Carnevale, feste, tradizioni e lavoro
Carnevale di Fano - Edizione 1968
«TOP SECRET» NEI CAPANNONI DEI CARRISTI
Carnevale 007
Il carnevale si sta avvicinando a grandi passi e i negozi specializzati e le bancherelle si incorniciano già di coriandoli, di stelle filanti e di maschere. Nelle case, ammesso che l'antica tradizione sia rimasta salda nelle famiglie fanesi, si friggono castagnole e «bombe» da mangiare croccanti e ricoperte di miele.Chi, invece, del carnevale conosce solo l'aspetto faticoso impegnato sono i «carristi»; cioè coloro che già da settimane e settimane si trovano rinchiusi dentro i capaci capannoni della carnevalesca per approntare i grandi carri allegorici che dovranno sfilare lungo viale Gramsci nel giorno prestabilito.
E' una gara, una simpatica lotta che si rinnova ogni anno e che vede impegnate nell'impresa decine e decine di persone, tutte intente a disegnare, modellare, inchiodare quanto è necessario per raggiungere lo scopo prefisso. Lo scopo, cioè di vincere il primo premio, di essere prescelti fra gli altri, di avere la soddisfazione di essere stati, almeno per un anno, i migliori.
E allora via, alla ricerca di idee nuove, di uno spunto improvviso che possa guidare la mano del bozzettista e che, soprattutto, alla fine possa incontrare i favori del pubblico e della giuria. Ogni fatto di cronaca, ogni personaggio televisivo o cinematografico può essere quello adatto e non deve perciò sfuggire all'attenzione del progettista. E', insomma, una ricerca che va al di là delle pure e semplici capacità creative, ma che investe la fantasia, l'estro ed il buon gusto di tutti coloro che sono chiamati a gareggiare.
L'ingresso dei capannoni è severamente proibito alle persone estranee: tutto viene fatto in grande segreto e nessuno mai, degli operai che ai trovano all'interno, parlerà di ciò che si sta facendo tra le quattro mura di legno. Al massimo si può curiosare da fuori, tentare di vedere attraverso le finestre cosa accade all'interno, ma è troppo poco e non servirebbe a nulla. Ma è meglio così! E' bene godersi tutto lo spettacolo in una sola volta, con un colpo d'occhio ed uno sguardo unico che abbracci |in un lampo quanto siano stati ancora capaci di fare questi veri « artisti » della cartapesta, questi uomini che si sacrificano e si impegnano duramente per giorni e giorni per avere la soddisfazione unica di ricevere alla fine il dono di un sincero applauso.
Marcello Francolini
Da: Il Resto del Carlino del 1/2/1968
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Tiro alla storno?
AllEgregio Signor Direttore del NotiziarioFANO
Con nostra spiacevole sorpresa , il programma di questanno della Carnevalesca comprende una gara di tiro allo storno. Perchè mai, del tutto al di fuori delle caratteristiche, degli scopi e delle tradizioni dellantica e benemerita associazione cittadina, si è scelto un divertimento così impietoso, crudele, inumano, che, già in se stesso, viola il codice panale, laddove punisce il maltrattamento degli animali?
Il tiro al volo con bersaglio vivente non è praticato ed è proibito nella maggioranza degli Stati civili del mondo.
Vogliamo aggiungere che già nella seconda legislatura venne presentata alla Camera dei Deputati, ad iniziativa dellOn.le Bozzelli e di un gruppo di parlamentari di vari partiti (democristiani, comunisti, socialisti e liberali) una proposta per il suo divieto (doc. n. 367).
Analoga proposta venne presentata nella terza legislatura (doc. n. 182) dal socialdemocratico On.le Secreto, la quale, approvata in sede referente dalla Commissione di Giustizia, venne sepolta mediante una sospensiva da una maggioranza occasionale ed estemporanea, col pretesto del danno al turismo e alloccupazione dei lavoratori nelle fabbriche di armi e munizioni (!!!).
Speriamo che si tratti di una irragionevole eccezione meglio, deviazione che non venga mai più ripetuta.
Grazie dellospitalità e cordiali saluti.
Fano, lì 10 febbraio 1968.
Un gruppo di cittadini
Da FANO notiziario di informazione sui problemi cittadini
Anno 4 N. 1 Gennaio marzo 1968
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IL CARNEVALE DELL'ADRIATICO FRA LA TRADIZIONE E LA NOVITA
Per grazia della fortuna e per volontà dei fanesi
Così, nel 1872, la società appena creata si accingeva alla « gloriosa impresa» - Un presunto «apogeo» - Vertici nuovi per «chiasso e passatempi» - Oggi si comincia
Siamo al più tradizionale degli appuntamenti fanesi; manifesti multicolori tappezzano strade e piazze della città, della provincia e della regione. Niente di meglio, per completare latmosfera, che una carrellata, proprio tra la tradizione e le novità di questo Carnevale dell'Adriatico che nel lontano 1872 veniva così presentato:«Ci voleva un anno bisestile perché la nostra « Fortuna » di bronzo prodigiosamente presentasse al mondo una società come quella che, nata un anno fa fra un vagito e l'altro, e con poche doglie della saccoccia, è cresciuta a segno di dare prove di rigogliosa vita.
« Se è vero, come è verissimo, che tutte le epoche e tutti i secoli hanno avuto la loro filosofia, è altrettanto certo che ogni anno presenta periodi nei quali gli uomini, e quando diciamo gli uomini si intendono anche le donne, che senza di esse l'allegria si muta in noia, sentonsi tratti agli studi, al lavoro, alla meditazione od al sollazzo.
«Il Carnevale, vestiamolo pure come ci pare, o da Arlecchino o da Pulcinella o da Gianduia o da Rogantino, porta la voglia di divertirsi, e questa voglia è così prepotente, che quasi si trasforma in bisogno, il quale poi si manifesta con tutte quelle possibili pazzie, che hanno reso celebri il Carnevalone, le Cavalchine, i Pegni al Monte e le perigliose scappate dei figli di famiglia.
« La nostra Società dunque che, per grazia della fortuna e volontà dei fanesi, si accinge alla gloriosa impresa di dare in questo Carnevale l'ostracismo alla malinconia, ha distillato quel po' di cervello che ha, e che spera di conservare anche negli anni avvenire, per formulare un programma, il quale mettendo assieme elementi impossibili, come sarebbe a dire la penuria dei cumquibus con la smania di far chiasso, crede di essere arrivata al suo apogeo, ed è superba di esporre all'avidità dell'universo una serie di ghiotti passatempi, i quali valgono a saziare gli incontentabili, ed a nauseare le più schifiltose esigenze.
