Carnevale, feste, tradizioni e lavoroCarnevale, feste, tradizioni e lavoro

Carnevale di Fano - Edizione 1974

Carnevale di Fano - Edizione 1976

Carnevale di Fano - Edizione 1975


FAVORITO DAL BELLISSIMO TEMPO
In pieno svolgimento il Carnevale dell'Adriatico
FANO, 7 — Si è festeggiato, ieri pomeriggio, il giovedì grasso. La manifestazione, compresa in quelle programmate per la settimana del carnevale dell'Adriatico, ha avuto inizio verso le 15,30 di oggi pomeriggio con la sfilata delle maschere lungo il corso Matteotti. Mancava, come è noto, il «pupo», - che una volta costituiva l'elemento caratterizzante non solo del giovedì di carnevale ma di tutte le sfilate in quanto stava sempre a rappresentare il personaggio dell'anno.

Tuttavia non è mancato il brio, ne è venuta meno l'allegria. Una marea di gente, soprattutto bambini, ha fatto festosa corona alla sfilata delle otto gigantesche maschere che rappresentavano, sia pure in chiave «marinara» i più noti personaggi della commedia dell'arte.

La sfilata è stata allietata, come di consueto, dall'immancabile complesso folkloristico della Musica Arabita. Dopo lo strepitoso successo ottenuto ieri sera dal gruppo di teatro culturale popolare «La Polena», verrà replicato, con inizio alle 21,35 «Le scagnarat d'una volta» il riadattamento in dialetto fanese delle «Baruffe Chiozzotte» di Goldoni.

Al gruppo teatrale di Gilberto Veroli, ed ai responsabili della Carnevalesca che alla «Polena» hanno accordato così grande fiducia, va, a questo punto, un indiscusso merito, quello di aver riscoperto e di nuovo imposto ai fanesi il teatro popolare, la commedia dialettale, un filone che è sempre stato caro ai nostri concittadini, ma che da troppo tempo era stato lasciato nel dimenticatoio.

Da: Corriere Adriatico del 8/2/1975

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Tutto è pronto per il Carnevale dell'Adriatico
Febbrile attesa per la sfilata dei carri
Nei cantieri di viale XI Settembre i carristi stanno dando gli ultimi ritocchi ai mastodontici pupazzi di cartapesta. Verranno lanciati quintali e quintali di dolciumi
FANO, 8 — Ancora poche ore di attesa e dopo il colpo del cannone prenderanno ufficialmente il via le sfilate dei carri allegorici che partecipano al corso mascherato del carnevale dell'Adriatico.

Ancora nei cantieri di viale XI Settembre i carristi e le loro «èquipes» stanno, dando gli ultimi ritocchi ai mastodontici pupazzi in cartapesta.

Si vivono febbrilmente queste ultime ore che ancora mancano al via della manifestazione attenti a verificare che tutto sia a punto, che l’impianto di illuminazione ed il relativo generatore funzioni senza guai, che le sfumature policrome di colore siano state realizzate nella giusta maniera, che gli ingranaggi da cui dipende il movimento dei vari «pupi» diano la garanzia di durare intatti e funzionanti fino alla fine della sfilata.

All'Ente Carnevalesca i dirigenti, frattanto, stanno preparando i «rifornimenti» per i carri. Quintali e quintali di prelibati dolciumi che verranno poi lanciati alla folla vengono stipati in capienti casse di legno che verranno poi date in dotazione a ciascun carro allegorico.

La stessa atmosfera, anche se più rarefatta, si respira anche m città. Fano «sente» il carnevale, in particolare i corsi mascherati come la più tradizionale espressione dello spirito scanzonato, quasi goliardico dei suoi cittadini.

E, in fondo, la pausa registratasi l'anno scorso quando a causa dell'austerity i corsi mascherati non furono effettuati, ha contribuito a risvegliare l'interesse e l'entusiasmo verso questa manifestazione che sembrava non dovesse dire più niente di nuovo.

