Funghi, flora e fauna
Glossario sui Pesci
Glossario
Anadroma: specie che effettua la migrazione dal mare alle acque dolci per riprodursi.
Batidemersale: specie che vive nei fondali della scarpata continentale e sulle pianure batiali ad essa sottostanti (nel Mediterraneo dai 200 ai 3000 m di profondità).
Batipelagica: specie che vive nel dominio pelagico (nel Mediterraneo dai 200 ai 3000 m di profondità) dove è sempre buio.
Bentonica: specie legata al fondo.
Bentopelagica: specie che vive sia sul fondo della piattaforma continentale o vicino ad esso, sia nel livello medio dell’acqua.
Bilancia: appartiene al gruppo delle reti da raccolta, attrezzi costituiti da teli di rete che, quando si salpano con movimento dal fondo alla superficie, catturano anguille, passere, aguglie, cefali e latterini.
Branchiospine: appendici cartilaginee poste sul margine interno degli archi branchiali, dalla parte opposta alle lamelle branchiali.
Canali mucosi: strutture presenti sul capo dei Gobiidae, la cui forma e distribuzione, assieme a quella dei pori di cui sono muniti, facilita la determinazione delle varie specie.
Catadroma: specie che effettua la migrazione dalle acque dolci al mare per riprodursi.
Cogollo: rete fissa che sbarra l'acqua presso la riva, obbligando i pesci ad entrare in una serie di camere di rete successive.
Convenzione di Barcellona, del 16-2-1976: successivamente modificata, comprende vari protocolli, tra cui quello relativo alle Aree Specialmente Protette e la Biodiversità in Mediterraneo del 1995 (Protocollo ASP).
Coralligeno: fondale tra i 20 e i 200 metri di profondità nel quale organismi bentonici vegetali e animali formano concrezioni su rocce o sabbia detritica.
Demersale: specie che vive sul fondo o vicino ad esso.
Denti vomerini: denti impiantati nel vomere, osso situato nella parte anteriore e centrale della mascella inferiore; sono ubicati subito dietro l'arcata dei denti premascellari.
Epipelagica: specie che vive in mare aperto, dalla superficie a circa 200 m di profondità.
Ermafrodita: specie nella quale gli individui presentano contemporaneamente gonadi maschili e femminili.
Ermafrodita proterogina: specie originariamente femmina, che in seguito diventa maschio.
Ermafrodita proterandrica: specie originariamente maschio, che in seguito diventa femmina.
Eurialina: specie che sopporta ampie escursioni del valore della salinità.
Fondali a Posidonia o a Zostera: fondali caratterizzati da Posidonia oceanica, Zostera marina, Z. noltii e Cymodocea nodosa, piante fanerogame a foglie nastriformi che formano praterie sottomarine nella fascia sino a 30 m circa di profondità.
Fondi mobili: fondali costituiti da sedimenti fini di vario tipo e granulometria, dalla sabbia al fango.
Fondi sporchi: termine locale fanese per indicare fondali ricchi di epifauna che ostacolano l’attività di pesca a strascico. Corrispondono ai fondali sabbioso-fangoso (sabbie pelitiche “relitte”) e fangoso molto sabbioso (peliti con molta sabbia) situati nella parte più al largo della zona di studio.
Miglio marino: corrisponde a 1852 m.
Lampara: la pesca a lampara è effettuata con reti a circuizione mediante l'ausilio di una sorgente luminosa. Si pescano specie pelagiche, Clupeiformi in particolare.
Nassa: trappola formata da una intelaiatura coperta da una rete, con imboccatura che impedisce l’uscita della preda (pesci, seppie, crostacei e gasteropodi).
Nectonica: specie che nuota attivamente in mare aperto.
Oceanodroma: specie che compie migrazioni solamente in mare.
Palangaro (in fanese parangal): è costituito da una lunga lenza orizzontale da cui pendono numerosissime lenze verticali provviste di ami. Si catturano vicino alla superficie tonni, pesci spada e squali pelagici, vicino al fondo naselli, gronghi e razze.
Pelagica: specie (o suo stadio vitale) che vive in mare aperto, senza rapporti col fondo.
Peliti: sedimenti a granulometria finissima, composti prevalentemente di minerali della famiglia delle argille. Al posto di questo termine, proprio della geologia, viene di solito usato quello più generico di fango.