«Segue il programma: corso di mascherate a piedi; corsa fantini; alberi di cuccagna in piazza ».
Possiamo oggi dire con sicurezza che la fiducia dimostrata dai nostri antenati nel credere di essere arrivati all'apogeo era fallace.
«Chiasso» e « passatempi», come loro dicevano, hanno raggiunto vertici inimmaginabili e sono ancora in crescendo.
Nessuno infatti, dai nonni ai più piccini, è stato trascurato dal programma carnevalesco del 1968; oggi la « Musica Arabita » aprirà i festeggiamenti sfilando per corso Matteotti alla testa dei carri riservati ai bambini, la giornata di domani sarà invece riservata ai giovanissimi, che si ritroveranno al Politeama in una spettacolare festa ed esploderanno sotto l'esperta guida de «The Friends».
Sabato 24 giornata campale, pomeriggio alla sala Masetti per l'ormai tradizionale festival dei bambini e serata per i genitori al Politeama per la classica «Veglia in maschera» lanciata in nuova veste con favolosi premi e un cantante d'eccezione.
Domenica 25 il primo corso mascherato: 4 mastodontici carri allegorici, creazioni fantastiche di autentici artisti fanesi sfileranno proiettando ai lati quintali di dolciumi lungo viale Gramsci preceduti dall'Arabita e dai carri dei bambini.
Lunedì 26, sempre al Politeama, avrà luogo il veglione sociale con la partecipazione di una prestigiosa cantante: a questo punto la sana allegria dei fanesi avrà modo di estrinsecarsi e di esplodere in tutta la sua forza.
Con la ripetizione del corso mascherato e con un gran ballo popolare fino alla mezzanotte terminerà martedì 27 questo favoloso programma che la società carnevalesca «per grazia della fortuna e volontà dei fanesi» si accinge a presentare ai gentili ospiti,
Da: Il Resto del Carlino del 22/2/1968
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La musica arabita nacque per reazione a quella da... camera
Il primo complesso, «Bidonata», utilizzava strane casse armoniche per satireggiare i delicati strumenti dei nobili - Dal 1937 una vera organizzazione
Tempo di carnevale: una tradizione che resterà e continuerà anche negli anni a venire è quella che vuole sia il complesso della Musica Arabita a dare inizio ai festeggiamenti carnascialeschi fanesi con le sue «caratteristiche» musiche fatte di allegria e di buonumore.Un complesso di cui il folclore fanese non potrebbe più fare a meno. Allegria, gioia, spensieratezza: ecco ciò che esprime la Musica Arabita. Una compagnia composta da decine di elementi scatenati, guidati dall'impareggiabile ed inimitabile e sempre giovane maestro Enzo Berardi.
Ma come è sorto questo complesso? Quando è nato? Certo, le origini, si sono perse nel tempo. Ma qualche cosa è rimasto e ce lo testimoniano alcune vecchie cronache. In ogni modo la nascita dell'attuale Musica Arabita risale al 1921 quando alcuni allegri cittadini ripresero le antiche tradizioni ormai dimenticate e le riportarono alla ribalta. La tradizioni a cui accenniamo risalgono alla fine del secolo scorso quando vivevano a Fano, come in tutte le altre città del tempo, due fazioni: i nobili ed i ricchi proprietari terrieri da una parte, gli operai ed i marinai dall'altra. Queste due fazioni si escludevano a vicenda. Nelle serata di gala in particolare i patrizi si dilettavano ad ascoltare opere musicali, e nei salotti pianoforte, violino ed arpa erano all'ordine del giorno, mentre i plebei ne erano esclusi. Fu proprio per l'esclusione del popolo da quei salotti, ma soprattutto per l'insofferenza del volgo per quella musica gentile e melodica che si ebbe la prima reazione.
Nacque così la « Bidonata », una specie di complesso che traeva ritmi alla meno peggio da pentole, barattoli e bidoni. Ma quei giovani che percuotevano quelle strane casse armoniche, non avevano una disciplina e si curavano solo di satireggiare i delicati strumenti dei nobili. Fu così che sorsero i violini a sonagliera, i cembali di latta, i corni e cornette fatti con tubi di ferro.
Ma a poco a poco, il gruppo di questi spensierati si assottigliò tanto che ad un certo punto si dissolse completamente. Proprio nel 1921, però, accadde che alcuni giovani ripensassero al passato e pensassero di far rivivere l'allegra tradizione. Al principio fu un periodo di stenti, poi, il gruppo si potenziò e quindi passò a rallegrare con i suoi ritmi tutte le città della Regione e poi a quelle internazionali.
E così la Musica Arabita si sviluppò, adunò nuovi elementi, si organizzò al punto di portare in ogni festa, in ogni sagra, gioia e buonumore. Solo nel 1957 il gruppo cominciò una nuova vita, la vita seria e disciplinata di un vero complesso folcloristico, organizzato e gaio nello stesso tempo.
I componenti cominciarono a riunirsi in sere prestabilite e provavano, provavano quei famosi pezzi che sarebbe poi stati portati sulle piazze.
Al giorno d'oggi, tutti conoscono la Musica Arabita che è diventata una gloria ed un vanto della nostra città.
Da: Il Resto del Carlino del 23/2/1968
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Tiro allo storno per il «Carnevale»
A cura del Gruppo Tiratori a Volo di Fano, domenica 25 febbraio al campo di Ponte Metauro avrà luogo una importante gara di tiro allo storno con premi per lire duecentomila. Sarà anche in palio il primo grande trofeo Carnevale dell'Adriatico 1968.Al mattino con inizio alle ore 9,30 avrà luogo una piccola finale con premi in denaro e medaglia d'oro. Nelle prime ore del pomeriggio avrà luogo la finalissima. La gara si svolgerà con serie di 5 storni da metri 24. Le iscrizioni sono fissate in lire 5.000. Le reiscrizioni sono gratuite.
Sul campo sono stati predisposti servizi di confort e assistenza tecnica.