Domani, dunque, ci sarà gran folla lungo il percorso di viale Gramsci. Anche il tempo sembra favorire l'afflusso di gente; è al buono, l'aria è quasi primaverile e tutto lascia supporre che possa «tenere» per qualche altro giorno.

Ci saranno, logicamente, molti fanesi, ma sono attese anche parecchie persone dalle altre città delle Marche, dell’Umbria e dell'Emilia.

Si pensa che con molta probabilità si potranno battere addirittura i record di affluenza delle edizioni invernali. Del resto lo spettacolo è garantito e la gente non può di certo restare delusa. Sfileranno maschere, gruppi folkloristici di Savignano sul Rubicone, della «Tarantella» di Rignano sull'Arno e la nostra «Musica Arabita » e quindi ci saranno i quattro mastodontici e variopinti carri allegorici: «Cadono tutti meno uno» di Alfredo Pacassoni, «T'arcordi Caterina» di Valerio Ferretti, «El padron del vapor» di Evaristo Ghiandoni e «Ballo liscio in discoteca» di Luciano Del Monte.

Sui quattro soggetti dei carri allegorici abbiamo già accennato qualcosa nei giorni scorsi e non ci pare opportuno aggiungere altro anche perché non vorremmo togliere quella piccola parte di sorpresa che fa parte del gioco.

Daremo solo che i quattro lavori sono veramente rilevanti, che i colori sono favolosi e che, quando scenderà la notte e si accenderanno le «luminarie» lo spettacolo e l'effetto scenico sarà qualcosa di indimenticabile.

Per chi, poi, non avesse la possibilità di «vivere» la sfilata di domani resta ancora una prova d'appello. Martedì, infatti, ultimo giorno di carnevale, tutta la manifestazione, compreso il «getto» delle decine di quintali di dolciumi, verrà replicata.

Da: Corriere Adriatico del 9/2//1975

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Migliaia di persone hanno assistito alla sfilata
Fano: ottimo successo del «Carnevale dell'Adriatico»
Una stupenda giornata di sole, quasi primaverile, un’atmosfera festaiola, i carri allegorici coloratissimi e ricchi, tanta gente con una gran voglia di divertirsi. Con questi ingredienti è stato un successo al Carnevale di Fano? Forse, ma ci sono alcuni particolari da notare. Primo, è ormai scontato che il carnevale del passato è nel ricordo sempre più bello, più divertente, più ricco, per cui c'è spesso un pizzico di delusione quando tra un giro e l'altro dei carri si tirano le somme dello spettacolo. Poi sembra che abbiamo tutti un po' perso la capacità di divertirsi in modo genuino e casalingo. Molte delle centinaia di persone che si sono raccolte lungo le strade isolate dal traffico e dedicate alla sfilata, sembravano cercare intorno il momento e il luogo adatto per incominciare a divertirsi senza dare l'impressione di trovarlo in quel vagare di qua e di là nella calca e soprattutto nell'attesa. Sì perché con il nuovo percorso che i carri sono costretti a percorrere da viale Gramsci a via Palazzi e poi di nuovo al punto di partenza, l'attesa è lunga.

Nascono lunghi momenti di vuoto in cui manca e sembra mancare la fantasia individuale per riempirli. I giovani si mettono a correre nella folla tenendosi per mano in un lungo sinuoso serpente che travolge ogni ostacolo, i bambini fanno il conto di quante cioccolate hanno «vinto» durante il lancio, ma molti soprattutto sulle tribune si annoiano. Anche perché avendo abolito la doppia fila una di fronte all'altra negli intervalli non si può più gareggiare con dirimpettai nel lancio di dolciumi come si faceva una volta quando molte famiglie si facevano un vanto della loro generosità, ed anzi era un modo come un altro di farsi conoscere ed apprezzare. Perché, inutile nasconderlo, il momento del lancio è l’anima di questo carnevale fanese, quello che lo rende insolito e unico rispetto alle manifestazioni analoghe, quello che attira ogni anno sempre nuovi curiosi. Eppure anche quest'anno il lancio, così pubblicizzato e così ricco secondo le intenzioni e le aspettative della Carnevalesca che l'ha organizzato è sembrato deludente, quasi in tono con la crisi generale che ci circonda.

