Beni ambientali
Aspetti naturali e antropici del bacino del Metauro - generalità
Il bacino del Metauro è ubicato quasi interamente nella Provincia di Pesaro e Urbino (Marche); solo una piccola parte dell'alto bacino appartiene all'Umbria e alla Toscana. La sua superficie è di circa 1420 kmq (1).
Nell'ambito del bacino si possono distinguere:
- il basso bacino, dal Mare Adriatico agli affluenti Rio Puto - T. Tarugo, da 0 a circa 500 m di quota; comprende la piana alluvionale, il basso corso, la zona costiera o litoranea (dalla spiaggia marina alle colline affacciate sul mare), la zona basso-collinare o collinare esterna; l’ultimo tratto della piana alluvionale si allarga progressivamente e si fonde con l'adiacente bassa valle del T. Arzilla, compresa nel presente studio;
- il medio bacino, dal Rio Puto - T. Tarugo alla linea S. Giovanni in Petra-Cagli-Frontone, da 75 m a quasi 1000 m di quota (M. Paganuccio dei Monti del Furlo); comprende la piana alluvionale - medio corso del Metauro e dei suoi affluenti (Candigliano e Burano), la zona alto-collinare o collinare interna e la Dorsale Marchigiana (coi Monti del Furlo e la dorsale minore della Cesana - M. Raggio-Montalto Tarugo);
- l'alto bacino, dalla linea S. Giovanni in Petra-Cagli-Frontone allo spartiacque con il Tevere in territorio toscano e umbro, da 250-300 m a 1701 m di quota (M. Catria); comprende l’alta valle - alto corso del Metauro e dei suoi affluenti (Candigliano, Bosso, Burano e Biscubio), la Dorsale Umbro-Marchigiana (con il Gruppo del Catria, il M. Petrano, il Gruppo del Nerone e il M. di Montiego-Gola di Gorgo a Cerbara) e la zona della Formazione Marnoso-Arenacea (con le Serre e M. Vicino, la zona di Bocca Serriola, l'Alpe della Luna-Bocca Trabaria, l'Alto Candigliano, i rilievi tra Apecchio, Sant'Angelo in Vado e Mercatello sul Metauro).
Clima
Nella bassa valle le temperature medie annuali si aggirano attorno ai 13°. Le precipitazioni medie annuali sono comprese tra i 737 mm e i 988 mm. Il clima nel complesso è di tipo temperato submediterraneo (Cfa, secondo la classificazione del Köppen).
Nel settore della media e alta valle le temperature medie annuali variano tra i 10°-11° e i 13°. Le precipitazioni medie annuali sono comprese tra i 900-1000 mm e i 1300 mm ed oltre. Il clima è di tipo temperato appenninico (Cfb secondo Köppen).
Idrografia
Il Metauro ha una lunghezza di circa 115 km, se si considera nascere, come T. Auro, sul Monte Maggiore dell'Alpe della Luna, in Provincia di Arezzo, Toscana (2). Gli affluenti principali sono il T. Meta, il F. Candigliano (coi subaffluenti T. Burano, T. Bosso e T. Biscubio), il T. Tarugo, il Rio Puto ed il Rio Maggiore.
Possiede un regime torrentizio, con portate relativamente alte da novembre a marzo e basse da luglio a settembre. Sfocia nell'Adriatico nei pressi di Fano.
Geomorfologia
Il fondovalle principale e quello dei maggiori affluenti presentano terreni alluvionali ghiaiosi, sabbiosi e argillosi; la maggiore estensione di questi si trova nel tratto da Fossombrone al mare.
I terreni sono prevalentemente marnosi, arenacei e argillosi nelle zone collinari. Qui la morfologia si fa più dolce, in particolar modo dove prevalgono le argille.
Entro il bacino è compresa una vasta parte di Appennino. I rilievi principali sono, da N.O. verso S.E. e ordinati in catene con questa stessa orientazione, una parte dell'Alpe della Luna (m 1260) e il M. Vicino (m 902) della Catena del Falterona, il M. Montiego (m 975), il M. Nerone (m 1525), il M. Petrano (m 1163) e il massiccio del M. Catria (m 1701) della Dorsale Umbro-Marchigiana. Più spostati verso il mare il M. Pietralata (m 889) e il M. Paganuccio(m 976) della Dorsale Marchigiana e i Monti della Cesana (m 635).
