Carnevale, feste, tradizioni e lavoro
Bostrengo di Piobbico
Il Bostrengo è nato da una cucina povera, contadina. L'utilizzo del pane raffermo che oggi si usa gettare o dare ai polli ne è la testimonianza più probante.
Più difficile è invece stabilirne il paese d'origine: al riguardo è in atto un'amichevole disputa tra Apecchio e Piobbico nella quale non intendiamo entrare. Fra i sostenitori della seconda ipotesi è schierato, con buone argomentazioni Leandro Castellani, dalla cui nonna, originaria di quel paese, ha appreso questo vecchio proverbio di Piobbico riportato nel suo libro di "Proverbi marchigiani":
"Piov e nengv,
tutt le vecchie fan el bustréngh".
Nel Bostrengo di Piobbico entrano come ingredienti: il pane raffermo fatto bollire nel latte, farina di grano e di mais; uova, caffè e zucchero.
In quello di Apecchio troviamo invece, riso, uva sultanina, noci sgusciate, fichi secchi tritati frutta fresca a pezzetti e scorza di arance. E' un dolce che si prepara nelle grandi occasioni: infatti nevica e piove contemporaneamente solo in casi eccezionali. La ricetta me l'ha dettata una anziana signora della campagna di Fermignano secondo le quantità che usava quando preparava il dolce per la propria famiglia costituita da oltre 15 persone. In due litri d'acqua si fanno bollire dei tozzi di pane raffermo (1/2 kg). Quando l'acqua sarà stata assorbita dal pane si aggiunge una presina di sale e mezzo litro di latte. Quindi si mescola il tutto e si aggiunge mezzo kg di farina di polenta e due etti di farina di grano (una volta si metteva la crusca). Si aggiungono ancora 600-700 grammi di zucchero, 800 grammi di uva passita, due etti di uva secca sultanina, un pacchetto di fichi secchi tritati finemente, sei etti di gherigli di noci tritate, due o tre mele a pezzetti e la buccia grattugiata di due arance e di un limone. A piacimento si possono aggiungere due o tre uova intere sbattute. A parte si sciolgono in due o tre padelloni per dolci 150 grammi di strutto, senza farlo soffriggere. Si versa l'impasto nelle padelle senza farlo arrivare all'orlo: lo spessore dell'impasto deve essere di 4 cm circa. Si mette al forno molto caldo (250°) per circa un'ora e mezza. Si serve freddo.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.1999
Ultima modifica: 01.04.2005
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