Carnevale, feste, tradizioni e lavoro
Carnevale di Fano - Edizione 1974
La tradizione del carnevale
L'origine dello festa si perde nella notte dei tempi. «Caccia al toro» con i cani nel cortile di palazzo Apostolico e botte a suon di trippa
Fano, 26 gennaio Lo sapevate che la nostra piccola Fano ha bizzarre tradizioni carnevalesche? La nascita del carnevale si perde nella notte dei tempi e forse non è sbagliato pensare che nacque con l'uomo stesso che ha sempre sentito il bisogno di scrollarsi ogni tanto di dosso le preoccupazioni e i problemi di tutti i giorni con un po' di allegria. E le cronache cittadine del '300 parlano di singolarissimi divertimenti carnevaleschi che confermano l'impressione di questa follia collettiva. Pare infatti che nella «settimana grassa» si svolgesse in Piazza Grande il bizzarro «giuoco delle trippe» in cui i contendenti, costituiti dai vari macellai della città, si scambiavano colpi facendo roteare trippa di buoi uccisi nel macello: sistema innocuo per vendicarsi ridendo della reciproca concorrenza.Certo dobbiamo immaginare che fosse molta «pittoresca» questa lotta e piena di imprevedibili conclusioni: data la untuosità delle armi in questione, forse più di una volta la trippa sarà volata, nella foga della lotta, a inghirlandare il collo di qualche spettatore! Ma poiché fu giudicato «giuoco indecente alla vista dei cittadini, fu preso partito di abrogarlo». Comunque la tradizione di scambiarsi botte da orbi per carnevale è rimasta tutt'oggi e chiunque sia capitato in mezzo a un'orda di ragazzetti in maschera lo sa per esperienza. La cronaca cittadina parla inoltre della «caccia al toro» che si teneva nel cortile del Palazzo Apostolico (strana unione di sacro e profano) e costituiva una piccola corrida anche se le regole del gioco erano diverse. Non trovando infatti nessuno sufficiente coraggio per affrontare il toro, nell'arena venivano scaraventati dei cani «audaci e mordaci» che invece di sprofondare di fronte alla mole del bestione, avevano la sfrontatezza di aggredirlo e finivano così sbudellati dalle sue corna poderose, in mezzo alle risa della gente entusiasta. Ma evidentemente le autorità del tempo erano, a ragione, piuttosto schifiltose e ben presto anche l'illustre corrida fanese fu abolita. Rimanevano le corse spassose con gli asini che davano al vincitore un porco salato, la corsa degli uomini ignudi che prevedeva per il primo arrivato una bella spada d'acciaio e per l'ultimo una spada di legno coperta d'orpello. Poi tutti quei giochi tipici di ogni fiera come l'albero della cuccagna, la corsa con sacchi, la rottura delle pignatte.
Ed in fondo è lo stesso spirito carnevalesco che oggi ispira le nostre sfilate anche se la manifestazione non ha più quel carattere improvvisato e casalingo. Un ricordo di quel gusto era rimasto vivo fino a pochi anni fa nella sfilata del Pupo il giovedì grasso. Questo enorme bambolone di cartapesta, che si può considerare una nuova maschera tipicamente fanese, sfilava per il corso, inghirlandato di salsicce, salami ed altre leccornie del genere.
Oggi i carri allegorici sempre più mostodontici vogliono essere delle vere opere d'arte ed occupano per molti mesi la fantasia e l'attività dei cantieri, in segreto fino al gran giorno. Ma in fondo questi enormi pupazzi dall'espressione grottesca, come le povere maschere di ieri, tornano ogni anno a portare un po' di allegria e a dimostrare con i loro volti ridarelli «come sarebbe il mondo se gli uomini non fossero quelli che sono».