Da: Il Resto del Carlino del 23/2/1968
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«La sei giorni dell'allegria»
Dopo la sfilata del «Piccolo Carnevale» e la festa dei giovani, è in programma oggi un «Microfestival» e la «Grande Veglia» - I «carristi» impegnati allo spasimo
(m. f.) - E' ormai tradizione chiamarla così: «La sei giorni dell'allegria», e a nessuno verrà mai in mente di cercare un appellativo migliore. D'altra parte è vero: a Fano il carnevale dura esattamente una settimana «tonda tonda»; una settimana durante la quale allegria e buonumore regnano sovrani e prendono per mano grandi e piccini guidandoli in uno sfarzoso itinerario di feste e di divertimenti.I più piccini ed i giovani hanno già avuto la loro parte. Giovedì, infatti, ha fatto il suo trionfale ingresso il «Piccolo Carnevale» con i carri allegorici dei rioni cittadini che sono sfilati lungo Corso Matteotti al suono frenetico degli strumenti della Musica Arabita. Ieri, poi alle 15, ha avuto luogo la festa dei giovani al Teatro Politeama. Oggi pomeriggio, al Teatro Masetti, ancora un microfestival e poi, alla sera ma questo interessa solo i «più grandi» la «grande veglia» in maschera con in palio premi da far girare la testa ai numerosi concorrenti.
E mentre la gente si diverte, nei grossi capannoni della Carnevalesca i carristi si impegnano a fondo nel timore di non terminare i lavori in tempo. Le ore, i giorni, corrono veloci e tante cose restano ancora da fare. E l'orgasmo degli artigiani aumenta: occorre migliorare qualche particolare, inventare nuove trovate, insomma fare di più.
Si diffondono voci allarmistiche: il carro n. 3 ha movimenti impensati, il carro n. 2 ha trovato colori nuovi, il carro n. 1 è più grande degli altri ecc. Forse non sono notizie vere ma mettono in allarme tutti coloro che sono impegnati nella simpatica gara e che pensano di vedere ogni momento sfumata la possibilità di una supremazia sugli altri concorrenti. Così, negli ultimi giorni, i cervelli fanno faville, le mani fanno miracoli ed il microbo del «meglio» trasmette il contagio e dà la febbre ad ogni carrista.
E domani sarà il grande giorno: alle 15 precise il cannone «sparerà» l'inizio del grande Corso Mascherato che ancora una volta sfilerà lungo il capace Viale Gramsci, tra due ali di folla festosa e plaudente e che non mancherà di sottolineare con vivaci espressioni la propria ammirazione per i migliori della giornata.
Questo è il Carnevale dell'Adriatico: canti, grida, il volo rabbioso dei confetti e delle cioccolate; con gli altoparlanti che trasmettono le ultime canzoni di San Remo e con la folla che si confonde con le ombre degli alberi.
Da: Il Resto del Carlino del 24/2/1968
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Illuminare tutte le vetrine per il 25 e 27
La società carnevalesca, che con notevoli sacrifici, svolge ogni anno le varie manifestazioni del Carnevale dell'Adriatico, interpretando il pensiero delle autorità cittadine, invita tutti i commercianti ad illuminare, nelle sere 25 e 27 febbraio, a conclusione dei corsi mascherati, le vetrine dei negozi per dare un tono festoso alla città che ospiterà nelle due giornate migliaia di cittadini delle varie città delle Marche della Romagna e dell'Umbria.Da: Il Resto del Carlino del 24/2/1968
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Via al Carnevale dellAdriatico
Alle 15 sentiremo il colpo di cannone: ed allora sarà il via per il primo grande corso mascherato. Lungo viale Gramsci ritorneranno a sfilare, come ormai tradizione, i mastodontici carri allegorici che per mesi e mesi sono stati tenuti nascosti dentro i grandi capannoni della carnevalesca e che attendono oggi di ricevere gli applausi ed i consensi di tutta la folla convenuta nella nostra città per l'occasione.Con la Musica Arabita in testa e con il complesso della «Bizzarra» di Cerreto d'Esi che per la prima volta fa la sua comparsa al carnevale fanese, che chiude la sfilata, passeranno tra due ali di pubblico festoso i piccoli carri del Carnevale dei bambini, seguiti immediatamente dalle grosse costruzioni ideate dai migliori carristi esistenti oggi a Fano. E' impossibile trovare ancora parole nuove per descrivere la bellezza, la genialità e la fantasia espressa con il solo mezzo della cartapesta e del legno: ogni appellativo sarebbe inferiore alla realtà. A chi andrà la palma della vittoria? Alla fine è questo il risultato che tutti attendono con impazienza. Il getto dei dolciumi, la fastosità delle luci ed altri particolari saranno quelli che contribuiranno ad aumentare il punteggio che, assommato a quello di martedì e a quello del Corso Estivo di agosto, premieranno limpegno dei carristi più applauditi.
Da: Il Resto del Carlino del 25/2/1968
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Il «tornado» dell'allegria
Paragonare il carnevale di Fano ad una bolgia infernale dantesca memoria è cosa ardua ma chi, dopo aver assistito a carnevali e di Viareggio e di Nizza, viene a Fano, trova un ambiente del tutto diverso.Il Carnevale di Fano ha tutto per essere una «bolgia». Ha le porte ed i supplizi. Le porte sembrano avere la stessa tetra scritta: «Per me si va tra le perduta gente», e «lasciate ogni speranza, voi ch'entrate».
Passate le porte, ecco che si presentano i carri sui quali dominano i ciclopi del buon umore, i giganti della risata, i titani della smorfia, con gli occhi fuori dell'orbita, « con gli occhi di bragia », con le dita più lunghe delle mani, con le scarpe più lunghe delle gambe, con il naso più grosso del viso e più rosso del fuoco. E in questa cornice lampeggiante di colori di un'iride stravagante si aggirano i «dannati», sì, i «dannati», perché il loro supplizio è gettare. Gettare dai palchi e dai carri, non coriandoli o fiori, ma dolciumi: cioccolate, confetti, caramelle. Questo gettito trascende fino all'eccesso senza più ritegno o confronti; vi si trovano impigliati, pur senza accorgersene, e il commendatore e il contadino, e la segretaria e la bidella. Ogni carro è dotato di decine di quintali di dolciumi.
Tra questa ressa di «dannati» non si cammina per terra, ma sulle scarpe degli altri, e i cittadini si meravigliano al vedere come le vecchiette scese dal contado con delle sporte non solo riescono a stare in piedi in quel fiume umano, ma riescono a raccogliere tanti dolciumi da fare invidia al più ardito dei ragazzini.