I terreni sono calcarei, calcareo-marnosi e marnosi nelle pieghe anticlinali del M. Nerone-M. Petrano-M. Catria, del M. Montiego, di Acqualagna, del M. Paganuccio-M. Pietralata e delle Cesane. In tali zone sono diffuse pareti rocciose, forre e gole rupestri. Le principali tra queste sono la Gola del Furlo, la Gola di Gorgo a Cerbara, la valle dell'Infernaccio (pendici Nord del M. Nerone), Fondarca (pendici di S.O. del M. Nerone), le Balze della Vernosa e della Porrara sul M. Catria e le gole del T. Bosso, T. Burano e T. Biscubio.
Vegetazione
Il settore basso-collinare presenta per la maggior parte campi coltivati, con limitati boschi residui (querceti di Roverella) sulle colline più alte ed arbusteti. Lungo il corso del Metauro e dei suoi affluenti cresce il bosco ripariale igrofilo, con pioppete e saliceti; al bordo dei corsi d'acqua, degli stagni e dei laghetti di escavazione si trova una vegetazione erbacea idrofila e igrofila.
La spiaggia marina ghiaiosa, e in parte sabbiosa tra Pesaro e Fano, presenta una vegetazione erbacea assai impoverita a causa dell'eccessiva antropizzazione, comunque tipica di questo ambiente. Si è meglio conservata nell'area floristica di Baia del Re.
Nel settore alto-collinare e montano sono diffusi i querceti di Roverella, particolarmente su suoli marnoso-arenacei e su versanti esposti a Sud con suolo calcareo, sino a 800-900 m di quota. Oltre alla Roverella, vi troviamo vari Aceri, Orniello, Carpino nero e Sorbo domestico.
L'ostrieto cresce invece nel resto del territorio ed è caratterizzato da Carpino nero, Orniello e Acero napoletano; presente anche il cerreto, che prende il nome dalla quercia Cerro.
Al di sopra degli 800-900 m inizia la faggeta, prima con Faggio associato ad altre latifoglie (Acero montano, Frassino maggiore, Maggiociondolo alpino, ecc.), poi con Faggio allo stato quasi puro. A Fonte Abeti presso Bocca Trabaria troviamo una piccola abetina, con Abete bianco associato a Faggio e ad altre latifoglie.
I boschi d'alto fusto sono pochi e di modesta estensione; per il resto predominano i boschi cedui, a volte piuttosto degradati, radi o ridotti ad arbusteti. Altre volte gli arbusteti crescono in campi o in pascoli abbandonati; vi predominano la Ginestra, i Ginepri, lo Scotano, il Citiso minore, il Sanguinello, il Rovo.
Nelle gole rupestri e su pendici calcaree soleggiate si trova la lecceta, con arbusti sempreverdi come il Leccio (prevalente), la Fillirea, il Corbezzolo, il Tino e la Smilace.
Estesi rimboschimenti a Conifere esotiche sono presenti in particolare sulle Cesane, M. Paganuccio, M. Pietralata e M. Montiego.
Sulla sommità dei monti si estendono vasti pascoli di origine secondaria, in quanto formazioni erbacee stabili ma derivate quasi del tutto dal taglio del bosco preesistente. I più estesi sono quelli del M. Nerone, M. Catria, M. Petrano, M. di Montiego, M. Paganuccio e M. Pietralata.
Aspetti antropici dalla zona costiera ai Monti del Furlo
Insediamenti umani
La superficie della bassa valle del Metauro dal Mare Adriatico ai Monti del Furlo è di circa 520 kmq. Il territorio è suddiviso in 15 unità amministrative, tutte appartenenti alla Provincia di Pesaro e Urbino: Barchi, Cartoceto, Fano, Fossombrone, Isola del Piano, Mondavio, Montefelcino, Montemaggiore al Metauro, Orciano di Pesaro, Piagge, Saltara, San Costanzo, San Giorgio di Pesaro, Sant'Ippolito, Serrungarina.
I Comuni più estesi sono quelli di Fano (121,53 kmq) e di Fossombrone (106,68 kmq), situati rispettivamente alle due estremità, orientale ed occidentale, del territorio. I relativi centri urbani sono localizzati in pianura, in prossimità del fiume Metauro.
Tutti gli altri capoluoghi comunali, invece, sono centri collinari (altitudine media circa 200 m s.l.m.); alcuni sorgono in riva sinistra (Cartoceto, Saltara, Serrungarina, Montefelcino, Isola del Piano), ma più numerosi sono quelli ubicati in riva destra (San Costanzo, Montemaggiore al Metauro, Piagge, San Giorgio di Pesaro, Orciano, Mondavio, Barchi, Sant'Ippolito).