Maura Garofoli
Da: Il Resto del Carlino del 27/1/1974
************************
Iniziative a ripetizione per il ‘74
Si caratterizza l’estate fanese
Musica in giugno, carnevale in luglio, sport in agosto e grande spettacolo in piazza XX Settembre – Buone prospettive
Fano, 13 febbraio – Sono già note, grosso modo, le linee che amministrazione comunale e Azienda di soggiorno seguiranno per migliorare e potenziare, per l’estate 1974, le manifestazioni a sostegno dell’attività turistica. …
Nel mese di giugno saranno concentrati tutti i concerti d’organo e musicali; a luglio il Carnevale e gli spettacoli (ridotti nel numero) alla Corte Malatestiana, ad agosto tornei sportivi (pallavolo, basket, ginnastica, judo) e manifestazioni per giovani tra cui un grande spettacolo in piazza XX settembre con un grosso “nome” (Mina, Vanoni?). …
Da: Il Resto del Carlino del 14/2/1974
************************
Si avvicina il giovedì “grasso”
Il carnevale dell’austerity
Niente sfilata a Fano, al contrario di Viareggio e Cento - Polemiche sulla decisione dell’Ente Carnevalesca
Fano, 15 febbraio. Manca poco meno di una settimana al Carnevale che, per i noti motivi dovuti all’austerity, non vedrà quest’anno a Fano la tradizionale sfilata dei carri allegorici ed il getto di dolciumi. Le manifestazioni carnevalesche saranno ridotte e concentrate in massima parte nel giorno di “giovedì grasso”, il 21 febbraio.
Ne daremo domani un elenco dettagliato, limitandoci per ora a ricordare come la decisione dell’Ente Carnevalesca continui a dar esca a molte polemiche da parte dei più “tradizionalisti” che affermano come la rinuncia alla sfilata dei “carri” (mentre in altre città come Viareggio e Cento avverrà regolarmente e alla quale non si è venuti meno neppure in periodi tristi della vita nazionale) suoni come “campana a morto” per la più importante e tradizionale manifestazione del folklore fanese.
Che il Carnevale abbia avuto sempre una parte importante nella vita di Fano la confermano questi due curiosi episodi tratti dal diario di un vecchio fanese, Tommaso Massarini: “9 febbraio 1807 – Fu fatta una Mascherata da Don Chisciotte dal Signor Conte Pompeo di Montevecchio e fra la mascherata eravi vestito da donna in mezzo a due dame a cavallo su dei somari, Monsignor Santa Croce Romano, Prelato”.
Dunque già nel 1807 erano in voga le mascherate in cui venivano usati i somari, gli antenati di quelle “somarate” che avrebbero contraddistinto in seguito molti Carnevali fanesi. Ma vediamo il secondo episodio che testimonia come di spiriti bizzarri (quasi boccacceschi), ve ne siano sempre stati, anche a Fano: “Fu fatta da due giovani bizzarri una Mascherata indecente, ed erano Pietro Francolini Ingegnere e Luigi Pagani Barbiere, Fanesi, con una cariola di sterco, annunciandosi Mercanti di Merda con cartelli; furono carcerati per ordine della polizia”.
Da: Il Resto del Carlino del 16/2/1974
************************
Anche se la sfilata dei carri allegorici la vedremo in estate
Niente austerity per la fantasia nel ridotto programma carnevalesco
Si apre oggi alla “San Michele” la mostra regionale dei disegni di Carnevale
Giovedì 21 in corso Matteotti arriverà il “Pupo” e sfileranno la “mascherate”
Una lunga serie di manifestazioni sino a martedì 26 con la fiaccolata finale
Fano, 16 febbraio. Nonostante l’austerity Fano non rinuncia alla sua più tradizionale manifestazione folkloristica anche se l’Ente Carnevalesca si è trovato costretto a ridurre le manifestazioni, rinviando all’estate il consueto appuntamento con la sfilata dei “carri allegorici”: saranno i turisti della bella stagione, questa volta ad avere l’esclusiva per i mastodontici giganti di cartapesta mentre i fanesi avranno un “carnevale” tutto loro che, entro la cerchia delle vecchie mura e nelle zone più caratteristiche del centro storico, cercheranno di ripresentare, specie ai giovani, la genuinità e la allegria di un tempo. Il grosso delle manifestazioni sarà accentrato nel giorno di giovedì grasso, ma anche negli altri giorni non mancheranno attrattive mentre sia la domenica che il martedì, saranno ripetute, questa volta anche per gli ospiti delle frazioni e degli altri centri marchigiani, le manifestazioni del giovedì.