Uscire sani da questa «bolgia», è come terminare una partita di rugby con i pantaloncini ancora puliti. «Certo è scrive Fabio Tombari che chi torna parla come un superstite, un reduce».
Ad accrescere questo «tornado» che investe tutti balza fuori la «Musica Arabita». E' la droga del Carnevale. Il suo ritmo è un tonico-digestivo per ogni amarezza.
A Fano il Carnevale è così. Così offre il suo piatto di gioia e spensieratezza a chi va a trovarlo.
«Se Nizza scrive ancora Fabio Tombari può vantare una più lunga sfilata di maschere, se Viareggio può gloriarsi di un maggior numero di carri, Fano, città della Fortuna, si esalta in una più genuina espressione popolaresca».
Da: Il Resto del Carlino del 25/2/1968
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TANTA FOLLA TANTI COLORI MA POCA ORIGINALITA
«Ossigenare» il carnevale con nuove idee
- Trentamila, quarantamila... difficile stabilire il numero delle persone che hanno partecipato anche alla seconda sfilata del grande corso mascherato 1968. Un fiume di gente che ha letteralmente invaso il viale Gramsci, il piazzale del Pincio e il largo di Borgo Cavour, dando netta la sensazione che il vecchio carnevale fanese conserva ancora gran parte della sua attrattiva, nonostante le molte e non infondate critiche che gli vengono mosse e nonostante la fantasia sempre minore nella scelta dei soggetti e nel modellaggio dei carri.A Fano, la cosa è risaputa, il carnevale è quasi un'istituzione sacra: un'istituzione di cui l'intera cittadinanza si sente estremamente orgogliosa e che difficilmente si rassegnerebbe a veder morire. Eppure, procedendo con la stanchezza e la mancanza di originalità di questi ultimi anni, c'è veramente chi comincia a chiedersi cosa ne sarà del carnevale fanese tra una decina d'anni.
Di tale mancanza di originalità la prova più eloquente ce la danno gli stessi quattro grandi carri; carri su cui fa perno l'intera manifestazione. Essi sono giganteschi, pieni di congegni mirabolanti, rutilanti di colori come la famosa giubba di Arlecchino, ma sostanzialmente assai poco «carnevaleschi». Si nota subito che manca l'idea geniale, la trovata capace di far veramente ridere: quel qualcosa, magari il predominare di un determinato colore o il giganteggiare di un pupo particolare, e che dia unità all'insieme e che non lasci quell'impressione di anarchica baraonda o di sfavillante museo di comicità di seconda mano.
In sostanza, ci pare che il problema fondamentale sia quello di dividere le competenze: da un lato i progettisti, dall'altro gli artigiani del modellaggio e della (sic! n.d.r.)
Molto opportuno, perciò, l'invito fatto quest'anno alla « bizzarra » di Cerreto d'Esi e sempre gradita la presenza della «musica arabita»; ma non basta. Ci vogliono mascherate e ancora mascherate di ogni foggia e colore, altri complessi caratteristici, soprattutto ancora carri piccoli e medi. Solo così il grande carnevale di Fano potrà ancora contare su un futuro lungo e sicuro. Quest'anno, intanto, Piero Pacassoni ci ha fornito con il suo «cocktail 2000» un concentrato policromo di tutta la storia mondiale, mentre Valerio Ferretti ha tentato di trasformare in allegoria carnevalesca quanto vive «nelle spire dell'incubo» dei nostri sogni.
Ad Evaristo Ghiandoni tutte le più strane e ottuse manie umane hanno invece suggerito lo spunto per il suo coloritissimo «hobby club»: ciò che ha rappresentato anche lo spunto iniziale per l'allegoria «di tutti i colori» di Luciano Del Monte.
Le nostre preferenze? Aspettiamo il verdetto della giuria, abituata a tener conto di tutte le componenti necessarie per un meritato primo premio, e limitiamoci intanto a concludere che anche quest'anno Fano ha avuto il suo carnevale. Con i tempi che corrono, è già molto. Ora bisognerà però darsi seriamente da fare per una edizione estiva che sia di richiamo sicuro e di proporzioni grandiose.
Da: Il Resto del Carlino del 28/2/1968
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La prima "manche" a "Cocktail 2000"
Alla presenza del sindaco Giovannetti e del presidente dell'azienda autonoma di soggiorno, il notaio dott. Leandro Benini ha dato lettura della graduatoria emessa dal "giurì" sull'uscita invernale dei carri partecipanti al Carnevale dell'Adriatico, secondo il punteggio aggiudicato a ciascuna allegoria. Al primo posto è risultato il carro intitolato "Cocktail 2000" di Pietro Pacassoni con 557 punti; 2) "Nelle spire dell'incubo" di Valerio Ferretti con 550 punti; 3) "Hobby club" di Evaristo Ghiandoni con 483 punti; 4) "Di tutti i colori" di Luciano Del Monte con 467 punti. Per quanto riguarda il piccolo Carnevale, la giuria ha attribuito 240 punti al carro "Tutte le fiabe" presentato dal Teatro Masetti di Fano, mentre "Miao Tata Bau" e "Caro Carosello" erano fuori gara. Naturalmente si tratta, per il Carnevale grande, di una graduatoria parziale (la prima "manche") in quanto i quattro carri dovranno partecipare alla manifestazione estiva, sfilando sul lungomare per un secondo giudizio da cui deriverà un punteggio complessivo per l'aggiudicazione del premio finale. Da: Il Resto del Carlino del 3/3/1968************************
RINNOVIAMO il carnevale
Un incontro tra il Consiglio promotore ed i « carristi » di ieri e di oggi - Come lanciare l'edizione 1969 - Fuori le idee
In un incontro tra carristi e Consiglio della Carnevalesca è stata fatta una diagnosi alle manifestazioni del Carnevale dell'Adriatico in vista della preparazione del Carnevale 1969.Il consiglio della Carnevalesca prima di indire il bando di concorso carnevale 1969 ha creduto opportuno riunire carristi di ieri e di oggi per una conversazione in proposito.
Dato che da più parti si è auspicato un carnevale rinnovato, il Consiglio consapevole di tali desideri ha portato in discussione tale problema con coloro che sono gli autori delle tradizionali manifestazioni.
