La costa della Provincia di Pesaro e Urbino si estende da Gabicce mare alla foce del Cesano, per una lunghezza di circa 42 km.

Lungo il litorale adriatico marchigiano sono prevalenti le spiagge basse e rettilinee, salvo che in corrispondenza dei rilievi marnoso-arenacei tra Pesaro e Gabicce (Costa del San Bartolo) e del massiccio calcareo del Monte Conero.
Nonostante l'estensione di queste spiagge basse, il loro aspetto originario è quasi dovunque scomparso e la loro tipica vegetazione risulta impoverita o del tutto assente, distrutta dagli insediamenti edilizi e turistici che hanno spianato e coperto ogni metro utilizzabile. Ciò appare particolarmente evidente percorrendo la Statale Adriatica o la ferrovia litoranea, per cui ci si rende conto che si è edificato ovunque era tecnicamente possibile, e che sono sfuggite all'invasione del cemento solo le coste alte e impervie o i tratti dove la ferrovia corre più vicina al mare. Molti centri abitati (Torrette, Marotta, Senigallia) si sono ormai fusi lungo la costa bassa a formare un cordone continuo di alberghi ed abitazioni, con la conseguente utilizzazione pressoché totale del l'arenile.
Considerando ormai definitiva la perdita dei tratti più belli di litorale, acquista tanta più importanza la salvaguardia dei pochi lembi superstiti, con valore di testimoni per scopi didattici e scientifici, come ad esempio la spiaggia di Baia del Re, a N.O. di Fano, protetta come area floristica.

Altri lavori sulla costa e il mare (in "opere specialistiche" e "tesi di laurea")

- "Il mare - appunti sulla costa della Provincia di Pesaro e Urbino dal 1965 al 2004", di Luciano Poggiani

- "Tipologia e dinamica delle spiagge fanesi", di Umberto Guzzi

- "Assetto urbanistico della costa fanese", di Massimo La Perna

- "Lineamenti geomorfologici e recente evoluzione del tratto di costa dal porto di Fano alla foce del fiume Metauro", di Katiuscia Cecchini (tesi di laurea)

- "Caratterizzazione di tre ambienti di spiaggia mediante l'utilizzo dei parametri abiotici del sedimento e del meiobenthos", di Ilaria Valentini (tesi di laurea)