Carnevale dell’austerity (un tema che, come vedremo, ricorre spesso nelle varie mascherate) ma che non per questo, nonostante il momentaneo abbandono dei “carri allegorici” e del getto, meno interessante e meno ricco che in passato. Ma vediamo il programma:
Domenica 17 febbraio: alle ore 10, nella sala San Michele in via Arco d’Augusto, si inaugura la Mostra regionale di disegno “Esprimiamo il Carnevale” riservata ai bambini delle scuole elementari di tutte le Marche. Nonostante il ristretto criterio selettivo sono un migliaio i giovanissimi partecipanti che, per la stragrande maggioranza, hanno proprio rappresentato l’austerity nei loro disegni carnevaleschi; i migliori saranno esposti a Trento, in occasione della nota iniziativa “gastronomica” dell’Azienda di soggiorno fanese. Giovedì 21 febbraio: ore 15, lungo il corso Matteotti, arrivo del “Pupo” (anch’esso ispirato all’austerity) ideato da M. Battistelli e sfilata di mascherate e complessi folkloristici con la partecipazione del “Biroccio” di Filottrano e la “Musica Arabita” di Fano.
Le mascherate sono state create dai 4 carristi: Ferretti presenterà “Prezzi austerity in vetrina”, Pacassoni “Brodetto fanese”, Dal Monte “Pic – nic in campagna” e Ghiandoni “Caca-Banda”. Stand gastronomici in piazza XX Settembre.
Venerdì 22 febbraio: ore 15 al politeama “C. Rossi” tradizionale Festival mascherato dei bembini, con ricchi premi alle maschere singole ed a coppie. Suonerà l’orchestra del Mini-Festival di Alda Scaglioni di Bologna.
Sabato 23 febbraio: ore 16 “Teen-agers Carnival”; si ballerà in contemporanea al al club “Arianna” ed al “Pik-up” di Fano.
Domenica 24 febbraio: ore 16, in piazza XX Settembre, gastronomica carnevalesca, sfilata delle mascherate ed esibizioni del complesso musicale a plettro di Fossombrone e della Musica Arabita di Fano.
Lunedì 25 febbraio: dalle ore 17, all’Hotel Regina di Carignano, veglia danzante per i soci ed i simpatizzanti della Carnevalesca, con l’orchestra “Paolo e i Crazy Boys” della RAI_TV, gara del ballo “liscio” e cenone.
Martedì 26 febbraio: dalle ore 16, in piazza XX Settembre, i 4 Cantoni, con stands ove rarà possibile degustare pesce, salciccia, ciambudei, fegatelli, trippa, porchetta, fagioli con le cotiche, piadina al prosciutto, castagnole e cresciole; sfilata delle mascherate e dei complessi e fiaccolata finale.
Un programma abbastanza vario ed interessante, rivolto in particolare ai fanesi, ma che non mancherà di richiamare, anche dai centri vicini, specie i giovani, i più “fedeli” seguaci di questo periodo di festa e di spensieratezza.
Carlo Moscelli
Da: Il Resto del Carlino del 17/2/1974
************************
FANO
Carnevale senza "sfilata"
Fano, 21 febbraioMigliaia di persone hanno gremito, questo pomeriggio, il centro storico di Fano ed allestito alla prima grande manifestazione del Carnevale dell'Adriatico 1974.
L'austerity ha fatto rinviare la costruzione e la sfilata dei carri allegorici alla prossima estate, per cui la tradizionale manifestazione folkloristica fanese ha assunto dimensioni più ridotte, quasi un ritorno alle origini, riportando maschere ed allegria all'interno della cerchia delle "mura", là da dove erano uscite e da dove riusciranno ancora a luglio e, si spera, il prossimo anno.