Eppure i carri erano molto belli, ogni anno c'è un accorgimento tecnico nuovo, colori più brillanti, un perfezionamento estetico che lascia ammirati quanti assistono per la prima yolta a questa fantasmagorica sfilata. Difficile fare delle previsioni sulla vittoria dell'uno o dell'altro, anche se molti giudizi privilegiano quello di Valerio Ferretti, «T'arcordi Caterina», una divertente satira del. matrimonio nelle sue varie fasi, dal fascino dei primi anni, alla reciproca «sopportazione» degli ultimi in cui si gareggia a mantenere una facciata di felicità. L'appuntamento per conoscere il nome dei vincitori è rimandato di qualche settimana.

Intanto come bilancio di questa prima giornata conclusasi con un inaspettato scoppiettio di fuochi d'artificio bisogna notare che è mancata quella vivacità che tutti si aspetterebbero da una manifestazione del genere. Colpa dei lunghi spazi vuoti di allegria e di musica dovuti alla lentezza dei carri e al lungo percorso? Forse. Ma si è anche isterilita in noi spettatori la fantasia necessaria per colmare quei vuoti con un po' di brio e di improvvisazione.

m. g.

Da: Corriere Adriatico del 10/2//1975

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Una splendida giornata di sole ha favorito l'afflusso, sul percorso del carnevale di Fano, di oltre 50mila spettatori: un pubblico record per un carnevale che rinnova una delle più antiche tradizioni fanesi. Complessi folcloristici tra cui la nota musica arabita, mascherate, e i quattro grandi carri allegorici, sono sfilati tra fitte ali di folla sotto una pioggia di oltre venti quintali di dolciumi lanciati dalle tribune e dai carri. Il secondo corso mascherato avrà luogo a Fano domani con inizio alle ore 15.

Da: Il Resto del Carlino del 10/2/1975

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Stamane alle 10.30 la cerimonia della premiazione nella Sala S.Michele
"T'arcordi Caterina" ha vinto la sfilata del Carnevale 1975
I favori della commissione, dopo quelli del pubblico, al carro di Valerio Ferretti - Al secondo posto "Cascan tutti meno uno" di Pacassoni – Terzo "Il padrone del vapore", quarto "Ballo liscio in discoteca" - Suggerimenti per la prossima edizione

Fano, 22 febbraio

Domani alle 10,30, presso la sala San Michele in via Arco d'Augusto a Fano, il presidente della Carnevalesca, Cristiano, premierà i carristi che hanno partecipato alla edizione invernale del Carnevale 1975: ha vinto Valerio Ferretti con "T'arcordi Caterina" e senz'altro il giudizio della commissione giudicante ha coinciso con quello del pubblico; al secondo posto Pietro Pacassoni con "Cascan tutti meno uno", al terzo Evaristo Ghiandoni con "Il padrone del vapore" ed al quarto Luciano Del Monte con "Ballo liscio in discoteca".

