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Ciclo della vite

Cartoceto: Frantoio Serafini

Coltivazione dell'olivo, olio e frantoi


L’olivo è l’elemento caratteristico di tutto il paesaggio cartocetano; la sua coltivazione si integra con i ritmi di vita della comunità e la sua storia si fonde con quella del paese.
Già ai primi del XIII secolo figurano terreni con olivi assegnati in enfiteusi e tra tutte le località vicine Cartoceto risultava a quell’epoca come il maggiore produttore; questo per il particolare microclima della zona e per il suolo di medio impasto prevalentemente arenaceo. Nel catasto del 1540, 116 proprietari su 195 avevano olivi nei loro poderi e in una rilevazione statistica del 1809 erano funzionanti 7 mulini da olio, contro gli 11 di Fano che non produceva abbastanza olive per riuscire a soddisfare i bisogni dei suoi abitanti e con il quale perciò Cartoceto intratteneva rapporti commerciali.
Dopo anni poco felici per l’agricoltura cartocetana, solo pochi decenni fa si è razionalmente intensificata la coltivazione dell’olivo e sono state avviate anche delle sperimentazioni. La superficie destinata a tale coltura, dai 95 ettari del 1966, è passata nel 1997 a circa 200 ettari.

L’attiva Pro Loco di Cartoceto, con la collaborazione dell’Amministrazione comunale, destina nel mese di novembre di ogni anno alcune giornate per organizzare una mostra-mercato dell’olio e dell’oliva. Dal 1997, insieme ad altri cinque comuni (Saltara, Serrungarina, Mombaroccio, Monteciccardo e S. Angelo in Lizzola) Cartoceto fa parte di un comitato di promozione e di valorizzazione di una vasta area territoriale interessata all’olivo.
Dei sette frantoi esistenti ai primi del 1800 ora (1999) ne rimangono attivi quattro. Ai loro proprietari va il merito di continuare una secolare tradizione olivicola a cui hanno nel tempo apportato notevoli miglioramenti, preoccupandosi anche di salvaguardare gli aspetti storico-culturali, proponendo iniziative varie da quelle culinarie a mostre, esposizioni di attrezzi agricoli, visite guidate, degustazioni dei prodotti tipici della zona.

Giovanni Pelosi

Olio da olive

La coltivazione dell'olivo e la molitura delle olive hanno origini antichissime. I terreni più adatti sono quelli leggermente calcarei, asciutti, freschi, ricchi di minerali, ubicati nelle colline medie. Oltre alle condizioni climatiche, alla produzione dell'olio da oliva concorrono tanti uomini e donne che ancora si dedicano con grande passione a questa attività. Per ottenere un buon olio da oliva è determinante che la raccolta (la "mungitura") sia fatta con un leggero anticipo rispetto al momento della completa maturazione e che la spremitura al frantoio sia effettuata a temperature basse, nel minor tempo possibile e comunque non oltre le 48 ore dalla raccolta.
Le varietà tipiche di oliva sono: la Raggiola (Vergioia, Corgiola, Correggiolo) da cui si ottiene un olio di buon fruttato mandorlato, leggermente amaro e piccante, di colore verde tendente al giallo, adatto alla carne e alla bruschetta; la Raggia da cui si ottiene un olio di un fruttato armonico, leggermente mandorlato, prevalentemente dolce, con una punta di amaro e piccante, di color giallo oro, che si sposa molto bene con pesce arrosto, primi piatti, contorno, carni ed anche con la bruschetta; il Frantoio dal quale si ricava un olio di un fruttato aromatico leggermente mandorlato, di colore oro che si sposa bene con vegetali, carpacci e minestre; il Leccino il cui olio è leggermente fruttato aromatico, con caratteri di amaro e pungente solo in caso di raccolta precoce, di giallo chiaro; il Moraiolo (Morella Folignana, Nebbia) proveniente dall'Umbria, amaro e pungente di colore verde; la Carboncella, olio di buon fruttato aromatico, amaro e pungente di verde intenso, che ha origine nel Lazio.
Cartoceto è il più conosciuto centro per la produzione dell'olio della provincia. Vi si svolge da anni la Mostra Mercato dell'olivo e dell'olio, con la possibilità di visitare i frantoi ed assistere alla spremitura. Recentemente all'olio da oliva di Cartoceto è stato riconosciuto il DOP (denominazione di origine protetta), un riconoscimento prestigioso di cui hanno beneficiato anche i comuni di Mombaroccio, Saltara e Serrungarina che fanno parte della stessa area di produzione.
San Costanzo, tipico e tradizionale territorio agricolo, dove vegetano in maniera preponderante, rispetto all'intera provincia, imponenti piantoni secolari di oliva: raggia e raggiola in particolare, si sta adoprando per valorizzare il suo olio da oliva. Si è pertanto costituita "Terra d'argille" associazione culturale che ha lo scopo di promuovere e valorizzare i prodotti tipici e tradizionali locali tra cui l'olio. Vi hanno aderito numerosi agricoltori: ne è nato un ottimo olio che viene commercializzato ottenendo lusinghieri risultati con una elegante etichetta.

Valentino Valentini


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 04.02.2012

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