In piazza XX Settembre "Musica Arabita" e il "Biroccio" di Filottrano si sono alternati per allietare con pazze musiche i fanesi che gremivano i vari stand gastronomici; lungo corso Matteotti, assieme al tradizionale "Pupo", nel quale Marcello Battistelli ha voluto, neanche a dirlo, raffigurare ironicamente "l'austerity", sono sfilate le mascherate dei quattro "carristi": "Pic-nic in campagna" di Dal Monte, "Brodetto fanese" di Pacassoni, "Prezzi-austerity in vetrina" di Ferretti e "Taca-banda" di Ghiandoni.Sfilata di mascherate e complessi e stands gastronomici saranno ripetuti anche domenica 24 e martedì 26.
Per domani, alle ore 15, al Politeama, Festival mascherato dei bambini con l'orchestra del Mini-festival di Alda Scaglioni di Bologna.Da: Il Resto del Carlino del 22/2/1974
************************
Sfilata di maschere, gastronomia, complessi folkloristìci e fiaccolata
Si chiude oggi a Fano il Carnevale- austerity
Si spera in una festosa «chiusura» perché fino ad oggi si è avvertita molto la mancanza della tradizionale sfilata dei carri - « Sagra dei 4 cantoni » in piazza XX Settembre - Negozi chiusi, città semideserta
Fano, 25 febbraio Domani, a Fano, ultime manifestazioni carnevalesche, con sfilata delle mascherate, esibizioni di complessi folkloristici, degustazioni gastronomiche e fiaccolata finale.Si spera che il mini-Carnevale di quest'anno si chiuda in maniera migliore del suo inizio e proseguimento poiché e non certamente per la sola colpa del tempo avverso, scarsissimo è stato il successo di questa edizione modello-austerity e pochissimi gli spettatori alle varie manifestazioni.
La realtà dei fatti ha dimostrato che il Carnevale di Fano è sempre valido purché non si distacchi dal suo cliché tradizionale che si identifica ormai con la sfilata dei «carri allegorici» e con il getto; occorre prendere atto di ciò, pur ribadendo che la Carnevalesca, stante l'attuale momento che tutto il Paese sta attraversando, non ha sbagliato nello scegliere una via di modestia e responsabilità.
Tempo permettendo, domani il Carnevale potrebbe chiudere positivamente grazie alla «Sagra dei 4 Cantoni», una manifestazione gastronomica che è entrata ormai a far parte con successo della tradizione locale. Indubbiamente piazza XX Settembre si ripopolerà finalmente almeno di buongustai non insensibili al solleticante profumo di salcicce, cresciale, porchetta, fegatelli, fagioli con le cotiche ed altri «piatti» sulla cui genuinità e gusto non c'è da dubitare. Il tutto condito dalle arie e dall'allegria che sa sempre suscitare la «Musica Arabita», questo complesso sempre giovane e giustamente considerato ovunque come il più schietto e significativo «ambasciatore» del folklore fanese.
