Modi e condizioni di vita dei contadini nella zona di Isola del Piano sino al 1950-1960

Verso il 1950-1960 la popolazione della campagna di Isola del Piano viveva ancora come nei secoli passati, unica differenza erano le trebbiatrici del grano e la lieta conseguenza che ne derivava: invece del pane di ghianda come agli inizi del secolo, si mangiava quello di grano. La televisione non c'era ancora. Neanche il frigorifero e la lavatrice. Non c'era ancora la plastica, i recipienti per la cantina erano di legno e quelli per il bestiame in ferro. Non c'erano neanche le strade attraverso le quali queste cose potessero arrivare. Nelle case venivano ogni tanto solo il povero Secondino, con la cavalla che mordeva, a vendere il sapone e la conserva e prendere in cambio le uova e Cimicia a comprare le pelli di lepre e di coniglio. Una volta all'anno veniva Baffone a vendere i pettini, i rasoi e gli organetti e ogni volta che veniva a me prendeva voglia dell'organetto e invece mio nonno mi faceva lo zufolo di canna. Poi, sempre una volta all'anno, passava l'arrotino ad arrotare e lo "spranghino" a sprangare i cocci che si erano rotti. A marzo veniva Din-Din con l'alambicco per fare la grappa con le vinacce e dormiva nella stalla.

La mancanza di strade maestre potrebbe sembrare una cosa poetica, ma provocava molte difficoltà, per esempio il dottore e la levatrice bisognava andarli a prendere con la slitta o il biroccio trainati dai buoi. E la domenica dalle strade delle colline intorno a Isola si vedevano scendere file di persone con gli stivali e le scarpe in mano da cambiare prima di entrare in paese. Non c'era acqua corrente, quella potabile si andava a prendere nei pozzi con gli orci, e per il piccolo bestiame si andava a prendere con le botti, l'altro bestiame si accompagnava due volte il giorno a bere alla fonte. Non c'era energia elettrica e l'illuminazione si otteneva con lumi a petrolio e con la "centilena" (da gas di acetilene) ...

(da "Intellettuali e realtà contadina - studi e ricerche per una nuova società rurale", di GIROLOMONI G. et al., 1980)