Opere specialistiche
Cavallaria (Castelli prima del sec. XIII)
castellum q.d.
ante 1001
Territorio di Fano. Insediamento abbandonato, poiché il castello era posto probabilmente su un poggio a sud dell'attuale modesto agglomerato di Cavallara, in comune di Mondavio (PU) fra il Metauro e il Cesano, poggio sul quale si trova la diroccata chiesetta di S. Ubaldo, 219 s.l.m.
La prima notizia relativa al luogo di Cavallara sembra quella contenuta
in una carta d'enfiteusi dell'abbazia di S. Cipriano di Ravenna, la quale, ai confini
di terre nel fondo Litonto a destra del Metauro, pone "a tercio lat(ere)"
Cavallaria (AA Ravenna, B. 400, a. 983).
Il castello è invece documentato in un diploma di Ottone III per
l'abbazia di S. Lorenzo in Campo dell'anno 1001: fra i beni esistenti "in
circuitu ipsius monasterii" l'imperatore enumera la "cella sanctorum Phylippi et
Iacobi cum castello suo quod dicitur Cavallaria" (M.G.H., Dipl., II/2, n. 39
PIERUCCI, Un eremo mai esistito, pp. 343-345). Tutti questi beni, a differenza
di altri situati in zone più lontane dall'abbazia, vengono nello stesso diploma
sottoposti a un preciso vincolo: Ottone III vieta che vengano concessi a
potenti persone in enfiteusi o con contratti scritti, mentre consente che siano
dati "more colonicio ad fruges annuatim persolvendas". Nei privilegi papali per
S. Lorenzo in Campo, ad iniziare da quello di Pasquale II del 1112 (AS Firenze,
Urbino, cl. III, filza 2, ff. 21r-23v) ripreso poi da quelli di Anastasio IV
nel 1153 e da Urbano III nel 1187, non si fa più riferimento
al castellum, bensì alla curtis, a proposito di Cavallara: "cellam ... Sanctorum Philippi et Iacobi cum curte de Cavallaria".
Nel 1283 il "castrum Cavallarie", sotto la giurisdizione del comune di Fano,
risulta "destructum" (ASVa, A.A. Arm. C, 156).
Chiese: S. Pietro, su cui aveva diritti l'abbazia di S. Paterniano di Fano (ASVa, Reg. Vat., 300, ff. 168v-169v, a. 1156; ibidem, ff. 169v-170v, a. 1178); S. Maria (R.D., nn. 500, 648, 774, 830, aa. 1290-91).
Il diploma di Ottone III lascia intravedere un'origine pubblicistica del più antico nucleo fondiario dell'abbazia di S. Lorenzo in Campo. Questo carattere pubblico si estenderebbe ai tre castelli citati nel documento come appartenti al "circuitus ipsius monasterii", che sono, oltre a Cavallara, GAIO (v.) e SANCTI PETRI IN BULGARIA (v.); castelli sui quali evidentemente il publicum intendeva mantenere una sorta di controllo. Sotto un'ottica diversa invece, ossia da parte della curia pontificia, questi castelli sembrano perdere d'importanza, ad eccezione forse di quello di Gaio.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.1999
Ultima modifica: 12.10.2009




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