Da: Il Resto del Carlino del 26/2/1974
************************
EDIZIONE ESTIVA
Snaturata - senza i carri allegorici - la tradizionale manifestazione
È STATA UNA DELUSIONE
il non carnevale-estivo
Poche le persone a Fano e molte le proteste - Solo lo spettacolo pirotecnico si è salvato - Si continua ad improvvisare: oltre ai carri è mancato anche il «getto» di dolciumi
Siglato da uno dei più eccellenti spettacoli pirotecnici visti a Fano in questi ultimi anni, si è concluso il Carnevale d'Estate: si è concluso, forse, definitivamente, poiché l'edizione del 1974 è stata (l'aggettivo lo abbiamo sentito su centinaia di bocche) davvero «pietosa». Annullata la edizione invernale causa l'austerity, fallita su tutti i fronti quella estiva, è iniziata forse la fine della manifestazione folkloristica più tradizionale e più seguita di Fano. Molto di quanto annunciato per le manifestazioni carnevalesche, specie per quelle conclusive della domenica, è stato realizzato in forma ridotta, raffazzonata, dando l'idea dell'improvvisazione, di mancanza di idee, soprattutto di incapacità ad affrontare l'organizzazione di una serie di spettacoli che dovevano caratterizzare il luglio fanese. Ancora una volta è risultato chiaramente che il Carnevale di Fano si identifica con i carri allegorici e con il «getto»: rinunciare a queste caratteristiche significa travisare ed avvilire una manifestazione che aveva invece ampiamente mostrato di poter essere ancor viva e vitale. E' forse anche la fine della Carnevalesca, costretta ad allestire un Carnevale «gratuito» e che certo non può buttar via milioni a fondo perduto, così come ha fatto il Comune per una incomprensibile demagogia, precorrendo i tempi di quello che sarà dell'Ente Spettacoli che sembra ormai alle porte e che ha già fatto intravedere cosa sa fare in tema di Carnevale.Già le manifestazioni di contorno avevano gettato molte ombre sul Carnevale d'Estate: poche centinaia di presenti allo spettacolo per giovani; appena una tribunetta per il riuscitissimo torneo di pallavolo (che continua ad essere, anche se il più seguito, il più emarginato tra gli spettacoli); anche per i «4 cantoni» un forte calo di presenze; troppo «liscio» e troppe canzoni romagnole per le due serate consecutive in Piazza XX Settembre (per far pubblicità alla Romagna bastava una serata); disertato lo spettacolo di Molè sabato alla Corte Malatestiana.
Domenica siamo precipitati allo squallore, e non regge la scusa dei campionati del mondo poiché la manifestazione iniziava alle 19, soltanto dopo cioè Olanda-Germania. Mai vista così poca gente in Sassonia: i pupi «giganteschi» appena si intravedevano; le mascherate raffazzonate erano composte da pochi ragazzi impacciati; i complessi folkloristici (ottimo quello del «Passatore» con le fruste) erano soltanto due, più la Musica Arabita in «disarmo» per i pochi elementi presenti ed il m.o Berardi ammalato. Il «getto», che doveva essere di dolciumi caratteristici delle città di origine delle maschere si è risolto in scatolette di cartone con dentro un «bacio» di cioccolata oltre a pochi pacchetti di caramelle; gli stands erano accomunati in un unico impianto, con i soliti problemi per il servizio e scarse tavolate. Solo il grandioso spettacolo pirotecnico finale ha salvato il Carnevale da un completo naufragio.
c.m.
Da: Il Resto del Carlino del 9/7/1974
************************
UNA SFILATA IN TONO MINORE
Grande delusione per il carnevale di Fano
FANO, 8 — L'attesa per la serata conclusiva del carnevale d'estate è andata malamente delusa. La manifestazione di ieri, che avrebbe dovuto costituire il clou degli spettacoli folkloristici estivi è stata di parecchio al di sotto delle edizioni precedenti e certamente non ha mostrato di possedere i numeri per costituire una alternativa valida alla sfilata tradizionale dei carri allegorici.Gli otto «pupi» rappresentanti le maschere del teatro dell'arte, sia pure apprezzabili sotto il profilo artistico e della esecuzione, hanno lasciato un'impressione veramente misera in tutti coloro che avevano assistito almeno una volta nella loro vita allo svolgimento del carnevale «vecchia maniera».
E' stato uno spettacolo povero che vanamente il simpatico complesso folkloristico dei «Passatori» e la nostra «Musica Arabita» hanno cercato di tenere in piedi i primi con una sfilata e con una esibizione che hanno mostrato una originalità senza pari, i secondi cercando di infondere un po' di brio che ieri mancava proprio.
Non ci i pare quindi il, caso di dilungarci troppo sulle maschere che sono sfilate su viale Adriatico, così come non meriterebbero neppure di essere menzionati quel gruppetti in maschera che seguivano i vari pupi senza una funzione specifica, men che meno quella decorativa.
