Opere specialistiche
Pesaro e dintorni negli aspetti naturali: Il territorio ed i suoi confini
PESARO E DINTORNI NEGLI ASPETTI NATURALI
Il territorio ed i suoi confini
Che cosa sia Pesaro ognuno lo sa (almeno si spera!), e fin qui tutti d’accordo, ma, allorché si passa a parlare dei dintorni, la questione si complica, entrando anche un po’ nel vago. Vi è chi li intende in senso molto ristretto, limitandone l’estensione al Colle di S. Bartolo da un lato, all’Ardizio dall’altro, e non spingendosi verso l’interno oltre un raggio che non supera Novilara, S. Pietro in Calibano, Case Bruciate e Roncaglia. Altri, fautori di una ben più larga accezione (e forse - diciamola un po’ questa verità! - anche animati da un certo spirito di campanile), allargano assai le dimensioni del territorio, rifacendosi a tradizioni e consuetudini locali, a più meno antiche dipendenze giurisdizionali, e ad altro ancora: sino a Gabicce a Nordovest, sin oltre il Fosso Sejore a Sudest, a Montecchio - quando non fine a Colbordolo - risalendo la valle del Foglia, collegando questi tre punti estremi con linee ideali che da un lato toccano Gradara, Tavullia, e magari anche Belvedere Fogliense, dall'altro S. Maria dell’Arzilla, S. Angelo in Lizzola, e talora Mombaroccio. Un solo confine è fuori discussione, quello di Nordest: da quella parte c’è il mare, e più in là non si va.A nostro avviso sono più o meno in torto - chi per difetto e chi per eccesso - gli altri, e, partendo dall’irrinunciabile principio che un discorso di carattere naturalistico non può fondarsi se non su premesse d’ordine naturale, riteniamo ci si debba attenere ad una interpretazione in qualche modo intermedia tra le due precedenti e ben più di esse attagliata alla morfologia del territorio. Consideriamo pertanto quest’ultimo contenuto nei seguenti limiti: a Nordest la riva del Mare Adriatico dall’altezza di Fiorenzuola di Focara ai pressi della foce del Fosso Sejore; a Nordovest lo spartiacque sinistro del Foglia, da Fiorenzuola di Focara - per la Siligata, il Boncio, la Zagagnola, Monteluro e M. Peloso – al M. dei Calzolari sulla pianura del Foglia poco più in su di Borgo S. Maria (già Pozzo Basso), quindi una linea tagliante direttamente la pianura medesima fino a S. Fabiano e che di qui risale al Palazzaccio nei pressi del M. della Blilla; a Sud e Sudest lo spartiacque destro del Foglia e del Rio delle Geniche, dal Palazzaccio - per il M. della Blilla, il Trebbio della Sconfitta, la Pieve di Candelara, Novilara e Trebbiantico - alla spiaggia adriatica verso la foce del Fosso Sejore.
Entro i limiti sopradescritti, circoscriventi un’area di circa 80 kmq. (con un raggio minimo da Pesaro di circa 5 km verso il Fosso Sejore, ed uno massimo di circa 11 verso il M. Calzolari), restano inclusi la pianura del Foglia da poco oltre Borgo S.Maria alla foce del fiume, i bacini di vari modesti affluenti di sinistra e di destra del Foglia stesso (Fossi della Badia, della Genga, della Selva Grossa, della Biscia, di Torcivia, di Falcineto, e pochi altri ancor minori), e l’intero bacino del Rio delle Geniche. Tutto un complesso di valli e vallecole che si insinuano tra i colli coronanti la città di Pesaro; una corona dolcemente ondulata, di una dolcezza appena interrotta - e per contrasto accentuata dalle maggiori elevazioni di Monteluro e di Novilara (rispettivamente ad Ovest e Sud della città), e dai ripidi versanti nordorientali - le “rive” del S. Bartolo e dell`Ardizio incombenti sul mare.
Su questo territorio, ove più di quarant’anni addietro io mossi i primi passi di naturalista “in seme”, ci aggireremo d’ora in avanti nel descriverne gli aspetti naturali, senza escludere che - qualora se ne presentino l’opportunità e l’occasione - sia possibile qualche breve escursione fuori dei confini prima delineati.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 22.08.2010
Ultima modifica: 30.08.2010
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