Carnevale, feste, tradizioni e lavoro
Lattaiolo
Questo dolce lo ritroviamo anche nella cucina toscana, romagnola e umbra con la quale la cucina marchigiana, in particolare quella pesarese ha molte affinità, specie nelle zone di confine. Nella Provincia di Pesaro e Urbino il lattaiolo è presente un po' dappertutto, in misura maggiore nell'entroterra e nelle campagne. Era tradizione infatti che i contadini lo portassero ai padroni il giorno del Corpus Domini. Si preparava anche per le feste che si tenevano a maggio nelle parrocchie e in altre ricorrenze particolarmente importanti.
Si mette a bollire per circa un'ora 1litro di latte con una scorza grattugiata di limone e un pezzetto di cannella. Si mescolano con otto cucchiai di zucchero, otto uova intere due tuorli di uovo e un bicchierino di rhum. Si passa al colino e si versa in un tegame basso e largo di rame stagnato, precedentemente unto e foderato con una sfoglia di farina ed acqua (pasta matta). A questo punto si può cuocere dentro il forno, a fuoco moderato, dopo aver coperto con un foglio di carta oleata. Si può anche cuocere, come si faceva una volta, sul camino con il fuoco sotto e sopra. Il tegame doveva essere chiuso con un coperchio che, a sua volta, veniva ricoperto con la brace, lo stesso tegame era posto al fuoco lento su di un treppiedi. L'importante è che il lattaiolo cuocia con un "soffio di fuoco", lentamente. La cottura veniva controllata con uno stecchino infilzato nel dolce che una volta estratto doveva risultare asciutto. A questo punto si faceva raffreddare e si tagliava a cubetti o a losanghe.Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.1999
Ultima modifica: 09.04.2005
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