Carnevale, feste, tradizioni e lavoroCarnevale, feste, tradizioni e lavoro

Carnevale di Fano - Edizione 1923

Carnevale di Fano - Edizione 1925

Carnevale di Fano - Edizione 1924


Società per i Divertimenti Carnevaleschi
Domenica scorsa l’assemblea dei Soci ha approvato dopo qualche discussione il seguente programma dei divertimenti presentato dal Consiglio Direttivo della Società.
Giovedì Grasso 28 febbraio: Arrivo del Carnevale in automobile.
Lunedì 3 marzo: Grande Veglione in Maschera.
Martedì 4 marzo: Corso di carri mascherati con premi; alle ore 18 apoteosi del Carnevale in Piazza XX Settembre.
Facciamo auguri per la migliore riuscita dei divertimenti, ai quali sicuri vorranno prendere parte tutti i cittadini, che da quanto asserisce il Bendandi nulla avranno da temere per movimento sismico del 29 e 30 corrente per il quale grande era … l’aspettativa.

Da: Il Gazzettino n. 4 del 28/1/1924

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Carnevale — La società cittadina carnevalesca ha affisso un manifesto nel quale espone il programma dei festeggiamenti da essa promossi. Il giovedì grasso ci sarà l'intronizzazione del carnevale con relativo corteo trionfale, e negli ultimi giorni vi saranno l'estrazione di una tombola di L. 3.000 a favore della Società Operaia di M. S., un Veglione e un corso di mascherate su veicoli adorni di fiori. Speriamo che i festeggiamenti si svolgano decorosi e valgano a portare una nota di gaiezza in mezzo ai cittadini.

Da: "Il Metauro" n. 6 del 15/2/1924

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Carnevale – Giovedì sera ha avuto luogo al Circolo Cittadino un riuscitissimo ballo con cotillon, al quale intervennero numerosissime famiglie di soci. Molte eleganti e moltissima animazione. Le danze si protrassero sino alle 4 del mattino e la bella festa si chiuse con una distribuzione di doni e di fiori alle coppie danzanti e a tutte le gentili signore intervenute.
Lunedì avrà luogo il tradizionale Veglione della Società Carnevalesca al Teatro della Fortuna. Si prevede che riuscirà meravigliosamente e ci riporterà alle tradizioni più belle degli anni più brillanti della Società suddetta.

Da: Il Gazzettino n. 9 del 1/3/1924

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Corso mascherato
Era ormai tempo che, dopo gli anni dolorosi della guerra e gli anni turbolenti del dopo guerra, finalmente nella nostra città si riprendessero le belle e vetuste tradizioni. Difatti nel giorno 4 marzo il desiderio della intera cittadinanza è stato appagato, e ciò a lode della salda Società della Carnevalesca, che tanto si è affermata in questi giorni. Ecco alcune nostre impressioni. L'affluenza del pubblico al Corso Mascherato ha sorpassato ogni aspettativa. Anche si è notata la grande cortesia usata e fraternamente scambiata con i gentili ospiti della vicina Pesaro.

Degni di ammirazione furono tutti tre i carri. Abbiamo notato il carro dello Iazz-band che ha tenuta avvinta l'attenzione della cittadinanza e che se appariva deficiente come linea di carro, a ciò suppliva col simpatico spirito degli Strambul, che hanno regalato alla cittadinanza un getto ricco ed inarrivabile. Bellissime le truccature e tutt'un insieme di carro adatto alla mascherata.

Simpatica ed attraente l'Allegoria del Carnevale 1914-924 ideata dai Sigg. Sperandini, che con tanto genio hanno cooperato alla formazione del carro. Nel primo momento bello era il concetto; l'avremmo desiderato più sviluppato nel secondo tempo.

Anche il trionfo delle quattro cricche, ordinato come quadro coreografico era di molta proprietà, ed ebbe getto assai animato ma come carro per mancanza di ciò che è carnevalesco, era più adatto a corteo goliardico che a carro da Corso mascherato.

