida discesa. Alla prima deviazione sulla destra inizia una strada pianeggiante sotto le Ripe lunga 1,5 km, che permette di osservare sia la fitta riva alberata del fiume, sia le balze dirupate di argilla e arenaria sopra le quali eravamo dianzi, in parte ricoperte da Ginestra e Canna del Reno.

Con la seconda deviazione sempre sulla destra, poco più avanti, si giunge invece alla riva del Metauro in prossimità della Chiusa. Di qui si notano una traversa in cemento che taglia il fiume per deviare l'acqua verso il Vallato del Porto di Fano e l'alveo fluviale incassato negli strati marnoso-argillosi e arenacei a causa dell'erosione regressiva. Sulla nostra sponda giunge invece un altro canale, denominato Vallato Albani, scavato per il mulino che in passato si trovava nella vicina Cerbara, dove sorge ora una piccola centrale idroelettrica.

Tutta questa zona in sponda destra, secondo alcuni storici, è stata teatro della marcia dell'esercito di Asdrubale nel 207 a.C. e dei suoi tentativi di cercare un guado, sino alla famosa battaglia del Metauro coi Romani che si sarebbe svolta più a monte presso Montebello.

A Cerbara, distante dalla Chiusa un chilometro, esiste anche la chiesetta di S. Ubaldo e un bar per chi volesse ristorarsi.

 

 


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 02.06.2016

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