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Piante erbacee, camefite e piccoli arbusti dei centri abitati del bacino del Metauro


Dentro la città, nonostante le difficili condizioni di sopravvivenza, crescono sugli edifici e gli antichi ruderi diverse specie vegetali erbacee e meno spesso arbustive e arboree. Dovunque si è raccolto un po' di terriccio: nelle fessure dei vecchi muri e del selciato, tra le tegole dei tetti e sopra gli antichi monumenti, le piante riescono ad abbarbicarsi e a trarre nutrimento sufficiente. In genere si tratta di specie perenni, che approfondiscono ogni anno le radici nelle fessure per raggiungere una maggior quantità di terriccio e di acqua. Alcune però sono specie annue, che sopravvivono alla siccità estiva e al periodo invernale solamente allo stato di seme, per poi dare origine nell'anno successivo ad altri individui.
Le condizioni ecologiche che si incontrano in città possono essere molto diverse tra loro, passando dall'aridità dei tetti, delle sommità delle mura e dei monumenti esposti di continuo al sole e al vento, alla forte umidità dei recessi di cortili ombrosi, dei pozzi e degli stillicidi sui muri. Condizioni intermedie si incontrano altrove sugli edifici a seconda dell'esposizione, con muri solatii oppure ombrosi. La flora cittadina in genere è ben adattata a queste particolari condizioni di vita, dato che proviene da ambienti naturali abbastanza simili, come le rupi, i terreni aridi e sassosi, gli anfratti umidi. Alle volte però i semi portati dal vento a germogliare in città appartengono a specie coltivate nei giardini e nei campi, o dei prati, o infestanti; in certi casi si tratta addirittura di specie arboree provenienti dai viali vicini. Tali piante evidentemente solo di rado riescono a sopravvivere a lungo, e crescono stentatamente dove le prime si mostrano nelle migliori condizioni.
Non sempre comunque è possibile osservare questa flora cittadina. Le periodiche ripuliture dei monumenti urbani difatti, se da una parte vengono sollecitate da quanti hanno a cuore la salvaguardia dei monumenti, dall'altra impediscono il piacere di osservare specie come il Cappero (Capparis spinosa), la Valeriana rossa (Centranthus ruber) e la Violaciocca gialla (Cheiranthus cheiri), che ingentiliscono con la loro fioritura la squadrata monotonia della pietra.

Altre specie dei centri abitati

Altre piante che si rinvengono a volte nelle fessure dei vecchi muri sono la felce Capelvenere (Adiantum capillus-veneris), in punti umidi e ombrosi, il Corno cervino (Plantago coronopus) e la Reseda bianca (Reseda alba), del litorale sabbioso e ghiaioso, il Critmo o Finocchio di mare (Crithmum maritimum), delle rupi esposte al mare e del litorale ghiaioso (osservato sulle mura di Fano e di Novilara), il Porradello (Allium ampeloprasum), pure presente lungo il litorale, l'Enula vischiosa (Dittrichia viscosa), piccolo arbusto frequente negli incolti e nei ghiaieti dei fiumi, l'Iperico (Hypericum perforatum subsp. angustifolium), l'Elicriso (Helichrysum italicum), il Caccialepre (Reichardia picroides), la Costolina annuale (Hypochaeris achyrophorus), la Moscatella minore (Salvia verbenaca), la Nepetella (Calamintha nepeta), la Violaciocca (Matthiola incana) e infine rampicanti legnosi come l'Edera (Hedera helix), il Rovo comune (Rubus ulmifolius) e la Vitalba (Clematis vitalba), comuni sia nei boschi e le siepi che sui ruderi. Tra le specie arboree più frequenti ricordo il Fico (Ficus carica), il Pino d'Aleppo (Pinus halepensis) e l'Ailanto (Ailanthus altissima).
Sui tetti e le grondaie è frequente l'Erba pignola (Sedum album).
Sui vecchi muri e i tetti dei centri di montagna possono trovarsi il Semprevivo (Sempervivum tectorum), l'Agnello grasso (Sedum dasyphyllum), a fiori bianchi, e specie denominate genericamente Erba pignola, con fiori gialli: il Sedum acre, il Sedum rupestre e il Sedum sexangulare. Tra le Felci ricordo la Lingua cervina (Asplenium scolopendrium), l'Erba ruggine (Ceterach officinarum), la Ruta di muro (Asplenium ruta-muraria) e l'Erba rugginina (Asplenium trichomanes).
Nelle fessure del selciato e nel terriccio ai margini delle vie cittadine possono inoltre crescere varie specie di zone antropizzate. Ricordo tra le tante l'Ortica (Urtica dioica), la Correggiola (Polygonum aviculare), il Poligono dei sabbioni (Polygonum arenastrum), l'Amaranto prostrato (Amaranthus deflexus), la Migliarina (Polycarpon tetraphyllum), la Portulaca (Portulaca oleracea), il Crespigno (Sonchus asper), il Tarassaco (Taraxacum officinale), l'Acetosella dei campi (Oxalis corniculata), la Gramigna (Cynodon dactylon), il Paléo cristato (Rostraria cristata), l'Orzo sorcino (Hordeum murinum subsp. leporinum) e la Fienarola annuale (Poa annua).

 


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2001
    Ultima modifica: 24.08.2011

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