Carnevale, feste, tradizioni e lavoro
Carnevale di Fano - Edizione 1958
CORRIERE DI FANO
Quasi pronto "l'uomo spaziale" per il Carnevale dell'Adriatico
L'«Interplanetario» sarà il titolo di un pupazzo che aprirà la sfilata dei carri allegorici
Era da immaginare che quest'anno, il pupo carnevalesco che aprirà i festeggiamenti giovedì grasso sarebbe venuto dalla luna o dagli spazi astrali. La caterva di dischi volanti prima, di razzi, di missili e di satelliti artificiali poi, che deliziano questa nostra era ha dato ispirazione per creare uno strano pupazzo, «l'interplanetario» che simboleggerà il Carnevale dell'Adriatico 1958.Attorno al gigantesco uomo dello spazio stanno lavorando alacremente in questi giorni Tino Pacassoni e i suoi aiutanti e non è certo un lavoro facile, perché ad ogni piè sospinto si presentano problemi di natura «siderale» e di «tecnica spaziale». Fortunatamente, il gran parlare che si fa, da un po' di tempo sui giornali e sulle riviste aiuta a risolvere gli spinosi problemi di tecnica stratosferica, sicché il maestoso pupazzo sta per trovare posto sul razzo vettore, per ritornare a fine Carnevale nei... celesti regni.
Al «giovedì grasso» mancano appena quattro giorni e se il tempo continuerà a mantenersi favorevole, certamente sarà una memorabile giornata e «l'interplanetario» dovrà essere puntuale al festoso appuntamento in maschera che i fanesi sono ormai abituati a festeggiare da quasi un secolo.
A rendere gioiosa e più bella la giornata, sarà anche l'uscita del carro della «Musica arabita» che con le sue note festose e la sua esilarante orchestra porterà schietta allegria e sano divertimento tra quanti assisteranno al preludio del grande Carnevale dell'Adriatico 1958.
Da: Il Resto del Carlino del 8/2/1958
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CORRIERE DI FANO
Festose accoglienze del popolo all'arrivo "dell'Interplanetario"
La manifestazione ha aperto il "Carnevale dell'Adriatico 1958" che culminerà il giorno 18 con la sfilata dei tradizionali carri allegorici.
L'Interplanetario è giunto ieri per aprire i festeggiamenti carnevaleschi. Questo personaggio astrale è arrivato a cavalcioni del suo missile, azionato nientemeno che da quel "sapido" combustibile che è il "Vino-gas": potenza dell'Arca di Noè! Ed è arrivato puntuale, "prendendo terra" in mezzo ad una folla festante al ronzio di uno sciame di motoscooter e ai rappresentanti della Carnevalesca, quest'anno a bordo non più di anacronistiche carrozzelle, ma di più conformi automobili. La molta folla convenuta si era intanto assiepata lungo tutto il tratto di percorso del viale Gramsci ed aveva preso posto anche sulle tribune erette ai margini, mentre dagli altoparlanti installati venivano diffusi i motivi più popolari e orecchiabili. La festa del Carnevale dell'Adriatico 1958 stava per incominciare e quando le note del complesso della "Musica arabita" iniziavano la loro caratteristica marcia in testa al carro dell'Interplanetario, ecco che la massa di gente si riversava tutta sul percorso per ammirare il singolare "uomo dello spazio", degnatosi di scendere sulla terra fanese, matrice di grandi spettacoli carnevaleschi. Apriva la sfilata il complesso della "Musica arabita", che suonava sotto la direzione del maestro Enzo Berardi le più popolari canzoni, nonchè il famoso "mnestron" con l'ausilio del clarinetto di Giulio Marini, festose esecuzioni che creavano subito l'atmosfera di gaia simpatia; seguivano quindi i componenti del "quartier generale" della Carnevalesca, che non lesinavano il getto dei confetti, caramelle e cioccolata. Quindi avanzava sul suo missile giallo e verde l'Interplanetario con in mano il gonfalone della città e, sulle spalle, il fiasco di Vinogas, col quale aveva compiuto il percorso Luna Terra. Chiudevano la sfilata i motoscooter del locale Club, su ognuno dei quali si levava un palloncino colorato. Stelle filanti e coriandoli facevano dimenticare il grigiore della giornata nebbiosa. L'andirivieni del simbolico personaggio carnevalesco si ripeteva diverse volte, sempre fatto segno all'omaggio festoso dei cittadini e dei molti forestieri, arrivati per l'occasione. Solo quando ormai veniva a scemare la luce del giorno e l'allegra baldoria diminuiva, il "pupo" si dileguava per tornare alla sua provata "piattaforma spaziale", dove attenderà il giorno 18 per ricomparire a guidare il carosello del corteo folkloristico, ultimo atto del Carnevale Adriatico, edizione 1958.Da: Il Resto del Carlino del 14/2/1958
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Mostra delle vetrine
Nel quadro dei festeggiamenti carnevaleschi, oggi si svolge la mostra delle vetrine. I negozi lungo il corso Matteotti presenteranno pertanto un particolare allestimento delle vetrine.Da: Il Resto del Carlino del 16/2/1958
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CORRIERE DI FANO
Con la grande parata dei carri folcloristici si concluderà oggi il "Carnevale dell'Adriatico 1958"
La manifestazione, che sarà aperta dall'«Interplanetario», si svolgerà lungo la via Gramsci - L'esito del concorso per le maschere singole e accoppiate al Festival dei Bambini - Premiazione di alunni ad una mostra di disegno.