Il Carro rappresentante "il Carnevale 1914 - 924 " ed il carro raffigurante " Il trionfo delle Carte da gioco" giudicati di 1.a Categoria ebbero i due primi premi per la somma complessiva di L. 4000.

Al Carro dello Jazz - Band giudicato di II.a Cat. venne assegnato il terzo premio di L.1000.

Da: "Il Metauro" n. 9 del 7/3/1924

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Il carnevale si è chiuso nella nostra città tra la più schietta allegria e in modo veramente brillante. Siamo tornati senza dubbio agli anni dell'ante guerra quando la Carnevalesca, a traverso svariate e graziose iniziative, era considerata come la tocca sana di ogni male, come l'unica società che avesse il potere di riunire tutti i cittadini di ogni classe e di ogni età nell'allegria più schietta e nella cordialità più sincera.

Tutti ricordiamo le belle feste organizzate da questa benemerita società e negli anni immediatamente succedutisi alla guerra, abbiamo rimpianto l'assenza della Carnevalesca per il complesso dei divertimenti che sapeva ammanire. Vero è che nel 1922 e nel 1923 la Società Ginnastica Alma Juventus organizzò dei veglioni egregiamente riusciti ma è anche vero che la Carnevalesca se riuscirà a mantenersi nel suo stretto carattere di società di puro divertimento, potrà anche, in avvenire esplicare una opera ben più proficua nell'interesse stesso della città. Abbiamo detto se riuscirà a mantenersi nel puro ambito di una società di divertimento in quanto alcuni incidenti subito appianatisi per intromissione di parecchi cittadini di buona volontà, avevano, in un primo tempo, fatto credere che a traverso la Carnevalesca si volessero riaffacciare vecchie questioni di partiti e di uomini, questioni deprecabili a nostro avviso sotto tutti i rapporti.

Fortunatamente però ogni divergenza venne appianata, ogni attrito dissipato e il Carnevale è passato tra l'allegria più schietta lasciando dietro sè un vero rimpianto.

Il tempo, questo terribile nemico dei programmi di feste all'aperto, ha voluto anche esso salutare la rinascita del carnevale fanese ed ha rallegrato i vari trattenimenti succedutisi con una continuità perfetta. Infatti domenica, salvo una piccola e breve parentesi di pioggia, il carnevale, o meglio il tradizionale pupo di carnevale, ha potuto fare il suo ingresso ufficiale in città al suono della musica cittadina e seguito da un lungo corteo di automobili. Questo primo numero di programma ebbe se non altro il merito di attirare in città gran numero di gente la quale giuocando la tombola ha anche contribuito ad impinguare le casse della Società di M. Soccorso.

Lunedì sera poi abbiamo avuto al Teatro della Fortuna il Veglionissimo che, per concorso di pubblico è riuscito superiore ad ogni aspettativa. I palchi affittati tutti indistintamente sino dalla mattina di sabato, presentavano un imponente colpo d'occhio anche e sopratutto per l'elemento femminile che vi predominava in eleganti toilettes.

Numerose e briose le mascherate, briose anche quelle che se lasciavano desiderare per loquacità non mancarono di interesse per l'incognito che hanno saputo mantenere sino alla fine del veglione, portando in giro anche quelli che pretendevano di essere i più furbi. Alle ore 23 fece irruzione nella sala il gruppo delle zitelle.... rinascenti a nuova vita, e questa mascherata enormemente ha contribuito a tenere alto lo spirito degli intervenuti. La danza eseguita sotto la guida della... direttrice Cespi iunior suscitò il più vivo entusiasmo come vivo entusiasmo suscitò anche la trovata della cena consumata nel mezzo della sala, cena parca di cibi ma abbondante di vivacità e di schiamazzi.

Pure ammirata per la sua fine eleganza fu la mascherata raffigurante cinque pavoni bianchi condotti al mercato da un contadino, una contadina e da una piccola graziosa contadinella.

Il veglione si svolse tra il più perfetto ordine e con la massima educazione.