In margine ai Corsi Mascherati 1975, che hanno fatto registrare un gran successo di pubblico (calcoli ufficiosi parlano di 80mila spettatori alle due manifestazioni della domenica e del martedì) ribadendo la vitalità di uno dei più tradizionali aspetti del folklore fanese, riteniamo debbano farsi alcune considerazioni che, a nostro parere, servirebbero a migliorare, rendendola ancor più agile e spettacolare, la manifestazione; considerazioni che trovano conforto anche nella pluralità di giudizi espressi da spettatori fanesi e forestieri. Dovrebbe innanzi tutto essere eliminato il nuovo percorso ad anello, troppo dispersivo e creante molti punti morti tra un giro e l'altro, tornando alla vecchia sfilata sul solo viale Gramsci; c'è una soluzione per chi obietta su certe difficoltà nel "giro" per il tratto iniziale in via Arco d'Augusto, far deviare mascherate e complessi folkloristici in via Roma, pronti a ripartire non appena l'ultimo carro allegorico abbia imboccato via Arco d'Augusto. La seconda considerazione riguarda le tribune: in questi ultimi anni si è registrato un improvviso ritorno di fiamma del lancio di dolciumi dalle stesse, che sono però troppo poche; aumentandone il numero (quest'anno sono andate esaurite in poche ore) e innalzandole sui due lati di viale Gramsci, così da ripristinare anche la tradizionale "battaglia fra le tribune", si creerebbe per il Carnevale fanese un'altra positiva attrazione.

Domani vi sarà anche la premiazione delle maschere che hanno partecipato al Carnevale dei Bambini e dei vincitori del concorso regionale di disegno "Esprimiamo il Carnevale ". Diamo le classifiche: Carnevale dei Bambini, maschere, singolo: 1. Giovanni Renzoni, 2. Paola Cardarelli, 3. Federico Fuligni. Coppie: 1. Luca Cardarelli-Valeria e Valentina Candiracci; 2. Jader Bonazzelli e Pamela Pagani; 3. Simone Matteo ed Andrea Tombari.

Concorso Regionale " Esprimiamo il Carnevale ": I elem.: 1. Alessandra Moscelli (Poderino Fano); 2. Stefania Corpaccini (Bianchini Fano); 3. Andrea Canestrari (Bianchini Fano).

II elem.: 1. Adriana Lucchetti (Bianchini Carmine); 2. Sara Sabbatucci (Poderino Fano); 3. Chiara Dionisi (Bianchini Carmine).

III elem.: 1. Massimo Magnanini (Corridoni Fano); 2. Gattini Paolo (Centinarola); 3. Luciano Caprara (Gentile Fano).

IV elem.: 1. Faustino Ciancamerla (S. Maria Arzilla Pesaro); 2. Silvana Cardinali (S. Maria Arzilla Pesaro); 3. Letizi Gabriella (Bianchini Car.).

V elem.: 1. Claudia Morelli (Carmine); 2. Mauro Rocca D'Adria (S. Maria Arzilla Pesaro); 3. Bruna Santilli (Baraccola Ancona).

Carlo Moscelli

Da: Il Resto del Carlino del 23/2/1975

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RIUNITA A FANO L'ASSEMBLEA DEI SOCI
IL NUOVO CONSIGLIO DELLA CARNEVALESCA
La relazione del presidente uscente Adolfo Cristiano - Bilancio completamente attivo - Gli eletti
Fano, 29 aprile
Si è svolta ieri sera a Fano, presso la Sala Morganti, l'Assemblea generale dei Soci della Carnevalesca; applaudita la relazione morale e finanziaria fatta dal presidente uscente Adolfo Cristiano che ha dato modo di conoscere anche nei dettagli il buon lavoro svolto dal vecchio Consiglio che ha saputo restituire al Carnevale di Fano, e a tutte le manifestazioni ad esso collegate, i valori della tradizione ed una rinomanza che travalica ormai i confini regionali e nazionali. Interessanti anche le cifre del Bilancio, che si chiude con un soddsfacente attivo, ad indicare l'ottima politica finanziaria nonostante le rilevanti spese che si sono dovute sempre affrontare.

