Beni ambientali
Piobbico: Museo Civico Brancaleoni - sezioni Geo-paleontologica e Speleologica
Il Museo Civico Brancaleoni di Piobbico, aperto nel 1983, occupa gli ambienti del Castello Brancaleoni (sec. XIII), raro gioiello architettonico con elementi romanici, gotici, rinascimentali e barocchi.
Il museo è articolato in due parti: quella naturalistica e quella antropica.
La parte naturalistica è divisa in 3 sezioni:
Geo-paleontologica, Speleologica e Ornitologica.
La sezione Geo-paleontologica, con oltre diecimila reperti fossili del Gruppo del Monte Nerone e 10 locali espositivi, è la sezione più grande del Museo Brancaleoni. Le collezioni riguardano prevalentemente molluschi cefalopodi giurassici, raccolti a partire dal 1977 circa da amatori del luogo, da ricercatori universitari e da studenti.
Il tematismo sviluppato è interamente dedicato alla successione stratigrafica mesozoica e cenozoica della riserva geologica di Monte Nerone. Ma il fossile principale è l'olotipo Harpoceras domaticus, rinvenuto e scoperto a Piobbico da Mons. Rinaldini, di cui porta il nome.
All'interno della sezione è presente infine una riproduzione del monte Nerone con tutte le sue caratteristiche geologiche, naturalistiche e morfologiche.
La Sezione speleologica è articolata in tre sale.
La prima sala descrive le grotte oggi note sul Nerone: Grotta delle Tassare, Grotta di Nerone e Grotta dei Cinque Laghi.
Nella seconda sala, immagini e testi relativi alle ipotesi speleogenetiche riassumono lo studio faunistico delle grotte ed è impreziosita dall'endemico Onychiurus banii, insetto primitivo che vive unicamente nella Grotta dei Cinque Laghi.
Il percorso museale si snoda in un itinerario ideale all'interno della Grotta dei Cinque Laghi dove è possibile incontrare gli animali della grotta come sono in realtà distribuiti. A fine percorso è possibile osservare la ricostruzione parziale del pavimento della Grotta degli Orsi scoperta nel Monte Nerone nel 1986 e soprattutto la presenza di un esemplare di Orso speleo (Ursus spelaeus). Si tratta di una ricostruzione di un plantigrado molto grosso che poteva raggiungere il peso di una tonnellata. In quella grotta sono stati ritrovati circa sessanta reperti di orso.
Informazioni e apertura (aggiornamento al 18-7-2024): tel. 0722-985418.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 20.01.2007
Ultima modifica: 18.07.2024
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