Beni storici e artistici
Fossombrone (Calmazzo): Ponte di Traiano
- Comune di Fossombrone
- Corso d'acqua attraversato: Metauro
- Strada che lo percorre: Via Flaminia
- Ubicato presso la frazione di Calmazzo e la confluenza col Candigliano
- Ultimo sopralluogo: giugno 1996
- Riferim. carta: 1:25.000 IGM 109 II S.O.
PONTE DI TRAIANO
Nei pressi di Calmazzo, alla confluenza con il Candigliano, la Via Flaminia attraversa il Metauro con il Ponte di Traiano.
Il ponte, distrutto nella seconda guerra mondiale e rifatto nel dopoguerra, dell'epoca romana presentava solamente le due pile centrali e le testate laterali costruite in opera quadrata.
NOTIZIE STORICHE
Il Ponte di Traiano era a tre luci, con due archi semicircolari dal diametro di 11,30 m ed uno presso la sponda destra di 4 m. Da spalla a spalla la lunghezza del ponte era di 32,70 m. Le arcate subirono numerosi rifacimenti, tra cui uno voluto dal duca Federico da Montefeltro. Era anche detto Ponte di Calmazzo.
Un'iscrizione collocata su una spalletta del ponte, recuperata nel dopoguerra in frantumi nel fiume e attualmente conservata presso il Museo Archeologico di Fossombrone, ricorda la costruzione del ponte per volere di Traiano nel 115 d.C. (faciundum curavit).
A questo ponte deve essere riferita anche un'altra epigrafe, attribuita erroneamente al "ponte di Diocleziano" situato più a valle sulla forra di S. Lazzaro, ove è ricordato il restauro di un ponte sul Metauro (pontem Matauro) a cura degli imperatori Diocleziano e Massimiano fra il 293 ed il 305 d.C.
Un rilievo grafico del '700 fornisce pianta e prospetto della struttura stessa.
Si legge in MONTECCHINI 1879:
"Il ponte di Calmazzo a tre luci, è opera romana, con fiancate e muri che servono di sostruzione e di difesa della strada. Gli archi sono semicircolari e di diversa ampiezza, due avendo il diametro di metri 11,30 ciascuno, e l'altro presso la sponda destra di metri 4,00. Da spalla a spalla la lunghezza del ponte è di metri 32,70; e il piano stradale s'alza dal fondo del fiume di metri 8,70. Le pile hanno uno spessore quasi eguale al quarto della luce degli archi maggiori (metri 310) coi rostri a monte: a valle sono due contrafforti rettangolari che salgono fino al parapetto. I rostri sono ad angolo retto, e i muri d'ala a monte hanno pur essi la divergenza di 45 gradi.
Come si trae dalla lapide che sta sul parapetto del ponte, questo fu costrutto sotto l'impero di Trajano nell'anno 115 di Cristo, da che si vede che Flaminio non compì totalmente la strada: ma quivi (e forse in altri corsi d'acqua), lasciò il passo a guado, al quale in progresso di tempo fu sostituito il ponte.
Ma dall'epoca di Trajano il ponte di Calmazzo non conserva quasi più che le spalle, le pile, i muri d'ala e l'arco minore costrutti in pietra calcare del Furlo; gli archi maggiori stati distrutti forse più d'una volta per causa di guerre, furono ricostruiti assai malamente in mattoni, restringendone anche la larghezza primitiva di metri 1,20.
In occasione di un restauro eseguito nell'anno scorso al piede d'una spalla e d'una pila assai degradate, si constatò che il ponte è fondato su d'una sega in parte calcare in parte argillosa, a profondità dall'alveo di metri 1,30."
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.2001
Ultima modifica: 15.01.2008
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