Al termine delle relazioni e di un breve dibattito i soci hanno proceduto ad eleggere il nuovo Consiglio che risulta formato da 19 membri: Mario Isotti, Vittorino Del Curto, Adolfo Cristiano, Palmerino Grinta, Alberto Berardi, Marcello Battistelli, Guilberto Veroli, Paolo Vicini, Oscar Staurenghi, Vittorio Meletti, Franco Pelonghini, Gelino Tombari, Tito Bilancioni, Bernabucci, Feliziani, Giorgio Baldini, Nino Giulini, Tebaldi, Claudio Ansuini. Sindaci revisori sono stati eletti Mauro Cecchini, Claudio Pacifici e Giorgio Baldini (che quasi sicuramente opterà per la carica di Consigliere). Tra una settimana il nuovo Consiglio si riunirà per procedere all'elezione del presidente e delle altre cariche sociali.

Da: Il Resto del Carlino del 30/4/1975

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Estetica e carnevale
Uno dei punti sui quali maggiormente si batterà il nuovo consiglio direttivo della Carnevalesca, sarà quello della creazione di nuovi capannoni che possano ospitare, in condizioni meno disagiate delle attuali, gli ultimi artigiani che si dedicano ancora alla costruzione dei «carri allegorici», uno dei simboli principali della tradizione e del carnevale fanese. Non è concepibile che in pieno 1975 si debba ancora lavorare nei vecchi «capannoni» che oltre tutto offrono un indecoroso spettacolo a coloro che transitano lungo l'affollatissima statale Adriatica.
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Da: Il Resto del Carlino del 11/5/1975

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EDIZIONE ESTIVA
Concluso a Fano il Carnevale
Una folla d'eccezione ha seguito la sfilata dei carri allegorici
FANO, 21 — Una folla mai vista ha invaso nel pomeriggio di ieri il lungomare di Sassonia per assistere, fino a tarda sera, alla serata conclusiva della settimana di manifestazioni del carnevale d'estate dell'Adriatico.

E' stata una serata che ha riscosso un successo senza precedenti, anche perché il tempo, veramente ideale, ha richiamato più folla di quanto gli stessi organizzatori prevedessero fosse presente alle sfilate dei carri allegorici.

Il corso mascherato, abbinato alla ormai consueta ed indovinatissima «sagra delle sagre», non è stato altro, comunque, che il degno ultimo atto di una serie di manifestazioni riuscitissime che hanno caratterizzato la settimana del carnevale estivo.

La folla, i colori, il tempo, tutto ha concorso a creare una scenografia meravigliosa, a fare da insuperabile cornice a quella che a buon diritto è considerata una delle maggiori attrattive dell'estate non solo a Fano ma in tutta la costa adriatica.

Alle 18 precise, al solito colpo di cannone, si è iniziata la sfilata dei quattro carri allegorici, delle mascherate a piedi, dei gruppi caratteristici e folkloristici che erano stati invitati a prendere parte alla manifestazione.

Citando questi ultimi, ci sembrerebbe di peccare di campanilismo ricordando per prima la «Musica Arabita» del maestro Enzo Berardi, come una delle protagoniste indiscusse, uno degli «ingredienti» di cui il carnevale non può fare a meno.

Ma — e non certo per dovere di ospitalità — bisogna pur dire che la scelta degli organizzatori è stata più che qualificata in quanto anche i tre altri gruppi presenti, vale a dire gli sbandieratori di Ferrara, la «Tarantella», il gruppo di Sansepolcro, sono apparsi complessi di primissimo piano ed in grado di strappare meritatissimi applausi al folto pubblico presente.

I carri allegorici: noi fanesi li conoscevamo di già; ma la cornice del lungomare di Sassonia in cui si è svolta la sfilata ce li ha mostrati più belli, più luminosi, come nuovi. Merito anche del «getto» di dolciumi, copiosissimo, cui si è aggiunto quello di giocattoli per i bambini.

Spettacolare al massimo, infine, l'ultima parte della sfilata, coi carri illuminati, mentre nella vicina zona industriale del porto «impazzavano» le sagre. C'erano piatti prelibati, da innaffiare con l'ottimo «Bianchello del Metauro», per tutti i gusti e per tutti i palati; e di persone pronte ad accettare questa sfida gastronomica non ne sono certo mancate.