Oggi pomeriggio alle ore 15,30, ultimo atto del Carnevale dell'Adriatico 1958 con la grande sfilata sul viale Gramsci dei carri folcloristici. Il corso mascherato si comporrà dei carri «Interplanetario», «Musica arabita», «Il nemico degli animali», «Nel regno di Nettuno», «L'ultimo paradiso». «Tutta Frusaglia», nonché gruppi di maschere. Capocarri sono, rispettivamente : Hermes Valentini, Enzo Bonetti, Enrico Nicolini e Tino Pacassoni. Frattanto sabato pomeriggio, al Politeama, si è svolto il tradizionale Festival dei bambini in maschera, al quale sono intervenuti numerosi piccini. La simpatica manifestazione della Carnevalesca, se ha trovato rispondenza nei piccoli sempre pronti ad accogliere le feste in loro onore, ha visto però sensibilmente diminuita la partecipazione del pubblico dei grandi. Comunque la festa è riuscita magnificamente per lo sfarzoso apparato predisposto dalla Carnevalesca che ha elargito premi e doni a tutti i piccoli intervenuti. Tra l'allegra chiassosità delle musiche, tra il farfallio dei coriandoli e l'intrecciarsi delle stelle filanti, l'atmosfera era quella che il bambino predilige e nella quale si tuffa con tutta la sua ingenua, autentica gioia. E le maschere, singole o accoppiate, hanno conferito alla festa quella schietta, spensierata allegria del Carnevale dei piccoli, al quale non si può non guardare con ammirazione e nostalgia. Date la bellezza e la varietà delle mascherate, il lavoro della Giuria non è stato facile e alla fine ha emesso il seguente verdetto: 1. premio per la «singola» alla bambina Carla Cecchetelli (Amazzone); 2. Gaetano Giovanetti (Guerriero negro); 3. Tiziana Giombetti (Cane barbone estivo). Per mascherate a coppie, il primo premio è stato assegnato ex aequo a: «Il marchese di Carabas e il gatto con gli stivali» e «La Principessa Violante di Baviera e il suo palafreniere», tutte e due di squisita fattura e che erano, in ordine di personaggi: Patricia del Vecchio e Paola Staraci, Anna Vichi e Alberto Battistelli. Fra le altre esibizioni, è da rilevare quella di Maurizio Adrualdi che ha suonato con la fisarmonica, con simpatica abilità, due successi del recente Festival di Sanremo. La novità di quest'anno è stata la premiazione degli alunni delle scuole, elementari e secondarie che hanno presentato i migliori disegni a soggetto carnevalesco. I disegni pervenuti alla Società Carnevalesca sono stati quasi un migliaio e la parte prescelta ha ben figurato in una mostra allestita presso l'edificio scolastico «L. Rossi», per la concessione del quale si sono vivamente interessati il direttore didattico Pasquini e il Provveditore agli studi di Pesaro. I premiati, i cui disegni sono stati esposti nell'atrio del Politeama e che hanno ricevuto una medaglia d'oro, sono, per le scuole elementari: 1. Massimo Antinori; 2. Mario Bratella, degno di particolare elogio per la sua spiccata e inconfondibile bravura; 3. Donatella Sabatini. Per le scuole secondarie: 1. Muro (sic! n.d.r.) Mattioli; 2. Norberto Bernardini; 3. Gastone Mariani. Sono stati inoltre, assegnati 50 diplomi, alcuni del quali con particolare menzione. Sono poi stati assegnati dei premi ai seguenti migliori alunni di ogni scuola della città: Maria Pia Cicerchia (Magistrali); Anna Palma Ferretti (Istituto d'arte); Ennia Marchetti (Scuola media); Paola Orazietti (Istituto tecnico commerciale); Maria Luisa Berardi (Ginnasio); Claudina Belfiore (Scuola tecnica). Ottima sotto ogni punto di vista si è rivelata l'organizzazione del «Festival dei bambini», una della manifestazione che maggiormente spicca nel programma del Carnevale di quest'anno; gran merito va alla signora Bianca Sestili, sempre attiva, sempre appassionata. Da Il Resto del Carlino del 18/2/1958***********************