Tutti siamo del parere, è stato detto, che il carnevale va rinnovato, ma occorre vedere come rinnovarlo.
Con i diversi interventi dei carristi e dei consiglieri sono state fatte varie proposte, richiamandosi al punto fatto dal presidente all'inizio dell'incontro «come lanciare il carnevale 1969». Nella discussione sono intervenuti il presidente dell'Azienda autonoma di soggiorno e il sindaco.
Ora la presidenza della carnevalesca pubblicherà il bando di concorso e ci auguriamo che a questo bando rispondano i cittadini che hanno idee e progetti per una rinnovata manifestazione.
Si fa presto a svolgere critiche, si è detto alla conclusione, che in parte troviamo giuste, ma vorremmo aprire anche attraverso la stampa una specie di referendum sul «come lanciare il carnevale 1969» e speriamo che coloro che hanno mosso critiche, facciano in tempo utile proposte concrete e attuabili, e non attendano il mese di febbraio per ritornare su questo argomento.
Da: Il Resto del Carlino del 9/4/1968
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Stasera i films del Carnevale '68
Questa sera alle ore 21,15 presso la sede della Società Carnevalesca, verranno proiettate le pellicole annesse al concorso a suo tempo bandito, dal Cine Club.La giuria, composta dai signori Anselmi Luciano, Isotti Mario e Marchegiani Sergio, avrà il compito di scegliere anche le pellicole più idonee a rappresentare Fano nei concorsi nazionali.
Le pellicole concorrenti sono: «Carnevale dell'Adriatico invernale 1968» di Alberto Volti, William Tabone, Bruno Secchiaroli, Sandro Capponi; «Infinito» di Guglielmo Amadei; «Fano in festa» di Sandro Capponi; «Appunti di viaggio» di Giovanna Santini; «Vita al porto» Sandro Capponi.
Da: Il Resto del Carlino del 3/5/1968
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Bravi i cineasti del Carnevale '68
Alla presenza di un folto gruppo di soci, simpatizzanti ed amici, ospiti graditi il sindaco della città, il presidente della Carnevalesca e vari rappresentanti la stampa locale, sono ..state proiettate le pellicole ammesse al concorso bandito dal Cine Club di Fano, sul Carnevale dell'Adriatico invernale del 1968 e su di un cortometraggio a tema libero, idoneo a rappresentare il locale Cine Club ai vari concorsi.I lavori presentati hanno riscosso la viva ovazione dei presenti per la bravura con cui gli autori hanno svolto ed illustrato il tema del carnevale, e per lo studio particolareggiato, meticoloso, col quale hanno dato il giusto risalto al cortometraggio a tema libero.
Anche se la giuria ha dovuto fare una graduatoria di merito, ci sentiamo di felicitarci con tutti, con Amadei, Capponi, Santini, Secchiaroli, Tabone e Volpi.
Da: Il Resto del Carlino del 19/5/1968
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EDIZIONE ESTIVA
Folla straripante in Sassonia al Carnevale estivo dell'Adriatico
Spettacolo mai visto sul chilometrico lungomare per la sfilata delle allegorie Fantasmagoria notturna sugli "stands" delle sagre gastronomiche - Chi ha vinto? Verdetto finale al 20 agosto
L'estate 1968 verrà certamente scritto a caratteri d'oro nell'albo della società carnevalesca di Fano e a lungo resterà nel ricordo di tutti i fanesi, poiché mai come quest'anno il Carnevale dell'Adriatico aveva avuto così grande successo. E' quasi impossibile trovare le parole adatte per descrivere l'immenso spettacolo offerto dalla folla lungo i viali della Sassonia, dove l'allegria ed il buonumore avevano dato appuntamento a tutti coloro che desideravano trascorrere un pomeriggio diverso dagli altri. Già dal mattino centinaia di persone si erano riversate sulla spiaggia di levante per occupare quei posti che poi alla sera sarebbero risultati strategici ed alla fine, infatti, non una panchina, non una aiuola era rimasta libera per i meno fortunati. E quando alle 17,30 un potente colpo di cannone ha dato il via ai divertimenti ed alla sfilata dei carri allegorici, nei viali della Sassonia non ci si muoveva più. Una folla multicolore, assordante, internazionale, armeggiando macchine fotografiche e cineprese ha cominciato ad agitarsi, a ridere, a divertirsi al suono delle musiche pazze dell'Arabita ed ai ritmi frenetici delle orchestrine dislocate sui carri. Così è stato fino a tarda notte, quando, illuminati da centinaia di lampade, i viali si sono trasformati in un grande parco divertimenti dove gli stands gastronomici ed i botteghini del "Bianchello" hanno distribuito i loro prodotti fino all'ultima scorta. Le mastodontiche costruzioni di cartapesta hanno sparato le loro ultime e inaspettate " cartucce " per contendersi tutti quei punti necessari per conquistare la palma della vittoria. Al punteggio riscosso durante la sfilata d'inverno, infatti, deve essere aggiunta infatti anche la somma dei punti ricevuti durante questa seconda manifestazione e nessuno dei concorrenti ha voluto quindi perdere l'occasione per conquistare nuove affermazioni. A chi, alla fine, è andata la vittoria? Dopo i fuochi d'artificio, che hanno dato uno spettacolo veramente incomparabile ed indimenticabile, si è saputo che il verdetto finale sarà reso noto soltanto il 20 agosto prossimo. Da: Il Resto del Carlino del 13/8/1968************************
PREMIATI I "CARRISTI"
del Carnevale Fanese
«Cocktail 2000» e «Nelle spire dell'incubo» giudicati i migliori - Auspicata dal Presidente una maggiore adesione alla Carnevalesca
Nella sede della Carnevalesca si è svolta la premiazione per le manifestazioni del «Carnevale 1968».Dopo alcune parole di ringraziamento rivolte dal Presidente della Società al Sindaco, all'Amministrazione comunale, alla Azienda di soggiorno e ad altri enti per la loro collaborazione, sono stati lodati i realizzatori del carnevale, i « carristi », i quali hanno saputo ancora una volta infondere il loro estro e la loro genialità nell'esecuzione delle allegorie.
Il Presidente ha quindi auspicato l'adesione alla società di altri privati cittadini e soprattutto di quelle ditte che traggono un vantaggio dalle manifestazioni carnevalesche.
