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Mercatello sul Metauro (Metola): Castello e Chiesa di S. Stefano


Metola è ubicata su un cocuzzolo nella zona alto-collinare a S.O. di Sant'Angelo in Vado, tra 555 m (Chiesa di Santo Stefano, coordinate geografiche 43°38'10.18"N - 12°23'03.54"E) e 704 m (Torre) di quota, in Comune di Mercatello sul Metauro. Vi sono solo alcune abitazioni sparse.

La più antica notizia del Castello di Metola è del 1180, quando vengono citate Santo Stefano di Metola e la Cappella di S. Maria del Castello di Metola. Ora del Castello rimane solo la Torre.
La Chiesa di Santo Stefano è stata restaurata nel 2004.
Nei pressi si trova anche l'Oratorio della beata Margherita della Metola (n. 1287 - m. 1320) e la piccola Oasi faunistica (16 ha) della Beata Margherita.

(da: http://siusa.archivi.beniculturali.it)
Nell'alto medioevo, la parte di territorio di confine, dal toponimo Metola, fu fortificata ed abitata a difesa della Massa Trabaria.
La prima notizia relativa alla Metola è il ricordo della sua chiesa, S. Maria della Metola, del plebato di Mercatello e della diocesi di Città di Castello, elencata nella bolla del 14 aprile 1180 con cui il pontefice Alessandro III confermava quanto aveva già concesso il suo predecessore, nel 1144.
Nelle lotte seguite nel secolo XIII per la conquista di poteri ecclesiastici e territoriali nella Massa Trabaria, il castello della Metola risultava sotto la giurisdizione di Gubbio. Pochi anni dopo, nel 1277, Roberto di Federico di Metola sottopose sé, i suoi beni, i suoi eredi alla canonica di Città di Castello. Dopo un breve dominio da parte dei Faggiolani intorno al 1353, il cardinale Albornoz recuperò tutta la Massa Trabaria alla Chiesa e così il "Castrum Metolae" fu incluso nella "Descriptio Masse Trabarie" del 1356. La politica pontificia in quel momento voleva che il castello della Metola non cadesse in mano ai Brancaleoni di Casteldurante. Per evitare ciò, si aprirono le porte ai Montefeltro. Il 4 giugno 1390, infatti, papa Bonifacio IX nominava Antonio, conte di Montefeltro, vicario di Urbino, Cagli e di altri castelli, tra cui quello di Metola. Ciò per dodici anni e per il censo di ottocento fiorini. Federico da Montefeltro, nel 1474, concesse in vicariato la contea di Mercatello, Sassocorvaro, Monte Locco, Santa Croce, Metola, Lamoli ad Ottaviano Ubaldini. In seguito alla sua morte, il feudo della Metola, come tutti gli altri territori, tornarono sotto il dominio feltresco di Giudubaldo fino a quando il duca Francesco Maria I Della Rovere concesse, nel 1533, il feudo di Metola a Pietro Antonio Santinelli per la somma di tremila scudi d'oro. Papa Paolo III, con breve del 15 giugno 1541, ne approvava la cessione.
La famiglia Santinelli governò sulla Metola fino al 1774, quando a Pesaro morì l'ultimo rappresentante del casato. Il castello tornò con pieno diritto e definitivamente alla Camera apostolica. Successivamente, per concessione del pontefice Clemente XIV, il territorio fu annesso al comune di Sant'Angelo in Vado. Durante il Regno napoleonico, Metola era aggregato di Sant'angelo in Vado, cantone omonimo, nel distretto IV di Urbino, all'interno del Dipartimento del Metauro. All'atto della Restaurazione, Metola era appodiato di Mercatello, nel distretto di Urbino, all'interno della Delegazione apostolica di Urbino e Pesaro. Questo assetto territoriale venne confermato dal riparto successivo al 1831.
Con la nascita del nuovo Stato italiano, divenne frazione del comune di Mercatello sul Metauro, all'interno della provincia di Pesaro e Urbino.

Complessi archivistici prodotti: Comunità della Metola (fondo)
Fonti:
"Collezione di pubbliche disposizioni emanate in seguito del Motu proprio di N. S. Papa Pio Settimo in data de' 6 luglio 1816 sulla organizzazione dell'amministrazione pubblica", Roma, 1816
"Decreto luogotenenziale di Eugenio principe di Savoia Carignano", Torino, 1860
"Raccolta delle leggi e disposizioni di pubblica amministrazione nello Stato pontificio", vol. VI, Roma, 1835
"Riparto dei governi e delle comunità dello Stato pontificio con i loro rispettivi appodiati", Roma, 1817
"Statistica numerativa delle popolazioni di tutti i comuni e appodiati dello Stato pontificio ordinate secondo i Governi e le Provincie a cui appartengono", Roma, 1857
Bibliografia:
R. DOMENICHINI, "Il Dipartimento del Metauro nell'età napoleonica (1808-1815). Divisioni territoriali-amministrative e stato della popolazione", in "Atti e memorie della Deputazione di storia patria per le Marche", 92 (1987), Ancona, 1989
Redazione e revisione: Papi Tatiana, 2005, prima redazione

(da: www.massatrabaria.com)
La storia di questi castelli vive nelle leggende del popolo, arricchite dalla fantasia poetica. Un esempio è dato proprio dal Castello della Metola, che coi suoi muri spessi e le possenti strutture, prolunga la vetta della cuspide del monte conico che domina.
Racconta il Michelini Tocci, attingendo dai contadini, che nelle notti senza luna, si vedono calare dal cielo sulla torre della Metola delle strisce di fuoco, come stelle cadenti, o come dardi luminosi lanciati contro i suoi spalti diruti, quasi a colpire qualcosa o qualcuno che vi stia abbarbicato e che di lontano non appare. Sono gli angeli della luce, gli angeli bianchi, che attaccano e tentano di sloggiare dalla torre gli angeli delle tenebre, gli angeli neri. Le due entità contrapposte che si spartiscono il dominio dell’universo, il bene e il male in perpetua lotta fra loro, si manifestano, dice la leggenda della Metola, più che in altri luoghi, là dove le une o le altre hanno avuto alternative vittorie e sconfitte.
La leggenda, che traduce in immagine uno dei motivi centrali della religione, richiama modelli che la poesia medievale e poi l’arte figurativa hanno largamente ripreso. La lotta appunto fra l’angelo bianco e l’angelo nero, “l’angel di Dio” e “quel d’inferno” per il primato e per il possesso delle anime che la poesia di Dante ha saputo evocare in modo supremo, e che tanti artisti hanno rappresentato. Angeli e demoni che si disputano l’anima di un morente nel Miracolo dell’Ostia di Paolo Uccello, per non allontanarci da Urbino.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 26.12.2009
    Ultima modifica: 26.12.2012

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