Il Fiumicello (itinerari alto corso del F. Bosso)

Mezzo di spostamento: automobile
Lunghezza: 5 km
Ultima verifica: 1996

Si può risalire la valle del T. il Fiumicello per la strada che da Pianello di Cagli porta a Serravalle di Carda, a mezza costa rispetto al torrente.

Dopo circa 1,5 km, poco prima dell'abitato di Massa, attraverso la strada che porta al locale cimitero si giunge con una deviazione all'Abbadia, chiesa che un tempo fu il potente Monastero benedettino di San Pietro di Massa, fondato tra il IX e il X secolo. In una pietra del muro esterno una rozza scultura rappresenta quello che sembra, a detta della gente del posto, un lupo (oppure anche un asino).

Nel nucleo abitato della vicina Massa si trovano delle case in pietra, tra le quali una a torre colombaia con rosoni e strade selciate in arenaria.

Lungo Il Fiumicello sono presenti i ruderi di vari mulini: il Mulino Bordone, raggiungibile da Massa attraverso un sentiero in discesa, e più avanti il Mulino dei Maestrini e il Mulino dei Cerri. Quest'ultimo è il più facilmente accessibile, dato che si trova a lato della strada. Gli edifici del Mulino dei Cerri sono due, disposti di qua e di là dal torrente ed entrambi in rovina.

Qui le acque sono ombreggiate da Pioppi neri, Ontani neri, salici arbustivi, Cerri e Carpini neri; a tratti sulla riva cresce in fitti gruppi la Petasite dalle grandissime foglie. L'alveo è formato da grossi ciottoli ed è percorribile sino a che lo permette l'intrico della vegetazione. Nelle acque limpide sono presenti larve di Tricotteri, protette in astucci formati da sassolini, Velie che pattinano sull'acqua e il Gambero di fiume.

Dopo circa mezzo chilometro, in corrispondenza di un ponte, scende dalle pendici del M. Nerone il Fosso di Trilla, che nella parte alta prende il nome di Fosso del Bugarone. Quest'ultimo ha dato il nome alla "Formazione del Bugarone": strati calcarei nodulari del Giurassico (Era Mesozoica) posti tra il Rosso Ammonitico e la Maiolica, che comprendono una estesa lacuna stratigrafica, dovuta all'interruzione della sedimentazione. Il Fosso di Trilla non ha sentiero che lo risale, ma vale la pena di osservare una bella marmitta d'erosione e le rocce calcaree levigate situate nella sua stretta gola subito in prossimità della strada, vicino ad un casotto per la captazione delle acque.

Percorso sulla strada per Serravalle un altro mezzo chilometro, conviene fermarci dopo un altro ponticello in prossimità del Molino della Cornacchia, ora adibito ad abitazione, che conserva qualche traccia dell'uso precedente. Si imbocca un sentiero che porta nella stretta gola del Fosso della Cornacchia, incontrando anche qui un casotto per la captazione delle acque. Si può risalire il fosso per un certo tratto in una stretta gola scavata negli strati di Scaglia Rossa, levigata dalla corrente e con una serie di marmitte d'erosione nelle quali ristagna l'acqua, popolate dall'anfibio Ululone appenninico. Nella parte alta del fosso, non raggiungibile dal basso, le acque precipitano formando un'alta cascata, spettacolare nei mesi piovosi.

Serravalle di Carda, posta allo spartiacque tra Il Fiumicello e i fossi che si versano nel Biscubio, è un paese che si è assai trasformato nel dopoguerra, crescendo e cancellando molte tracce del passato. Come ricorda lo storico Bischi (1981) "nella via principale ogni porta era una stalla: se la percorrevi al tramonto, ti imbattevi al ritorno degli armenti, un fiume di pecore, colme di latte, sollecitate al richiamo degli agnelli rimasti separati per molte ore, seguite da asini carichi di legna e carbone". Alla periferia del paese sorge la chiesa di S.Maria Assunta, in cattivo stato di conservazione.

Da Serravalle si vede Il Fiumicello dirigersi, piegando ad angolo retto, verso Acquapartita, valico posto sulla Serra dei Castagni la quale prosegue verso N.O. con la Serra della Stretta.