Questo piatto antico si preparava in Urbino per il tradizionale pranzo di Natale.
Richiedeva una preparazione molto lunga ma ne valeva la pena perché, poi, il "gallinaccio" risultava alla ghiotta, cioè alla "gossuta".

Dopo averlo pulito, il tacchino viene trafìtto con molto finocchio selvatico. Dentro e fuori si condisce con rosmarino, salvia, pepe, sale, si spruzza con olio e limone e si lascia riposare per tutta la notte. L'indomani si mette al forno e si fa cuocere per circa 2 ore. Si taglia a pezzi e si ricopre completamente di brodo fatto con osso e carne di vaccina, collo, zampa e punta delle ali dello stesso tacchino, sedano, carota e pomodoro, e si fa cuocere, a fuoco lento, fino a che il brodo non si sarà ritirato.