Opere specialistiche
Stagno alla foce del Cesano (Il Mare)
Settembre 1974, stagno a N.O. della foce del F. Cesano.
Ultimo esempio delle zone umide retrodunali che si estendevano lungo la costa. Oggi questo ambiente è stato quasi del tutto cancellato dagli scarichi di terra e rifiuti gettati lungo le sponde e dall'avanzamento del mare.
Quando l'uomo non aveva ancora modificato la fascia costiera per stabilirvisi, lunghi tratti acquitrinosi si trovavano dietro le spiagge basse, originati dal fatto che le acque piovane e dei fossi non riuscivano a superare la barriera della duna litoranea e a scaricarsi in mare. Dagli inizi del 1900 la situazione è andata rapidamente peggiorando, sino a che oggi non è rimasto praticamente più nulla di questo ambiente peculiare, altra testimonianza del carattere esenzialmente distruttivo nei confronti della natura del nostro modo di vivere.
Eppure non era un ambiente squallido, come molti ancora credono. Fitte cortine di piante palustri, grandi stormi di uccelli acquatici in sosta durante le migrazioni, rane, libellule e la folla dei piccoli abitatori delle acque dolci e salmastre lo rendevano al contrario pieno di vita.
Settembre 1980, stagno a N.O. della foce del F. Cesano.
A sei anni dalla foto precedente, si può vedere che la riva opposta a noi, una stretta spiaggia ghiaiosa, si è molto avvicinata a seguito dell'erosione marina.
Causa del fenomeno, come quasi sempre accade, sono state le scogliere costruite immediatamente a S.E. per proteggere degli edifici situati in vicinanza, il minor apporto di sedimenti ad opera del Cesano ed altre concause più o meno legate ad interventi dell'uomo.
Una parte della superficie acquea è ricoperta da uno spesso strato di Lenticchia d'acqua.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.2004
Ultima modifica: 24.07.2004




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