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La sismicità storica e recente del bacino del Metauro (...

Terremoto del 14.04.1672, costa romagnola (Rimini)

Terremoto del 18.10.1389, Appennino Umbro-Marchigiano (Città di Castello)


Il sisma ebbe un'intensità massima dell'VIII-IX grado MCS.

Il periodo sismico iniziò il 16 ottobre 1389 e proseguì per oltre un mese. La scossa principale avvenne il 18 ottobre e colpì l'area dell'Appennino Umbro-Marchigiano che fa da spartiacque tra l'alta Val Tiberina e l'alta valle del Metauro. I danni più gravi si verificarono nelle zone di Città di Castello e Sansepolcro, dove le case furono in gran parte distrutte e le cinte murarie furono seriamente danneggiate. Danni ingenti furono registrati anche a Mercatello sul Metauro e Urbania. Si pensa che l'area di risentimento di questo sisma fu assai vasta, anche se di difficile delimitazione a causa dell'antichità dell'evento.

Le fonti storiche ricordano un numero imprecisato di vittime. A Città di Castello i danni e la durata del periodo sismico costrinsero gli abitanti ad alloggiare in baracche all'aperto o fuori dalla città. I cittadini di Sansepolcro affidarono la ricostruzione delle mura al celebre architetto Nicola Aretino, che le fece erigere più robuste e fortificate. Rimane menzione anche di lavori di ripristino ai pozzi e la costruzione di cunicoli sotterranei che avrebbero dovuto consentire, secondo le teorie aristoteliche del tempo, uno "sfogo" artificiale delle esalazioni sotterranee che si ritenevano causa dei terremoti.

Nel bacino del Metauro questo terremoto produsse effetti macrosismici massimi dell'VIII-IX grado MCS, limitatamente alla sua parte sudoccidentale. Più a nordest la scossa fu certamente risentita con una minore intensità. Le località metaurensi nelle quali sono stati documentati danni in seguito a questo terremoto sono le seguenti.

Il Baciuccheto e Pietragialla (località al confine con l'Umbria) (VIII-IX MCS): Le cronache coeve ricordano gravi distruzioni nella zona.

Mercatello sul Metauro (VII-VIII MCS): Gli annali coevi ricordano gravi danni alle abitazioni. Un atto notarile attestò che il campanile della pieve era divenuto pericolante e minacciava di crollare sulla chiesa e sulle case adiacenti.

Castel Durante, oggi Urbania (VII-VIII MCS): Gli annali coevi ricordano gravi danni alle abitazioni.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 28.07.2004

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