La bassa valle del Maturo presenta anche numerosi centri minori, disposti prevalentemente lungo l'asse viario principale, costituito dalla strada n. 3 Flaminia. Si tratta di agglomerati di forma allungata sorti ai lati della strada, come quelli presenti nel Comune di Fano (Rosciano, Cuccurano, Carrara) o gemmazioni di centri collinari come Lucrezia (di Cartoceto), Calcinelli (di Saltara), Villanova (di Montemaggiorre al Metauro), Tavernelle (di Serrungarina), Ponte degli Alberi (di Montefelcino), Pian di Rose (di Sant'Ippolito), che hanno fatto rilevare negli ultimi trent'anni un notevole sviluppo demografico ed economico (di tipo industriale, artigianale e commerciale). Sono presenti anche piccoli nuclei lungo gli assi viari collinari, che attualmente però non hanno più l'importanza del passato, avendo perduto la funzione strategico-militare per la quale erano sorti: Camminate, Cerasa, Montebello, Rupoli, Reforzate, Sorbolongo, Isola di Fano, Montalto Tarugo, Torricella, San Martino dei Muri, sono i più importanti tra quelli esistenti sulle colline meridionali; fra quelli delle colline settentrionali invece ricordiamo: Magliano, San Cesareo, Ripalta, Bargni, Fontecorniale, Monte Montanaro.
Il paesaggio rurale dell'intera vallata appare inoltre fortemente caratterizzato dalla presenza di numerosissime case sparse, per la maggior parte ancora abitate, che testimoniano la diffusione nel territorio della conduzione mezzadrile, tipica fino a pochi decenni fa delle regioni dell'Italia centrale.
Vie di comunicazione
Le principali vie di comunicazione presenti nella bassa valle del Metauro sono determinati dalle particolari caratteristiche geografiche della zona che favoriscono i percorsi vallivi rispetto a quelli collinari.
L'arteria più importante all'interno dell'area è costituita dalla strada statale n. 3 Flaminia, che segue il tracciato dell'antica strada consolare, costruita dal console Flaminio nel 220 a. C. a ridosso delle colline settentrionali che sorgono sulla riva sinistra del fiume Metauro. Questa strada collega tutti i centri di fondovalle per una lunghezza di circa 30 km dai monti del Furlo a Fano.
Parallela alla precedente, è stata costruita agli inizi degli anni '60 una superstrada a quattro corsie, per i collegamenti veloci al di fuori degli agglomerati urbani e degli insediamenti produttivi sorti lungo la vecchia Flaminia; tale arteria è denominata E 78 Grosseto-Fano e costituisce il primo tratto di una strada interregionale destinata a mettere in comunicazione il versante adriatico con quello tirrenico.
Un altro asse di penetrazione est-ovest corre sulle colline meridionali della valle, in riva destra, collegando dal mare a Fossombrone tutti i centri collinari di questo settore: San Costanzo, Piagge, Montemaggiore al Metauro, San Giorgio di Pesaro, Orciano, Mondavio, Barchi, Sant'Ippolito.
Non esiste sul versante settentrionale della valle un secondo asse collinare corrispondente a questo, per cui i capoluoghi dei Comuni qui dislocati sono collegati prevalentemente con la Flaminia tramite strade trasversali, perpendicolari ad essa.
Lungo i circa 20 km di costa corrono paralleli fra loro, i tratti della strada statale n. 16 Adriatica e l'autostrada A14 Bologna-Canosa, importanti arterie di collegamento tra il nord e il sud della penisola.
Per quanto riguarda le linee ferroviarie, l'unico collegamento presente nella vallata è un tratto (di circa 20 km) della linea costiera a due binari Bologna- Bari.
Un secondo tracciato ferroviario, a un binario, della linea Pesaro-Urbino, è presente accanto alla vecchia Flaminia, ma inattivo dal 31 gennaio 1987.
Nella pianura alluvionale, alla periferia meridionale di Fano, esiste un piccolo aeroporto, con pista erbosa lunga poco più di un km per aerei da diporto.
Sempre a Fano è situato un importante porto peschereccio (il secondo delle Marche per numero di natanti, addetti e quantità di pescato), attualmente in via di ampliamento con finalità più propriamente turistiche.