La serata, come di consueto, si è conclusa con lo spettacolo pirotecnico di eccezionale effetto, anche perché fatto in riva al mare, col quale è calato il sipario su questa magnifica settimana di manifestazioni.

Che dire ancora? Che l'organizzazione, affidata all'Ente Carnevalesca, avvalsasi della collaborazione dell'amministrazione comunale e della locale azienda di soggiorno, è stata addirittura perfetta, senza neppure un neo.

Pensiamo che oggi, come lo sono stati ieri i partecipanti, anche gli organizzatori si sentano soddisfatti del risultato conseguito: lo meritano veramente.

Da: Corriere Adriatico del 22/7/1975

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CONCLUSA LA SETTIMANA DEL «CARNEVALE ESTIVO DELL'ADRIATICO»
Meglio della sfilata la cena in riva al mare
Ridotta presenza di spettatori per i carri allegorici mentre dopo il tramonto la Sassonia si è affollata: la gente ha preferito la buona tavola - Non c'è stato lancio di dolci
Fano, 21 luglio
Con la tradizionale sfilata dei carri allegorici e dei complessi folkloristici «Gli sbandieratori di Ferrara», « La tarantella», «I perseveranti» e la «Musica arabita» e con la Sagra delle Sagre, si è chiusa ieri sui viali e sulla riva della Sassonia, la «settimana» del Carnevale estivo dell'Adriatico. Per 7 giorni una serie di manifestazioni culturali sportive e folcloristiche ha allietato fanesi e villeggianti che hanno risposto positivamente all'offerta di un diversivo serale che non fosse la solita passeggiata sul lungomare o il gelato al bar: i « 4 Cantoni », la «Passerella del liscio», la manifestazione di arti marziali giapponesi, il campionato italiano Karting della classe 125 cc., hanno saputo richiamare per il loro interesse migliaia di spettatori, contribuendo alla buona riuscita di quello che è uno degli appuntamenti più importanti dell'estate fanese.

Di tutte le manifestazioni in programma forse è stato proprio il Carnevale a ... mostrare la corda; non ce ne voglia la Carnevalesca per questo giudizio confermato dalla ridotta presenza di spettatori (circa 20 mila) sul percorso di viale Adriatico rispetto a quella di altri anni, quando si parlava di 35-40 mila spettatori. Solo a tarda sera la Sassonia si è affollata dimostrando la preferenza della gente più per la cena in riva al mare e per i fuochi artificiali che per il corso mascherato per il quale si è vista chiaramente 1'importanza insostituibile del «getto».

Se si toglie al Carnevale fanese quella che è la sua principale caratteristica, lo si priva di mordente, di interesse, di seguito, di spettacolarità; ed il getto di dolciumi, in parte sostituito dal lancio di qualche palla o giocattolino in plastica, o addirittura da piccoli e pericolosi contenitori di latte, è stato ieri invero carente, condizionato dalla decisione del Comune di offrire uno spettacolo completamente gratuito, il che impedisce all'Ente Carnevalesca la spesa, che si aggira solitamente sui 7-8 milioni, per un «getto» veramente degno di tal nome.

Chiaramente, senza esser controbilanciati da un buon incasso, non si possono spendere certe somme che assicurerebbero, oltre ad un «getto» tipo quello invernale, la presenza di nuovi complessi e di spettacoli «complementari» sulla spiaggia, come accadeva una volta. Ormai i complessi folkloristici sono conosciuti a memoria ed il caldo soffocante del pomeriggio, la carenza di altre attrattive, la contemporaneità di altre manifestazioni, tengono lontano il grosso pubblico, che si riversa alla Sassonia solo col fresco delle prime ore della sera.