E' stata poi aperta la busta del «giury», che ha assegnato un identico punteggio (991 punti) ai carri «Cocktail 2000» e «Nelle spire dell'incubo» ai quali è andato quindi il primo premio. Il terzo premio è stato assegnato a «Hobby Club» con 874 punti e il quarto al carro «Di tutti i colori» con punti 841. E' stato il sindaco Giovanetti a distribuire i premi.
Da parte della Carnevalesca verranno inoltre consegnati diplomi ai complessi musicali che si sono distinti nelle tre manifestazioni: il primo premio è andato al complesso del carro «Cocktail 2000» con 150 punti; seguono «Nelle spire dell'incubo» con 143 punti; «Di tutti i colori» con 127 e «Hobby Club» con 124.
Da: Il Resto del Carlino del 26/8/1968
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A FANO
Premiati i carri che hanno sfilato al carnevale dell'Adriatico
A Fano, nella sede della Società carnevalesca, presente il sindaco Giovanetti, si è svolta la premiazione delle manifestazioni del Carnevale dell'Adriatico 1968.Il presidente Roberti ha rivolto parole di ringraziamento al Sindaco, all'Amministrazione comunale, all'Azienda di Soggiorno e Turismo ed ad altri enti per la loro collaborazione ed in modo particolare per la manifestazione estiva. Ha poi ringraziato gli artefici del carnevale: i «carristi», i quali con non lievi sacrifici danno la loro opera per il successo della centenaria manifestazione.
Infine il presidente si è augurato di vedere maggiori adesioni alla società non solo di privati cittadini, ma anche di quelle ditte che traggono benefici dalle manifestazioni carnevalesche.
In assenza del notaio dr. Benini il sindaco Giovanetti ha aperto la busta del giury ed ha comunicato la seguente classifica dei carri che hanno partecipato al carnevale 196S: Cocktail 2000 e Nelle spire dell'incubo, primo premio; Hobby club, terzo premio e Di tutti i colori, quarto premio.
Il sindaco ha poi proceduto alla consegna dei premi.
La Carnevalesca consegnerà dei diplomi ai complessi musicali che si sono distinti nelle manifestazioni: Complesso del carro Cocktail 2000 1.o premio; Nelle spire dell'incubo 2.o premio; Di tutti i colori 3.o premio e Hobby club 4.o premio.
Da: L'Avvenire d'Italia del 27/8/1968
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In pericolo il "Carnevale"
L'Ente promotore della manifestazione sarebbe ancora indeciso se farlo o meno - Alla base di tutto un «malinteso» con la SIAE
Da diversi giorni, a Fano circolano notizie allarmanti sulla regolare effettuazione del Carnevale dell'Adriatico 1969.Sembra, infatti, che la presidenza della « Società Carnevalesca », il benemerito sodalizio cittadino che da oltre un secolo organizza le manifestazioni carnevalesche, si trovi molto indecisa sull'opportunità di programmare anche per il prossimo anno i famosi carri mascherati.
La ragione principale sarebbe da imputarsi al forte aumento dell'imponibile sui diritti erariali e SIAE. Già nella decorsa stagione estiva, infatti, detto imponibile fortemente aumentato fu portato a conoscenza della predetta società solo due giorni prima dell'effettuazione del Carnevale d'estate, quando non era più possibile nè un rinvio della sfilata, nè una richiesta di riduzione dell'imposta.
Affinchè un tale «inconveniente» non abbia a ripetersi, la società carnevalesca sin dal 21 agosto ha tempestivamente provveduto ad inoltrare domanda ai competenti organi finanziari per la precisa determinazione dell'imponibile per il carnevale 1969.
A tutt'oggi, però, non è ancora pervenuta alcuna risposta ed i dirigenti del sodalizio sembrano essere fortemente intenzionati a non prendersi la responsabilità d'avviare l'organizzazione dei festeggiamenti con il pericolo, poi, di trovarsi a dover fronteggiare una imposizione esorbitante che comprometterebbe inevitabilmente la situazione finanziaria dell'Ente.
Ogni ulteriore ritardo, d'altra parte, finirà col pregiudicare la manifestazione, dato che la costruzione dei grandi carri allegorici non è cosa che si possa improvvisare e richiede, anzi, un lungo periodo di studio e di lavoro.
Veramente doloroso, quindi, sarebbe il dover prendere atto della forzata sospensione del «Carnevale dell'Adriatico»: una manifestazione che nel campo folcloristico ha raggiunto una rinomanza nazionale e in merito alla quale sarebbe, perciò, non solo auspicabile ma doveroso che gli organi interessati provvedessero a definire ogni questione con la massima sollecitudine e nella maniera più conveniente.
Va tenuto presente anche che la minacciata « sospensione » potrebbe assai facilmente trasformarsi in una definitiva «morte» del carnevale fanese.
Ciò di cui saprebbero certo approfittare altre città che non si lascerebbero certo sfuggire l'occasione per dar vita a manifestazioni consimili e rendere ancora più difficile e inopportuna la sopravvivenza di una iniziativa per il cui potenziamento e aggiornamento occorrerebbero oggi indubbiamente ulteriori mezzi finanziari e un contributo di idee e di iniziative sempre maggiore e sempre più nuovo.
Da: Il Resto del Carlino del 6/11/1968
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L'INCOGNITA DELLE TASSE:
HANDICAP DEL CARNEVALE
Gli organizzatori temono il peso delle imposte - Una manifestazione che dà lustro a Fano e lavoro a molti
Il Carnevale dell'Adriatico rischia di morire. La splendida manifestazione folcloristica che da oltre cento anni caratterizza la nostra città durante il periodo del carnevale, infatti, sta per soccombere sotto il peso della burocrazia e delle tasse.Almeno, secondo quanto hanno dichiarato i dirigenti del benemerito sodalizio fanese, quest'anno non è stato possibile conoscere in tempo l'ammontare dell'imponibile sui diritti erariali e SIAE, e questo ha reso gli organizzatori molto perplessi sulla opportunità di programmare nel prossimo anno la manifestazione.
La notizia di quanto stava accadendo, è esplosa come una bomba in tutti gli ambienti cittadini ove cori di proteste si sono levati contro i presunti responsabili e parole di solidarietà sono state rivolte alla società carnevalesca che ha cercato di fare sempre il possibile per rendere il carnevale ogni anno più spettacolare e popolare.
