Opere specialistiche
Il confronto con gli scavi (La Basilica di Vitruvio a Fano)
Uno dei possibili contributi che il lavoro dell'IDAU può fornire al dibattito scientifico sulla Basilica di Vitruvio e sulla sua individuazione o meno nelle strutture archeologiche di Sant'Agostino è rappresentato dalla figura a fianco dove sono confrontati tre diversi livelli di rilievo, come spiegato dalla legenda. Dal confronto emerge con chiarezza quanto già intuito, e in parte misurato, nei precedenti rilievi del 1840 e fatto proprio da alcuni studiosi del passato: esistono precise (sono state anche misurate oltre che verificate graficamente) corrispondenze metriche tra i resti archeologici di Sant'Agostino e alcune delle misure indicate da Vitruvio nel De Architectura. Corrispondenze che riguardano spessori di muratura, raggi di curvatura, larghezza di ambienti. Corrispondenze così precise che con grande difficoltà riusciamo a pensare ad esse come semplici casualità. Nella figura sono stati sovrapposti tre diversi livelli di lettura. Uno è rappresentato dalle strutture rinvenute nel 1840 e poi interrate, l'altro dai rilievi condotti dall'IDAU della Facoltà di Ingegneria di Ancona, il terzo dalla pianta ricostruita del modello della Basilica, sempre eseguito dall'IDAU. Un modello che è stato ricostruito solo sulla base del testo vitruviano senza alcun riferimento ai rilievi effettuati garantendo così una totale obiettività d'interpretazione. Il risultato della sovrapposizione è chiaro. Ed è un risultato che costituisce un elemento e un contributo allo studio. Un risultato che non può esprimere certezze ma che certo, per logica e correttezza scientifica, in mancanza di fatti specifici e di altri ritrovamenti che possono avere precise attinenze col testo vitruviano, obbliga a guardare a quelle strutture con una particolare attenzione. Che possa magari essere di stimolo ad approfondire ulteriormente gli studi per svelare altre, forse decisive, corrispondenze. A nulla purtroppo servono, e sono servite in questi anni, colte disquisizioni a carattere fantasioso fondate su ipotesi non verificabili o su attente, ma incomplete, analisi filologiche, che, paradossalmente, vorrebbero negare che appartengono alla Basilica proprio gli unici resti archeologici rinvenuti nella nostra città che con quella Basilica hanno precise ed impressionanti corrispondenze. Solo una precisa ed inequivocabile ricostruzione urbanistica plano-altimetrica della Fano Romana unitamente alla corretta individuazione del foro può condurre ad una definitiva attribuzione (o negazione) dell'appartenenza di quei resti al leggendario edificio vitruviano. E questo rappresenta un naturale passo in avanti nello studio compiuto fino a questo momento. Un passo in avanti già intrapreso dalla stessa équipe di ricercatori e che si spera, in breve tempo, possa dare frutti floridi per la nostra città.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.1999
Ultima modifica: 22.07.2004
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