Un Carnevale estivo «declinante» dunque che va senz'altro ristrutturato ma sopratutto sostenuto da parte di chi forse sta da qualche tempo «giocando» per frenarne la tradizionale spettacolarità; alla Carnevalesca, che ha saputo riportare quello invernale al fasti di tanti anni fa, va dunque data carta bianca, senza condizionamenti che si sono più volte rivelati improduttivi. Far pagare un biglietto d'ingresso 500 lire, il prezzo di una bibita in un bar del mare o di una colazione, non è mortificante nè eccessivo, ma permetterebbe un più ampio respiro al Carnevale e soprattutto che lo stesso resti così com'è per tradizione il Carnevale del lancio dei dolciumi.

Carlo Moscelli

Da: Il Resto del Carlino del 22/7/1975

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PRIMO BILANCIO PER LA TRADIZIONALE MANIFESTAZIONE ESTIVA FANESE
II carnevale dell'Adriatico meglio nella «bassa stagione»
E' questo, infatti, il periodo in cui Fano ha bisogno dì essere pubblicizzata - Il numeroso pubblico presente ha confortato gli organizzatori, ma molte cose sono da rivedere - La tradizionale sfilata dei carri non attira più i turisti come una volta
Fano, 29 agosto
A pochi giorni dalla conclusione della «Settimana del Carnevale» una manifestazione folkloristica che ha avuto il pregio di attirare nella nostra città numerosi villeggianti, offrendo loro, per diverse sere, spettacoli ed attrattive diverse, è forse il caso di fare il punto sul Carnevale di Fano, sulla base di indicazioni che scaturiscono da tempo nel corso della manifestazione.

Iniziamo dal Carnevale Estivo, la manifestazione più vicina nel tempo: senza dubbio, ancora una volta, un grosso successo di pubblico ha confortato l'iniziativa dell'amministrazione, dell'Azienda di Soggiorno e della Carnevalesca. Tutti gli avvenimenti di contorno, culturali, gastronomici, folkloristici e sportivi, hanno fatto registrare numerose presenze e successo sino alla giornata conclusiva, quando una folla straboccante si è riversata lungo i viali e la riva della Sassonia durante le prime ore della sera.

Ci sono stati comunque dei «nei», ad iniziare da quello del periodo per cui è stata programmata la manifestazione, anche se per cause indipendenti dalla volontà degli organizzatori. Il Carnevale estivo, solitamente inquadrato nel periodo della bassa stagione, si è svolto molto più tardi, per cui viene da chiedersi se i numerosi turisti siano stati attirati dalla manifestazione o se già si trovavano a Fano che, in alta stagione, non ha certo bisogno, anche in periodo di crisi turistica, di pubblicizzarsi. Inoltre si è registrato un fatto molto importante: se prima era il corso mascherato ad attirare maggiormente, da qualche tempo ciò non accade più, perchè gli spettatori sono molto più numerosi, almeno il doppio, quando il corso si è virtualmente concluso.

La tradizione «nuova» non è più quella di assistere alla sfilata dei carri (già noti perché visti d'inverno, con getto scarso, e che incontrano varie difficoltà a sfilare lungo il non ampio viale Adriatico, sotto il caldo soffocante), ma di riversarsi in Sassonia per la cena, presso gli stands gastronomici della Sagra delle Sagre, e di gustarsi così anche i fuochi artificiali, ogni anno più belli e spettacolari.

Ed ecco che scaturiscono alcune indicazioni per migliorare la giornata conclusiva del Carnevale estivo: ritardare ancor più l'inizio della manifestazione, dalle 18 alle 19, quando il caldo è più sopportabile, far sfilare carri più piccoli o meglio solo quelli del getto, integrati da numerose mascherate e complessi: l'attrattiva principale del Carnevale fanese è il getto di dolciumi, e senza di esso, o con un lancio ridotto, viene meno uno dei più grossi incentivi ad assistervi. Infine occorre riportare la data della manifestazione al periodo di bassa-stagione, turisticamente più proficuo.

