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Mondavio ritratto da F. Mingucci

Tavola descrittiva del Vicariato di Mondavio ritratto d...

Orciano di Pesaro ritratto da F. Mingucci


PECULIARITA' URBANE DI ORCIANO NELLA VEDUTA SEICENTESCA DI F. MINGUCCI

Orciano, della cui esistenza si hanno notizie sin dall'alto Medioevo, fra alterne vicende storiche fu a lungo sotto il dominio della città di Fano e poi dei Duchi di Urbino.

L'antico nucleo castellano, avvolto da quanto resta della cortina muraria e dominato dalle inconfondibili sagome della torre comunale e del campanile della chiesa rinascimentale di S. Maria Novella (o Torre Malatestiana), si erge al culmine di un dolce rilievo (m 264) sullo spartiacque collinare fra Metauro e Cesano.

Attraversato da un unico asse viario sul quale si innestano brevi percorsi laterali, anche Orciano, come gran parte dei centri storici limitrofi, mostra evidenti segni di decadimento edilizio e demografico, in netto contrasto con la vivacità del borgo sorto all'esterno delle mura.

La moderna crescita urbana di Orciano, similmente ad altre località vicine, si é infatti per lo più concretizzata nelle aree prospicienti la principale via di accesso, lungo la quale hanno trovato posto abitazioni, attività economico-commerciali, servizi sociali, al punto che l'edificato non presenta quasi soluzione di continuità con la recente espansione edilizia della attigua Mondavio.

Il sito, la struttura e le peculiari emergenze architettoniche di Orciano assumono particolare risalto nella veduta dipinta nel primo Seicento dall'artista-cartografo Francesco Mingucci.

Secondo le indicazioni della bussola, presente come di consueto nel margine inferiore dell'illustrazione, l'aggregato urbano é ritratto dal lato meridionale ed evidenzia due distinte realtà, adagiate sulla morbida dorsale collinare.

La prima, ed evidentemente la più antica, é costituita dal castello, racchiuso da un recinto murario bastionato e in parte coronato da merlature. Al suo interno si accalcano numerosi edifici pubblici e privati, vari per forme e volumetrie, sovrastati da elementi tipici del profilo urbano, come la torre del Comune e l'elegante campanile della chiesa, opera di Baccio Pontelli, che conferiscono all'immagine riconoscibilità e significato.

La seconda ben distinta unità urbana si identifica con il borgo esterno alle mura, sorto di fronte alla principale porta castellana e sgranato lungo il crinale collinare. Nella sua variegata tipologia edilizia si distinguono abitazioni dimesse, case a torre, consistenti edifici a più piani, oltre alla cuspidata torre campanaria della chiesa di S.Silvestro.

Castello e borgo dovevano costituire, all'inizio del Seicento, una realtà insediativa di una certa consistenza demografica, dal momento che Orciano, al pari delle maggiori località del Ducato urbinate, viene indicato col termine "Terra".

Sullo sfondo dell'immagine ritratta dal Mingucci emergono dolci rilievi collinari connotati dalle regolari maglie dell'appoderamento mezzadrile e coronati da piccoli nuclei castellani un tempo funzionali alla difesa territoriale e all'avvistamento, come suggerisce il toponimo "Vedetta".


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 22.11.2007

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