Inoltre, la manifestazione non va considerata solo sotto il punto di vista del divertimento ma, e soprattutto, sotto il profilo economico e di convenienza. Le due grandi sfilate che hanno luogo in inverno e nel mese di agosto riescono a richiamare a Fano centinaia e centinaia di spettatori che naturalmente poi alloggiano nelle pensioni e negli alberghi, mangiano nei ristoranti e spendono volentieri il loro danaro per passare un pomeriggio in allegria ed in spensieratezza.
Non solo, ma la stessa costruzione dei carri, dà lavoro a decine di fanesi che per buona parte dell'anno si trovano così impegnati a studiare, modellare e realizzare le gigantesche figure di legno e cartapesta.
Si spera quindi, che una decisione venga presa al più presto e rispondente alle richieste dei dirigenti della Carnevalesca: anche perché la costruzione dei carri richiede un lungo periodo di studio e di lavoro, mentre a quanto ci risulta, fino ad oggi nulla eè stato fatto in questo senso.
Da: Il Resto del Carlino del 9/11/1968
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Lasciateci il carnevale
La ventilata notizia della possibilità di non effettuare la manifestazione ha destato perplessità - Interviste con il presidente della Carnevalesca e con un «ex carrista»
Tutta la città ne parla. La notizia secondo la quale il carnevale quest'anno non si farà ha messo in allarme i cittadini di Fano, giustamente preoccupati per la loro importante manifestazione che viene a risvegliare la città nel periodo invernale. Vi sono stati anche diretti interessamenti da parte dell'Azienda autonoma di soggiorno, dell'Ente provinciale del turismo, del Sindaco stesso presso i ministeri delle Finanze e del Turismo e Spettacolo ma fino ad ora con scarsi risultati.La situazione non è proprio allegra, il tempo passa, la costruzione dei carri è rimandata ed ancora si discute se il carnevale si farà o no. L'ultima decisione dovrà essere presa dall'Assemblea generale dei soci della «Carnevalesca» che è stata convocata per mercoledì 17 alle 21.
In attesa degli ultimi sviluppi abbiamo avvicinato alcune persone direttamente interessate al carnevale per rivolgere loro qualche domanda. Ecco il presidente dell'Associazione carnevalesca cav. Gustavo Roberti;
- Cavaliere, quali sono gli ostacoli che si frappongono all'effettuazione del carnevale? «Noi prima di dare il via alla manifestazione dobbiamo sapere preventivamente dalla SIAE cosa dobbiamo versare d'erario poiché se le tasse dovessero ancora aumentare saremmo di fronte ad un bivio o, cosa più probabile, rinunciare oppure trovare qualche ente disposto a coprire le spese e continuare. Dopo il 1966 quando si ebbero gli ulteriori aumenti l'Associazione decise in un primo tempo di non proseguire, poi grazie all'aiuto degli enti locali, riuscimmo a superare gli ostacoli ed a continuare la nostra attività. Ora dopo gli ultimi aumenti è chiaro che ci troviamo in difficoltà quindi meglio chiudere bottega».
- Ma non c'è nessun rimedio?
« Aspettiamo sempre la risposta del Ministero delle finanze. Io credo che il dicastero prima di dare la risposta ci debba pensare molto bene poiché non siamo i primi venuti ed abbiamo alle spalle un'attività centenaria. Inoltre noi pensiamo tutti gli anni a migliorare questo nostro carnevale e per quest'anno avevamo addirittura studiato l'idea di costruire un arco d'Augusto tutto illuminato da piazzare agli inizi del viale dove si svolge la manifestazione. Ma se il Ministero tarda ancora a dare la risposta tutto sarà inutile poiché è già tardi per dare inizio alla costruzione dei carri. Inoltre bisogna tener presente che vi sono un sacco di persone che senza l'attività carnevalesca perderebbero un sicuro introito».
Ma per questo preferiamo rivolgerci al sig. Marcello Battistelli già « carrista » per dodici anni che ha ascoltato fino ad ora in silenzio. Magro, pallido, il colorito non appena incomincia a parlare del carnevale.
« La manifestazione carnevalesca ci permette di dare lavoro ad un certo numero di operai che vengono retribuiti nella forma più idonea a seconda delle capacità ed al tempo profuso nel lavoro».
- Quante persone partecipano al lavoro?
« Inizialmente partiamo con cinque donne che lavorano alla cartapesta, due falegnami, un artista modellatore, un meccanico ed un elettricista. Ma attorno a queste persone fisse ne gravitano delle altre che danno il loro contributo saltuariamente e aumentano di numero specialmente negli ultimi giorni. Se si tiene conto che i carri sono quattro è possibile affermare che trovano impiego nel periodo carnevalesco una sessantina di persone. Questo senza contare poi il gran numero di commercianti che ricavano utile nel corso dell'importante manifestazione».
- Vorremmo sapere in che cosa consiste il lavoro di « carrista » e come mai lei ha cessato la sua attività.
« Il carrista è il capo-gruppo che presiede alla "troupe" per la costruzione del carro ed ha la responsabilità verso l'Associazione carnevalesca. Io ho smesso per ragioni di salute. Il lavoro di "carrista" infatti è molto sfibrante seppur ricco di soddisfazioni. Tuttavia nel periodo di punta del lavoro torno nei capannoni dove vengono costruiti i carri per dare qualche suggerimento poiché la passione c'è sempre ed ogni anno avrei voglia di ricominciare ».
- Cosa prova nel pensare che il carnevale forse non si farà più?
« Credo che non sarei il solo a sentirne la mancanza ma tutta 'a città che partecipa attivamente e con una gran passione alla vita carnevalesca, si troverebbe a disagio ».
Ed ecco infine il parere del rag. Mario Benini consigliere della « Carnevalesca ».
« Secondo me il carnevale si deve fare a tutti i costi poiché è l'unico mezzo di pubblicità per la nostra città che viene conosciuta all'estero per mezzo di questa importante manifestazione. Il carnevale di Fano è il secondo in Italia e non può morire così indegnamente. Rispetto a quello di Viareggio poi, che paragonerei ad una sfilata di moda, il nostro ha più calore ed è più vivo grazie anche al lancio di dolciumi che viene effettuato per merito di un accordo intercorso con una famosa ditta dolciaria. Mi auguro che la SIAE giunga presto ad un accordo onde non togliere alla città il miglior mezzo di propaganda che coinvolge gli interessi di commercianti ed artigiani ».