Problemi anche per il Carnevale invernale, anche se diversi, ma che è preferibile affrontare sin d'ora: innanzi tutto occorre reperire una nuova sede ove far sorgere nuovi capannoni per la costruzione dei «carri»: i carristi sono stanchi di dover continuare a lavorare in condizioni logistiche pietose e finiranno con l'abbandonare definitivamente questa loro lunga e gloriosa attività che già vede un lento esaurirsi di nuove leve che continuino la tradizione.

Infine occorre riportare il Carnevale invernale al « vecchio percorso », quello che comprende solo viale Gramsci; nel corso della sfilata via Roma, via Palazzi, sono dei «vuoti» che limitano ora la pienezza dello spettacolo.

Considerando che da qualche tempo sta tornando di moda una antica consuetudine, quella del getto dalle tribune, tornare sul vecchio percorso, costruendo tribune su entrambi i lati di viale Gramsci, significherebbe incentivare il ritorno a spettacolari battaglie fra tribune e tribune, tribune e carri, che restituirebbero aumentata bellezza e vigore al Carnevale fanese.

Carlo Moscelli

Da: Il Resto del Carlino del 30/7/1975

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E' necessario ristrutturare al più presto la tradizionale manifestazione folcloristica fanese
II carnevale deve essere anche un fatto economico
In questi ultimi anni, nonostante la crisi, ha conosciuto nuovo successo e popolarità - Il problema dei vecchi capannoni - Il percorso si presenta inadeguato
Fano, 10 settembre
(C.M.) - Il carnevale di Fano resta la più grande e nota manifestazione folkloristica della città e forse dell'Adriatico. Riteniamo siano poche quelle in grado di attirare nelle due edizioni invernali ed in quella estiva, un totale di spettatori oscillante dalle 120 alle 150mila unità. Eppure il carnevale di Fano vive in mezzo a molteplici difficoltà, assillato da problemi che non sono solo finanziari: capannoni vecchi, sempre meno carristi, percorso inadeguato, attacchi più o meno giustificati all'Ente Carnevalesca, crisi d'idee.

Anche in mezzo a problemi di tal portata il carnevale riesce a «conservarsi», anzi, in questi ultimi due anni, ha di nuovo conosciuto un successo ed una popolarità che pareva in declino. Ma non bisogna addormentarsi sugli allori perché certi «monumenti» vanno e vengono se non si poggiano su solide basi; occorre dunque pensare con decisione e con volontà a certe iniziative valide a preservare, o meglio ad accrescere, le fortune di quello che è non solo un fatto folkloristico, ma turistico ed economico.

Occorre innanzi tutto risolvere il problema dei «capannoni»: quelli lungo l'Adriatica sono vetusti, freddi, poco funzionali, in parole povere fanno andar via la voglia di lavorarvi. In impianti più «decenti» riteniamo sarebbero molti i giovani, specie del locale istituto d'arte, che vi accorrerebbero per dare una mano ai «carristi», apprenderne i segreti ed anche instradarsi su un mestiere che non è da disprezzare, visto che ormai sono molte in Italia ed anche all'estero le città che richiedono maschere e carri.

Inoltre, a parere di molti, occorre ristrutturare sia il carnevale invernale che quello estivo; quest'ultimo, su un percorso su cui appena possono passare i «carri», dovrebbe diventare esclusivamente notturno, mentre per quello invernale, anche in seguito al rinverdirsi del tradizionale getto dalle tribune, bisognerebbe forse ritornare all'antico. Ripristinare cioè il vecchio percorso, sino all'Arco d'Augusto rinunciando al tratto dispersivo di via Roma e via Palazzi, accentrando tutto di nuovo in viale Gramsci dove si rende necessario il ritorno alla doppia fila di tribune. Lo scorso inverno le poche esistenti, da cui si fece un «lancio» degno dei vecchi tempi, furono interamente occupate dal pubblico; così il getto dei dolciumi dalle tribune tornerebbe ad offrire spettacolo.

Da: ll Resto del Carlino del 11/9/1975


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.2000
    Ultima modifica: 14.11.2005

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