Piano circalitorale: fondali compresi tra i 30-40 e i 150-200 m di profondità (margine della piattaforma continentale), limite al di sotto del quale non possono vivere le alghe pluricellulari.
Piano infralitorale: fondali sempre al di sotto dell’oscillazione della marea. Arrivano sino a 30-40 m di profondità, limite sotto il quale non possono vivere le piante fanerogame marine (Posidonia e Zostera).
Piano mesolitorale: fascia di costa compresa entro il livello minimo e massimo della marea.
Planctonica: specie con limitate capacità natatorie, che si lascia trasportare dalle correnti.
Raggi branchiostegi: raggi che sorreggono la membrana che chiude inferiormente la camera branchiale.
Rapido o gabbia: è un attrezzo trainato velocemente su fondali sabbiosi e fangosi non troppo profondi. Viene usato principalmente per la cattura delle sogliole.
Rete da imbrocco (in fanese "rét d'imbròc"): è una rete da posta costituita da un solo telo con maglie di ampiezza differente a seconda della specie da catturare, come sogliole, cefali, saraghi, mennole, boghe, mormore e ghiozzi neri.
Reti a circuizione, come il cianciolo: possono essere utilizzate con successo solo nei confronti di specie pelagiche, come i Clupeiformi (sardine e acciughe), che presentino una notevole concentrazione di individui.
Sabbie “relitte” o “residuali”: depositi sabbiosi e sabbioso-pelitici che coprono la vasta piattaforma continentale adriatica che va da Venezia alla Fossa di Pomo al largo di Pescara. In origine erano depositi sabbiosi costieri che il mare via via ha rimaneggiato nel suo progressivo avanzare a scapito di quella che era una pianura emersa. Tale pianura durante l’ultimo massimo glaciale si estendeva su quello che attualmente è l’Alto e parte del Medio Adriatico. L’innalzamento del livello del mare è iniziato 17.000 anni fa e l’Adriatico ha raggiunto verso Nord l’estensione attuale 5.500 anni fa (CORREGGIARI, 2002).
Sabbione: in SCACCINI e PICCINETTI, 1967 indica una fascia di fondo sabbioso fine e duro situata a circa 16-18 miglia dalla costa e a 50-60 m di profondità, larga qualche miglio (corrisponde alla zona dei “fondi sporchi”).
Sciabica: è un tipo di rete da traino sul fondo. La pesca con questo attrezzo viene detta tratta (in fanese “trata”) e si pratica nelle acque strettamente costiere; il salpamento viene effettuato a forza di braccia dalla riva. Si catturano cefali, triglie, aguglie e sogliole.
Spina cleitrale: che parte dal cleitro, osso della struttura detta cinto pettorale.
Spiracolo: apertura posta dietro l’occhio che consente nei Pesci cartilaginei il passaggio dell'acqua dall'esterno verso le branchie, integrando l’azione della bocca.
Squame o scaglie: laminette formate da un particolare tessuto osseo prodotto dal derma della pelle dei pesci. Nei Pesci cartilaginei sono placoidi, simili a piccoli denti; nei Pesci ossei sono cicloidi (a margine posteriore liscio), oppure ctenoidi (a margine posteriore dentellato).
Tartana: appartiene alla categoria delle reti a strascico. Si catturano triglie, naselli, merlani, merluzzetti, boghe, pagelli, saraghi, scorfani, gallinelle, sogliole, pesci San Pietro, rane pescatrici, rombi, razze e gattucci.
Traina: tipo di pesca con la lenza trainata da un’imbarcazione. Si catturano presso la costa ricciòle, spigole, pesci serra e al largo tonni, lampughe e squali pelagici.
Vivipara e vivipara aplacentale: specie che partorisce figli già autosufficienti: vivipara quando possiede la placenta, vivipara aplacentale (od ovovivipara) quando l’embrione trae nutrimento solo dall’uovo.
Volante: tipo di rete da traino pelagica che offre la possibilità di pescare a diverse profondità e di essere utilizzata anche in presenza di substrati rocciosi. Si catturano acciughe, sardine, sgombri, suri, aguglie e ricciòle.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 17.11.2009
Ultima modifica: 20.08.2024




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