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Pergola: Duomo

G.F. Ferri: Arrivo delle Reliquie dei Santi Secondo, Ag...

Anonimo scultore: S. Sebastiano (legno intagliato, dipinto e dorato)


Il Santo, che con San Rocco veniva invocato per chiedere protezione dalla peste, ha le mani dietro la schiena legate a un tronco d'albero; poggia con il piede sinistro su una base lignea esagonale, che sfiora appena con la punta dell'altro. Il fianco destro si curva verso l'esterno, il capo si flette verso sinistra. La luce, scorrendo sulla figura diafana, evidenzia il rosso a decori dorati (piuttosto sommari) del perizoma, le gambe agili su cui si scopre l'azzurro delle vene in trasparenza, le scanalature toraciche, l'ovale del volto incorniciato dai capelli mossi, scuri, sovrastati dall'aureola a disco dorato. C'è serenità nella sofferenza, rivelata solo dalle gocce del sangue che sgorga dalle ferite aperte dalle frecce quasi del tutto scomparse. Il volto, attraverso lo sguardo che si perde verso l'alto e la bocca semiaperta che lascia intravvedere i bianchi denti, esprime accettazione e la beatitudine di chi vede ciò che agli altri è celato.

Tutto questo dice un Rinascimento abbastanza maturo e porta a datare la statua tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo.

L'opera può essere inquadrata nel filone artistico umbro-marchigiano, con una probabile dipendenza dalla cultura folignate e perugina.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 30.07.2004

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