Da queste risposte ci si rende conto dello stato d'animo dell'intera cittadinanza. Nei capannoni dove gli scorsi anni venivano approntati i lavori c'è un silenzio di tomba. In città, nei negozi, nelle piazze, nelle case ogni fanese parla e spera ardentemente che il suo carnevale non debba finire. Sono troppi ed importanti gli interessi di Fano perchè questa manifestazione venga interrotta.
Massimo Mainardi
Da: Il Resto del Carlino del 24/11/1968
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IL CARNEVALE SI FARÀ
Questa la decisione presa dallassemblea generale - Gli Enti cittadini daranno un consistente aiuto finanziario
Il Carnevale si farà!Questa è la decisione unanime che ha preso l'Assemblea della Società Carnevalesca, riunitasi in seduta straordinaria per decidere le sorti delle importanti manifestazioni fanesi in seguito alla nota controversia circa l'imponibile con la SIAE e i superiori uffici delle Finanze.
Da fonti non ufficiali, ma con la collaborazione di autorevoli cittadini, si è potuto apprendere che tale tassazione, ancora non comunicata malgrado la tempestiva richiesta della presidenza della società e i massicci interventi per sollecitarla, si riferirà all'imponibile stabilito per lo scorso anno.
Pur considerando che già tale tassazione, improvvisamente aumentata all'ultimo momento nello scorso anno, grava non poco sul magro bilancio della Società, l'Assemblea ha deciso dare il via alla preparazione delle manifestazioni carnevalesche del 1969 fidando nella fattiva collaborazione degli Enti interessati. A questo proposito, il sindaco Giovannetti e il presidente dell'Ente Provinciale del Turismo, Fabbri, presenti all'importante riunione, hanno assicurato il loro appoggio concreto ed hanno avuto parole di incitamento e d'incoraggiamento perché la più importante manifestazione folcloristica cittadina e una delle più qualificate su campo nazionale non abbia a morire, ma venga invece potenziata e rinnovata.
In questo senso sono intervenuti numerosi soci presenti, concordi nel sostenere che certe incomprensioni sono inconcepibili negli organi più interessati a propagandare una manifestazione di prestigio che non solo dovrebbero essere esenti da gravami fiscali, ma dovrebbero essere sorrette anche finanziariamente. Non si deve fiaccare l'entusiasmo di coloro che ancora credono nella vitalità fanese, di coloro che lavorano e si sacrificano perché la città abbia sempre viva e nuova la tradizione antica.
L'Assemblea ha fatto voti perché anche le categorie interessate e i cittadini tutti, sensibilizzati al problema, si associno ai dirigenti per la migliore riuscita delle manifestazioni. All'inizio, il Presidente della Soc. Carnevalesca Gustavo Roberti ha tracciato un quadro generale della situazione lasciando all'Assemblea la importante decisione. A vivificare gli animi, è stato, in apertura, proiettato il cortometraggio sul Carnevale del 1968 vincitore del Concorso cineamatori, opera del socio Sandro Capponi.
Da: Il Resto del Carlino del 29/11/1968
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INTERVENTO MINISTERIALE
Per il Carnevale adriatico
Confermato per il 1969 lo stesso imponibile prospettario del 1968 - La notizia comunicato dallon. Forlani
Il vicesegretario nazionale della Democrazia cristiana on. Arnaldo Forlani ha inviato alla segreteria provinciale della DC un telegramma con cui, riferendosi a una precedente corrispondenza e alle vive premure ricevute in proposito, comunica che il ministro delle Finanze ha confermato per l'anno 1969 lo stesso imponibile prospettario dell'anno 1968 onde favorire le manifestazioni fanesi invernali ed estive del Carnevale dell'Adriatico. Tale notizia ha suscitato la più viva soddisfazione negli ambienti interessati e nella popolazione, recentemente sensibilizzata sul problema da pessimistiche prospettive.ED ORA ADEGUARSI
Il carnevale si farà. La decisione presa dall'assemblea della Carnevalesca ha avuto ripercussioni favorevoli in tutti gli ambienti della città, ma ora che la decisione è stata presa altri gravi problemi restano sul tappeto. Lo scorso anno un articolo del Carlino che accusava di immobilismo il Carnevale di Fano provocò indignazione e risentimento tra i dirigenti della Società Carnevalesca ma pose finalmente il dito sulla piaga.Secondo noi il fatto che il Carnevale di Fano sia restio a qualsiasi innovazione sta in un equivoco di fondo, non si è ancora saputo scegliere tra una manifestazione a carattere locale. Tutto, dallo statuto della «Società» al metodo di lavoro del C.D., dalla costruzione dei carri che si svolge in ambienti malsani (perché eternamente provvisori) allo svolgimento della manifestazione stessa che accomuna carri allegorici che sono vere e proprie creazioni artistiche a ridicoli e strapaesani carri per bambini, dicevamo, tutto denuncia questo equivoco.
Ora a noi sembra che non si possa più attendere oltre, scegliere o perire, altre città infatti approfittando della nostra indecisione a fare una scelta definitiva hanno iniziato una forte concorrenza.
Fano naturalmente ha ancora tutte le carte in mano, ma non ancora per molto, non si può infatti tutti gli anni far balenare una sospensione della manifestazione e maestranze e cittadini senza provocare disagio e col tempo disinteresse per una manifestazione che si vuoi fare apparire eternamente moribonda.
A nostro parere, e qui concludiamo, il Carnevale di Fano edizione invernale può diventare una manifestazione a carattere nazionale, basterà accentuare la sua spettacolarità con decine di bande musicali e di mascherate a piedi e limitando ad un solo lato del percorso la costruzione di tribune che oggi di fatto frenano fortemente con la loro struttura fissa qualsiasi movimento di massa ed il Carnevale edizione estiva può diventare addirittura una manifestazione a carattere internazionale non solo per quanto riguarda gli spettatori ma anche per quanto riguarda gli interpreti cioè invitando complessi musicali e gruppi folcloristici di tutta Europa ed allestendo stand con prodotti tipici di ogni nazione invitata. Progetti ambiziosi, certo, ma che soli possono ancora dare slancio e vitalità ad una manifestazione che sta per compiere cento anni, e li dimostra.
Da: Il Resto del Carlino del 1/12/1968
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.2000
Ultima modifica: 08.12.2006
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