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Serie di quattro reliquiari ad urna (legno intagliato,...

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Reliquiario di San Secondo


Il reliquiario esposto in Urbino in occasione della mostra "Fioritura tardogotica nelle Marche", è uno dei pochi esempi di oreficeria quattrocentesca ancora esistenti nel pesarese. Esso presenta una tipologia composita, con il busto del Santo racchiuso entro una edicola gotica in rame dorato, conclusa da una cupola sormontata da un lanternino con la microscultura di San Secondo recante il modellino della città ed il vessillo con lo stemma di Pergola.

Poiché nella testa del Santo si notano antiche saldature, rese necessarie dai numerosi danni subiti, è possibile che essa sia quanto rimane di un reliquiario più antico assegnabile al tempo della signoria malatestiana dei primi anni del Quattrocento, danneggiato durante le guerre con gli Sforza, quando il poeta Gaugello Gaugelli ricorda il saccheggio della città e la profanazione delle reliquie.

Una compresenza di diversità tipologiche e qualitative caratterizza anche la struttura architettonica.

Pertanto è probabile che, come spesso avviene per le oreficerie marchigiane, si tratti di un'opera assemblata in tempi diversi e con parti di diversa epoca e si può ipotizzare che nel 1401, anno del "riconoscimento" delle reliquie di San Secondo da parte della città di Pergola, sia stato realizzato un primo reliquiario, poi rielaborato nei decenni di pace e prosperità successivi alle guerre tra signorie della prima metà del Quattrocento.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 30.07.2004

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