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Il carradore


Il carradore o "biruciar" costruiva una vasta gamma di mezzi di trasporto a trazione animale (e umana) dai più semplici e piccoli come la carriola e la "birucina" ai più grossi: "el birocc", il carro agricolo, il carro a quattro ruote, e molti altri attrezzi per l'agricoltore: torchi per le vinacce, bigonce, tini, pigiatrici per l'uva.

Nelle botteghe specializzate e più attrezzate si costruivano la diligenza, il landeau, la biga ed altri mezzi di maggior pregio e raffinatezza.

Un vecchio carradore ci ha mostrato fotografie di attrezzi costruiti nella sua bottega nei primi decenni di questo secolo e ci ha descritto le diverse fasi della lavorazione, che noi sintetizziamo.

Ogni anno, a stagione propizia, andava personalmente ad acquistare le piante: noci, querce, olmi. Abbattute e trasportate nel suo laboratorio le segava a mano e ne ricavava le tavole dallo spessore idoneo ai lavori da eseguire; poi le accatastava e le lasciava stagionare. Egli preparava, con poche eccezioni, tutti i pezzi componenti l'intera macchina. Sezionava per tempo il legno dei mozzi o ceppi per le ruote di diversi diametri, con i fori per l'asse e per i raggi; sagomava i quarti e i raggi, poi eseguiva il montaggio e infine serrava le parti della ruota con il cerchio di ferro a caldo.

Nei primi tempi della sua attività, quando ancora era garzone di bottega, costruiva anche i cerchi con verghe di ferro usando forgia, incudine e martello.

Accoppiava poi le due ruote con l'asse di acciaio e sopra disponeva il telaio del carro con il letto, le sponde e il timone se si trattava del "birocc", al quale venivano aggiogati i buoi, o le due stanghe alle quali si attaccava il cavallo o altri quadrupedi.

Quando il carro era completato e rifinito interveniva il pittore o decoratore, che lo dipingeva in ogni sua parte e nei riquadri delle sponde rappresentava scene campestri, o fiori, o animali o altri soggetti.

I lavori che eseguiva per i contadini di solito gli venivano pagati in natura (grano, vino, olio, ecc.) al tempo dei relativi raccolti.

Un "birocc" nel 1925 costava 250 lire. Le ore di lavoro della giornata non si contavano: la luce del giorno segnava l'inizio e il termine dell'attività lavorativa.

Tratto da "La vecchia Fano", AMADUZZI, 1981


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1981
    Ultima modifica: 31.01.2005

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