Anche il « getto » di dolciumi ha lasciato alquanto a desiderare, anche se è piaciuta l'idea di «inscatolare» il cioccolatino che veniva lanciato con un cubetto le cui facce riproducevano altrettante vedute della città.
Unica scusante, quindi, a questa manifestazione che a nostro avviso, almeno per la parte scenica e coreografica è miseramente fallita, deriva dal fatto che non c'è stato il tempo di costruire i carri allegorici, dopo che il Consiglio dell'Ente Carnevalesca aveva deciso di soprassedere allo svolgimento della manifestazione invernale.
Se si è trattato di un esperimento più imposto dalle circostanze che voluto per libera scelta, ebbene, il nostro consiglio è di non perseverare su questa strada.
Buono invece tutto il resto della manifestazione, dallo spettacolo di arte varia messo in scena da una équipe napoletana, alle sagre gastronomiche, allo spettacolo pirotecnico.
Peccato, perché la settimana era incominciata bene con una serie di manifestazioni riuscite ed interessanti.
Un'ultima nota di cronaca: molto minore che nel passato l'afflusso di persone lungo il viale Adriatico; ma qui le cause non sono da imputare agli organizzatori quanto piuttosto ad una presenza di turisti che è minore dell'anno scorso sia a Fano che negli altri centri balneari dell'Adriatico.
Da: Corriere Adriatico del 9/7/1974
************************
Come viene strumentalizzato il fallimento del Carnevale estivo
Perché vogliono sopprimere l'ente carnevalesco a Fano
La giunta socialcomunista punta a creare l'Ente manifestazioni, ovvero l'ennesimo "carrozzone" con l'inevitabile deficit che graverà sulle tasche dei contribuenti
"Se la manifestazione alla Sassonia del Carnevale estivo - scrive A.B. — ha concluso una manifestazione pietosa e agonizzante, bisogna stare attenti nell'indicare i maggiori responsabili perché sembra che i socialcomunisti abbiano una gran voglia di strumentalizzare questo "insuccesso" per portare avanti i propri disegni. Parlando del "Carnevale estivo" non bisogna cioè riservare ogni colpa all'Ente carnevalesca — che di colpe ne ha ben poche — perché ciò significherebbe fare il gioco dell'amministrazione comunale (vera responsabile dei continui "buchi" anche in materia di turismo) dove da tempo si spera di abolire Ente Carnevalesca e magari anche l'Azienda di Soggiorno e tutto quanto per creare l'ennesimo "carrozzone", ovvero l'ente manifestazioni con tanto di presidente, vicepresidente, consiglio d amministrazione, direttore, impiegati, uscieri, ecc. Tutta gente già ampiamente collaudata nell'organizzazione di feste e festicciole de l'Unità e l'Avanti! I fanesi sappiano comunque a chi attribuire l'ennesimo insuccesso del Carnevale estivo: basta ricordare la valanga di promesse e di assicurazioni fatte a suo tempo da alcuni assessori (Cicetti, Nicolini, Ghiandoni) nel corso di una conferenza - stampa. Promesse e assicurazioni che - come succede puntualmente a Fano - sono rimaste in gran parte lettera morta. Ormai è chiara questa politica che consiste nel farsi belli con promesse sensazionali per poi scaricare su altri la colpa di insuccessi e fallimenti."La "Carnevalesca" ha avuto il torto di cadere nel trabocchetto senza accorgersi - come si sta verificando - che sarebbe poi servita soltanto come bersaglio di ogni critica e come fonte di ogni responsabilità. E sulla pelle della Carnevalesca si creerà l'ennesimo "carrozzone": tanto, a pagare sono i cittadini!
F.to un socio della Carnevalesca che darà le dimissioni".Da: Il Resto del Carlino del 24/7/1974
Dettaglio scheda
-
Data di redazione: 01.01.2000
Ultima modifica: 04.01.2006
Nessun documento correlato.