Grande ilarità suscitò un piccolo e scalcinatissimo Pierrot il quale tramutatosi per soverchie libazioni in pirrot venne con saggio criterio allontanato dai pompieri. Per fortuna fu da tutti riconosciuto a causa……delle scarpette coi bottoni.

Le danze si protrassero animatissime sino alle 7 del mattino.

I premi vennero così distribuiti: 1. premio la Rinascente per numero e brio, 2.premio i Pavoni per eleganza.

Nel pomeriggio del giorno dopo si svolse il corso dei fiori che richiamò moltissima gente oltre che dai paesi e dalle frazioni vicine anche da Pesaro e Sinigallia. Dalle 16 alle 19 il getto fu continuo e ricco tra i carri e le finestre su cui il pubblico desideroso di divertirsi si assiepava. Intervennero al corso anche le zitelle della Rinascente tutte in bicicletta destando la più schietta ilarità.

Alle 20 circa in Piazza XX Settembre venne bruciato tra una festa di bengala il tradizionale pupo di carnevale mentre il pubblico lentamente si rendeva alle proprie case rammaricandosi per la morte del carnevale.

I premi fra i carri sono stati così divisi: 1. e 2. premio diviso in parti eguali per la mascherata "Il carnevale 1924" e quella rappresentante il trionfo delle quattro cricche delle carte da giuoco.

Detti carri vennero giudicati di primo grado.

Il carro rappresentante lo Jazz Band venne giudicato di 2. grado ed ebbe il terzo premio.

In complesso dunque la quaresima ha trovato i cittadini fanesi saturi di divertimenti e di ciò va data lode alla carnevalesca e al suo Consiglio Direttivo che speriamo vorrà ormai vivere anche negli anni venturi a delizia dei cittadini e nell'interesse economico della città.

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A proposito della premiazione dei carri riceviamo e pubblichiamo:
Egregio Sig. Direttore del Gazzettino,
Sicuri di interpretare l'opinione dei più, ci permettiamo di chiedere ospitalità nel suo pregiato giornale per esporre alla cittadinanza tutto il nostro legittimo risentimento verso la Giuria aggiudicatrice dei premi pel Corso Mascherato.

Noi siamo fermamente convinti che quei Signori non abbiano compreso il soggetto che il nostro carro rappresentava, perciò lo esponiamo in succinto.

"Risaliamo alle origini dello Jazz band che viene suonato da negri, nei tabarins di gran voga, in cui l'aragosta è la vivanda preferita. E i cibi eccitanti, e lo champagne in gran copia, incitano a danza sfrenata, all'orgia più voluttuosa, di cui il suono dello Jazz Band, lo strumento musicale di moda, è il primo artefice, perchè inebria, stordisce".

Questo delicato soggetto fu da noi curato nei più minuti particolari. Ci si mosse l'appunto di non essere il nostro un carro di effetto e di essere povero di linee ecc. ma quei signori che così parlarono dove mettono il senso artistico, la finezza del soggetto, e l'interpretazione del medesimo? E l'animazione del nostro carro, il suono, la vivacità dove li mettono? Ed il getto dei fiori come prescriveva il primo manifesto? Ci sappiano intanto dire quanti e quali fiori furono gettati dagli altri carri!! Ed il nostro getto dei confetti era o non era il più nutrito ed il più ricco?

Egregi Signori della Giuria, che prima ci date il III. premio e poi non sapete a che santo votarvi, via, cambiate mestiere, chè allora sarà finita ogni voce di malcontento per il Carnevale 1925, e noi saremo fidenti in un giudizio più equanime, preparandoci con maggiore serenità a sempre migliori cose, per la buona riuscita dei divertimenti carnevaleschi, per tenere viva una simpatica tradizione fanese.

Grazie dell'ospitalità, ed ossequi distinti.
I suonatori di Jazz-band

Da "Il Gazzettino" n. 10 dell'8/3/1924


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2000
    Ultima modifica: 12.01.2006

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