CAUSA LA PIOGGIA
Costretti a rientrare all'ovile i mastodontici carri carnevaleschi
Una doccia fredda sugli entusiasmi di un'attesa giornata. Rinviata a domenica la folcloristica manifestazione
Il corso mascherato del Carnevale dell'Adriatico 1958, causa le avversità atmosferiche, è stato rinviato a domenica prossima. Il tempo, ieri mattina, aveva assunto la maschera beffarda dell'ambiguità: a momenti di incoraggiante, pallido sole, si alternavano fosche matasse di nubi e al vento caldo del garbino il vento più fresco di ponente. L'interrogativo ansioso del pioverà, o non pioverà era su tutte le bocche dei fanesi che scrutavano il cielo con la speranza di notarne un segno di resipiscenza. Niente: l'alternativa continuava e cosi pure l'incertezza per lo svolgimento del corso mascherato. Naturalmente la preoccupazione che era in ogni cittadino, era centuplicata nei dirigenti del consiglio della società carnevalesca, i quali interrogavano costantemente la radio costiera per conoscere le condizioni del tempo e quindi decidere se si doveva uscire o no con i carri. Fin dalle prime ore del mattino, Fano appariva insolitamente animata. Arrivavano le avanguardie di quello che avrebbe dovuto essere un immenso esercito di folla che avrebbe sfilato sul viale Granisci per assistere alla mascherata. Ma, verso mezzogiorno il tempo si metteva decisamente al brutto e scaricava in città uno scroscio di pioggia, tale da far ritenere definitivamente compromessa la manifestazione. Circa due ore più tardi, le stesse minacciose nubi sparivano e la speranza rinasceva in ognuno. Il sole metteva in moto la macchina poderosa dell'organizzazione. I quattro carri venivano portati fuori dal capannone ed il personale andava a vestirsi; cittadini e forestieri già si assiepavano lungo il percorso. Dalla stazione ferroviaria con pullman e macchine, il grande pubblico cominciava ad arrivare e per un'ora si aveva ormai la sicurezza che anche la edizione del carnevale '58 andava in porto. Ma la beffa del tempo era in agguato e poco dopo, doveva colpire la manifestazione al suo inizio. Infatti, nel breve giro di qualche minuto, verso le 15, il cielo diventava di pece ed un nuovo e più violento scroscio di pioggia metteva in fuga la gente sui viali, facendo rientrare i carri al loro ovile. Per circa tre quarti d'ora, la pioggia cadeva e allora, dagli altoparlanti, che dovevano servire per diffondere le allegre musiche usciva il freddo comunicato che avvertiva del rinvio a domenica prossima della manifestazione. In poco tempo, quello che doveva essere il viale gremito di prorompente, festoso pubblico rintronante di canti e di suoni e di giocondo tripudio diveniva un deserto bagnato, dalle tribune grondanti di pioggia, dalle bandiere afflosciate e dal suolo ricoperto di malinconici coriandoli policromi. Una desolante, triste visione, contrapposta all'entusiasta marea di folla protesa a salutare i giganteschi carri mascherati. Cosi, ancora una volta il tempo avverso ha sconvolto con le sue inesorabili leggi tutto il piano di una laboriosa, febbrile organizzazione e buttato all'aria ogni speranza.Da: Il Resto del Carlino del 19/2/1958
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Con la partecipazione di migliaia di spettatori
Il "Carnevale dell'Adriatico" gaiamente concluso ieri a Fano.
