Beni storici e artistici
San Costanzo: Quadreria Comunale e Sala Archeologica
La Quadreria Comunale di San Costanzo è ospitata in due locali del settecentesco Palazzo Cassi, oggi residenza municipale. Il palazzo si trova poco fuori delle mura cittadine, ed è stato a lungo residenza della nobile famiglia pesarese del conte Francesco Cassi, fautore di una vera e propria rinascita culturale di San Costanzo, avvenuta tra la fine del '700 e l'inizio dell' '800.
Il conte era imparentato con Giulio Perticari, padre di Costanza Perticari, moglie di Vincenzo Monti il quale sembra abbia soggiornato nel palazzo e rappresentato alcune sue opere nel piccolo Teatro della Concordia.
L'edificio ospita anche gli uffici comunali abbelliti in qualche caso da pregevoli tempere realizzate tra la fine del secolo XIX e l'inizio del XX.
La Quadreria è stata realizzata nel 1997 per volere dell'Amministrazione comunale, che così facendo ha voluto dare un forte segnale di recupero delle opere pittoriche anticamente conservate negli altari di chiese ora non più esistenti.
Seppure il numero e la qualità delle opere non è rilevante, è comunque importante sottolineare l'importanza dell'operazione di restauro e recupero di tele che fanno parte del patrimonio di questo piccolo centro.
Il dipinto sicuramente più importante è il "Battesimo di Costantino" di Terenzio Terenzi, detto il Rondolino, che fa coppia con una "Madonna della Misericordia", dello stesso autore, che costituiva la cimasa del dipinto principale.
Di rilievo anche la settecentasca pala di Giovanni Anastasi, "La Sacra famiglia con i SS. Giacomo, Sebastiano e Teresa". Altri dipinti del XVII sec. e del XVIII sec. rappresentanti la "Madonna della Misericordia" sono conservati nella sala principale della Quadreria.
Due interessanti sovraporte e una serie di ritratti del XVIII sec. e del XIX sec. sembrano provenire proprio dal Palazzo Cassi.
Altre opere presenti: una serie di quadretti dedicati alla Via Crucis e la "Sacra Famiglia con Santa Caterina e S. Francesco" di autore ignoto.
Palazzo Cassi ospita al suo interno anche una Sala Archeologica, con reperti provenienti dall'abitato protostorico e dal sepolcreto piceno di San Costanzo, localizzati in Contrada Rio sulle colline tra le valli dell'Inferno e dei Preti, nei pressi del'attuale cimitero.
L'abitato, datato presumibilmente dalla tarda età del bronzo fino al V/VI secolo a.C., è testimoniato in prevalenza da frammenti di vasi in ceramica raccolti nei campi arati.
Il sepolcreto, invece, datato VIII secolo a.C., è documentato con tombe a inumazione in semplice fossa nella terra e corredi funerari. Dalla necropoli di Contrada Rio sono tornati alla luce oggetti di abbigliamento personale in bronzo, ambra e osso, ma anche qualche punta di lancia e rasoio in bronzo, alcune fusaiole e un rocchetto di terracotta.
Per informazioni (aggiornamento al 18-7-2024): 0721.951227/26/41 (Comune); 0721.950110 (IAT).
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.1999
Ultima modifica: 18.07.2024
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