Aspetti antropici dai Monti del Furlo all'Appennino
Insediamenti umani
La superficie della valle del Metauro dai Monti del Furlo allo spartiacque appenninico è di circa 825 kmq. Il territorio è suddiviso in 10 unità amministrative, tutte appartenenti alla Provincia di Pesaro e Urbino: Acqualagna, Apecchio, Borgo Pace, Cagli, Cantiano, Fermignano, Mercatello sul Metauro, Piobbico, S.Angelo in Vado, Urbania.
Comuni più estesi sono quelli di Cagli (226.53 kmq) e di Apecchio (103.25 kmq), che costituiscono più del 40% dell'intero territorio.
L'altitudine media dei capoluoghi comunali è di circa 340 m s.l.m. Si tratta quasi sempre di centri di fondovalle, situati alla confluenza di due corsi d'acqua: Acqualagna (Burano > Candigliano), Cagli (Bosso > Burano), Cantiano (Bevano > Burano), Piobbico (Biscubio > Candigliano), Apecchio (Menatoio > Biscubio), S.Angelo in Vado (Morsina > Metauro), Mercatello sul Metauro (S.Antonio > Metauro), Borgo Pace (Meta> Auro). Anche Fermignano ed Urbania sono centri ubicati lungo il fiume Metauro in corrispondenza di due strette anse del fiume.Contrariamente a quanto accade nella bassa valle del Metauro, qui i centri minori sono poco numerosi ed in continua diminuzione a causa dello spopolamento delle campagne e dell'abbandono dei nuclei storici, abitati in epoca passata, ma attualmente notevolmente ridimensionati. Alcuni di questi sono in via di rivalutazione, come luoghi di evasione turistica domenicale, o come residenze di villeggiatura estiva. Ricordiamo solo alcuni dei più importanti: Furlo, Pelingo, Smirra, Foci e Pontericciòli lungo l'asse viario della strada statale n. 3 Flaminia; Castel della Pieve, Parchiule e Lamoli lungo la vallata del'alto Metauro; Secchiano, Pianello, Bellaria, Naro, Pian di Mulino lungo le vallate del Candigliano, del Bosso e del Biscubio.
Vie di comunicazione
Nell'alto bacino del Metauro le vie di comunicazione sono fortemente influenzate dalle caratteristiche oro-idrografiche del territorio.Sono infatti i tre principali solchi vallivi a determinare i corrispondenti assi viari che, partendo dal nodo strategico di Calmazzo si ramificano prima in due e poi in tre linee di penetrazione.
Da Calmazzo, seguendo la vallata del Metauro, la strada nazionale n. 3 Flaminia continua in direzione ovest come strada nazionale n. 73 fino a Fermignano e come n. 73bis fino al passo di Bocca Trabaria (m 1049), collegando nell'ordine i centri comunali di Urbania, S. Angelo in Vado, Mercatello sul Metauro e Borgo Pace.
Sempre da Calmazzo la statale n. 3 Flaminia prosegue in direzione sud, verso Roma. Superata la galleria del Furlo (lunga circa 3 km), segue per un tratto la vallata del Candigliano fino ad Acqualagna, poi quella del Burano fino a Cagli ed a Cantiano, quindi si dirige verso il passo della Scheggia. A Pontericcioli, pochi chilometri prima del confine regionale inizia la strada nazionale n. 452 detta "La Contessa", che conduce a Gubbio.
Ad Acqualagna, in corrispondenza della confluenza del Burano nel Candigliano ha inizio la strada nazionale n. 257che, risalendo in direzione ovest, prima il Candigliano, poi il Biscubio, collega Piobbico ed Apecchio e conduce al passo di Bocca Serriola (m 730) e di qui a Città di Castello, in Umbria.
Il sistema viario sopra descritto è esistente da molti secoli e ben si adatta alla struttura fisica dei luoghi. Tuttavia non consente collegamenti veloci, come richiederebbe un moderno sistema di comunicazione. Da anni è in costruzione una variante della Flaminia, strada interregionale di collegamento tra Fano e Grosseto (la E78), di cui è stato realizzato soltanto un brevissimo tratto che termina poco dopo l'abitato di Calmazzo.
NOTE:
(1) In SELLI 1954 per il bacino del Metauro viene riportata un'estensione di 1405 kmq.
(2) In BISCI e DRAMIS 1991 le sorgenti del Metauro, riferendosi al Rio della Villa, affluente del T. Auro, vengono invece indicate sul Poggio Alto (Alpe della Luna).
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 28.07.2004
Ultima modifica: 01.10.2014
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