La splendida giornata ha favorito lo svolgersi dell'atteso corteo mascherato, ripagando quanti rimasero delusi per il forzato rinvio di martedì scorso dovuto al maltempo
Fano, 23 febbraio La bellissima giornata domenicale ha ripagato ad usura della delusione patita martedì scorso e il Carnevale dell'Adriatico non ha affatto risentito del forzoso rinvio. Si poteva ovviamente temere che fosse tenuto meno lo spirito proprio peculiare dell'ultimo giorno dl carnevale e, invece, il sapore di sagra è rimasto integro ed esuberante e il magnifico spettacolo ha avuto la sua più lieta conclusione. Anche quest'anno la bella manifestazione carnevalesca è stata degna della tradizionale e ormai collaudata falsariga delle edizioni precedenti. Ma nonostante quello che può trovarsi di analogo, di fondamentale nel corteo mascherato c'è sempre in esso un'aria nuova, una festosità genuina, un entusiasmo inedito che è in definitiva il segreto del successo che il carnevale fanese riscuote ogni anno. Il carnevale dell'Adriatico è senza dubbio unico in Italia. In esso anche le svariate migliaia di spettatori assumono la parte di protagonisti veri e propri della festa e questo perché al di là di quella che è la trafila di centro, e cioè la sfilata del carri folcloristici, c'è la piena partecipazione al gioco carnevalesco di tutto il pubblico impegnato nel vortice festoso del getto dei dolciumi. Il carnevale fanese, nel suoi 80 e più anni di vita, non ha mai deluso perché sempre ha saputo rinnovarsi, adeguarsi ai tempi E anche la manifestazione di oggi, seppure con cinque giorni di ritardo, non è venuta meno alla tradizionale legge dell'abbondanza, di spandere a piene mani i suoi doni saporiti, di riversare sulla folla in euforia la sua pioggia di dolci. Dopo la delusione di martedì scorso questi cinque giorni di rinvio sono stati per i fanesi cinque giorni di ansia: non appena in cielo appariva qualche nuvola subito si pensava al peggio, ma Giove Pluvio ha rinfoderato la sua stizza e stamane, finalmente, il carnevale si è svolto sotto un magnifico sole e uno splendente cielo azzurro. Fin dalle prime ore della mattinata, i carri folcloristici, sotto lo sguardo dei più curiosi, sono stati rimessi in fila sul viale in attesa di prendere il via per il carosello mascherato del pomeriggio. Intanto la città si andava animando. Specie dai paesi e città vicine arrivavano frotte di persone che mano mano che passavano le ore facevano infittire la folla in viale Gramsci, in attesa della sfilata carnevalesca. Alle 15, finalmente esplodevano i razzi che annunciavano l'avvio dei carri. Caracollante sul suo razzo astrale avanzava il "pupo" seguito dal "reduce della luna", l'interplanetario che suscitava il primo giocondo saluto della folla; quindi il carro della "musica arabita" sul quale si agitavano e davano fiato ai loro caratteristici strumenti gli uomini dell'originale complesso sotto la direzione del maestro Berardi. Poi il primo carro tutto "cianfrusaglia" di Dino Pacassoni, fuori concorso. Sparito il primo carro ecco spuntare, applauditissima, la beccheggiante canoa, spinta da alcuni negri, del carro "Ultimo Paradiso" di Enrico Niccolini. Calorosi applausi riscuoteva pure il carro "Nel regno di Nettuno" di Enzo Bonetti, colossale rievocazione di un fantastico mondo sottomarino nel quale non mancavano, naturalmente le sirene. Chiudeva la sfilata il carro "Il nemico degli animali" intelligente satira di Hermes Valentini, il quale ha offerto un'altra prova delle sue capacità artistiche. Tanto Niccolini quanto Bonetti e Valentini hanno costruito questo anno tre opere degne della massima ammirazione sia per il complesso vero e proprio del carro sia per l'impegno artistico posto, in ogni particolare. Dopo il primo passaggio aveva inizio il "getto": venivano lanciati da ogni carro senza economia e l'intrecciarsi con il getto dalle tribune, dalle case e dai balconi dava vita a una vera "cascata" di dolci che ha fatto la delizia dei piccoli non meno che dei grandi. Questa gioconda "battaglia" è durata fin quando non sono scese le prime ombre della sera. Allora ha avuto inizio il grande spettacolo costituito dall'illuminarsi di ogni carro con centinaia di lampadine colorate: una fiabesca visione che ha mandato in visibilio la folla, in mezzo allo scoppio dei mortaretti, in mezzo allo sfolgorio delle mille luci e al frastuono musicale delle orchestre è stata fatta giustizia dell' "interplanetario", quale olocausto del "Re Carnevale" che rinascerà dalle sue ceneri l'anno venturo. Da: Il Resto del Carlino del 24/2/1958Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.2000
Ultima modifica: 05.11.2005
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