Carnevale, feste, tradizioni e lavoroCarnevale, feste, tradizioni e lavoro

Pane nociato

Pastine delle monache

Pastarelle alla Catarina


Questi dolci si preparavano nelle campagne di Torre San Marco, antico centro agricolo compreso fra la piana del Metauro e quella del Cesano.
Era tradizione mangiarli a Pasqua e l'ultimo giorno della trebbiatura, a conclusione dei lavori, insieme a coniglio, pollo arrosto, pasta al forno, e altri dolci caserecci, nel corso di una grande festa che si concludeva con canti, balli e qualche meritata sbornia. Presso le famiglie benestanti si consumavano con maggiore frequenza a colazione con latte e caffè. I più anziani di Torre San Marco raccontano che durante la mietitura, nonostante le fatiche del lavoro, i mietitori trovavano il modo di cantare, anzi cantando ritmavano i loro movimenti e lavoravano con maggiore scioltezza. E spesso ai canti dei mietitori di un campo, solitamente guidati da un "duetto" composto da un uomo e da una donna, rispondevano i mietitori del campo vicino. Un esempio:
" ..la volpe giù pel fosso arizza il pelo
padron, non posso più cantar finché non bevo...."
Era un chiaro invito al padrone a rifornirli di acqua, di acetello o di vino.
E dall'altra parte si rispondeva:
"... mietete mietitor, mietete basso
perché il legarin non vada sparso...."
La mietitura si faceva a mano con le falci. Il lavoro iniziava alle prime luci dell'alba e si concludeva a sera. Si sospendeva solo per mangiare ciò che le donne rimaste in casa preparavano per loro.
E l'arrivo della "padrona" con i viveri era salutato con questi versi:
"Fior de ginestra
la padroncina vien sa la canestra
ce porta la pietansa e la minestra
fior de ginestra ..."
Gli argomenti che ricorrevano con maggiore frequenza erano storie di amori contrastati, di delitti, dei rapporti difficili fra contadini e padroni.

Per 10 persone si impastano lo uova, 2 kg circa di farina, 30 grammi di ammoniaca e 500 grammi di zucchero. L'impasto, dopo essere stato ben lavorato, viene sistemato in grosse teglie rettangolari precedentemente unte con burro; vi si spennellano sopra due uova sbattute senza farle montare e si mette al forno a legna per 10-15 minuti. Il dolce si conserva per parecchi giorni.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 09.04.2005

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