Carnevale, feste, tradizioni e lavoroCarnevale, feste, tradizioni e lavoro

Un contratto colonico del sec. XVIII a Torno di Falcine...

Malaria a Fano e a Isola di Fano (1800)

Epidemia di colera del 1855 a Fano


L'epidemia di colera che percorse l'Europa dal 1841 al 1856 raggiunse anche Fano e le frazioni circostanti il 2 aprile 1855 e cessò il 15 ottobre, facendo ammalare 1470 persone, delle quali 555 morirono.

Un medico britannico non identificato scrisse nel "Giornale inglese" del 2 agosto 1855 in merito alle condizioni igieniche di allora: "non so per quali fatalissime circostanze si continua a permettere questi grandi fomiti di tale pestilenza.

1 – I condotti rimangono mezzo aperti dentro la città, invece di essere sigillatissimi colla massima cura, e soltanto con un rapido e libero scarico nel mare, o altro remoto luogo. Al contrario, oltre le aperture pubbliche nelle strade, l'uscita è subito fuori delle mura, così vicina che anzi fertilizza certi orti de' Cittadini, ed il vento serale (in questa stagione sud-est) porta i miasmi morbifici dentro la città e pestifera ogni casa.

2 – Si macella dentro le mura invece di qualche luogo lontano almeno un miglio, al di là di ogni possibilità che il vento possa spingere l'odore di tale lordura e sangue dentro l'abitato.

3 – La fabbrica di concia-pelle (peggio di tutto) è in pieno uso nelle strade ed impesta l'aria ovunque, principalmente durante i caldi.

4 – La fabbrica di seta, voglio dire ove accatassano necessariamente cadaveri verminosi, sono oltre ogni dire fetide e pericolosissime; ed infallibilmente da bandire da ogni città civilizzata e mettersi in qualche luogo non soltanto fuori dalle porte, ma così lontano che il micidiale odore non possa essere trasportato dal vento dentro la popolosa residenza".

I malati vennero ricoverati nei locali del Monastero del Corpus Domini situato in via Nolfi (oggi scomparso) e del Convento di S.Francesco di Paola, mentre l'obitorio dei colerosi era situato nel Bastione del Sangallo. Il campo mortuario fu allestito nel maggio 1855 in un terreno appartenente all'Ospedaletto presso il Santuario della Colonna, situato nell'area dell'attuale Campo d'Aviazione (abbattuto nel 1940). La sepoltura dei colerosi era consentita anche nelle chiese, purché i cadaveri fossero racchiusi in tre casse: una di piombo, una di quercia e una di abete.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2001
    Ultima modifica: 15.02.2005

Nessun documento correlato.


Un contratto colonico del sec. XVIII a Torno di Falcine...

Malaria a Fano e a Isola di Fano (1800)