Comuni del bacino
Segni, disegni, murali e scritte nella zona urbana di Fano - 2
Segni, disegni, murali e scritte nella zona urbana di Fano - Parte seconda
Graffitismo e Arte di strada (brani tratti da:https://it.wikipedia.org/wiki/Graffitismo, consultata il 22 luglio 2025) Il graffitismo (in inglese graffiti writing) è una manifestazione sociale e culturale di pittura murale diffusa in tutto il mondo, basata sull'espressione della propria creatività tramite interventi pittorici sul tessuto urbano, frequentemente considerati atti vandalici e puniti secondo le leggi vigenti. Talvolta è correlato a essa l'atto dello scrivere il proprio nome d'arte (tag) e il numero della strada in cui si viveva, come se fosse un logo. Il fenomeno, ricordando la pittura dei murali, è da alcuni ad essa accostato, poiché numerosi graffitisti (in inglese writer) dipingono mezzi pubblici o edifici di interesse storico e artistico.
(………..….) Ogni graffitista, quale che siano la sua inclinazione e provenienza, ricerca e studia un'evoluzione personale, per arrivare a uno stile proprio in modo tale da distinguersi dagli altri. Nel corso degli anni molti artisti hanno comunque maturato nuove tendenze creative per cui, pur mantenendo radici nel graffitismo, sono riusciti a sconfinare nella tipografia, nel design, nell'abbigliamento, contaminando il tipico stile degli anni '80 con ideali più razionali e vicini alla grafica. Si parla di tendenze artistiche "post-graffiti" in particolare riferendosi all'arte di strada, e di graffiti design per le influenze oramai evidenti nelle tecniche pubblicitarie e nella moda. È possibile affermare che molti artisti oramai integrati nel sistema convenzionale del mercato dell'arte, traggono il loro valore da esperienze precedenti spesso formalmente illegali.
Il "graffitismo" è un fenomeno difficilmente classificabile seguendo schemi tradizionali, essendo intrinsecamente presenti in questo una componente legata a un'espressività artistica e una forte componente di autoaffermazione che passa dalla rottura delle regole e dalla noncuranza delle leggi. Nasce come parte della sottocultura dei ghetti newyorkesi (conosciuta come hip-hop) negli anni '70 (è questo il periodo in cui acquisisce un carattere ben definito rispetto alle prime manifestazioni assimilabili al graffitismo), ma ne supera in breve tempo i confini (geografici e culturali). Dietro alle forme e all'evoluzione delle lettere c'è spesso un lungo studio, fatto di bozze preparatorie e ispirazioni provenienti dall'ambiente che circonda il writer stesso, di conseguenza ogni nazione e ogni città ha scuole di stili diversi: lo stile tedesco (tendente per lo più al Wild Style newyorkese con lettere sottili e intrecciate o fortemente accostate), lo stile brasiliano, lo stile romano (lettere tondeggianti, tendenti al bomb-style e al Throw up ma più studiato) e via dicendo.
(……………) Le seguenti definizioni sono state estratte dal saggio From Streets to Galleries pubblicato nel 2002. Altri pareri sono tratti dalla conferenza "Il destino delle linee", tenuta da graffitisti in prima persona nel 2003.
Tutto è partito dal graffitismo, un fenomeno inizialmente giovanile caratterizzato da incessanti azioni di ragazzi e ragazze decisi a imporre i propri pseudonimi all'interno dei contesti urbani. Con il passare degli anni ha creato un proprio codice linguistico, differenziando le opere realizzate in categorie stilistiche e dando vita ad una fitta rete di connessioni internazionali di appassionati protagonisti. Sarebbe più esatto comunque associare il fenomeno del graffitismo alla cultura hip hop, che contiene numerosi altri elementi legati a forme di espressività a carattere urbano, e comunque nate in quell'ambiente, quali l'mc-ing, il dj-ing o turntablism, la break dance.
L'Aerosol-art è stata una delle prime espressioni artistiche accostate al graffitismo. Si tratta dell'utilizzo della bomboletta spray con applicazioni pittoriche aerografiche simili alle produzioni aerografiche convenzionali. L'Aerosol-Art dapprima ha arricchito di significato le scritte Graffiti connotandole e rendendole appetibili al grande pubblico, e successivamente, ha trovato una propria indipendenza e dignità artistica. Molti Aerosol-Artist sono anche graffitisti ma sempre più emergono figure che fanno dell'Aerosol-Art sia un punto di partenza che di arrivo. L'Aerosol-Art si configura quindi come una tecnica pittorica aerografica spesso associata alle produzioni di graffitismo.
La tendenza graffiti-logo si delinea quando alcuni graffitisti cominciano ad associare il proprio nome a un'icona che viene riprodotta serialmente sulle superfici di contesti urbani. L'efficacia comunicativa di queste produzioni sulla popolazione estranea al fenomeno è indubbiamente maggiore rispetto ai loghi presenti nei normali graffiti. Questo fenomeno espressivo è stato protagonista delle prime esperienze di "arte di strada" internazionali connotando molti artisti di successo. La prima artista di strada in Italia ad usare nuove tecniche espressive quali la riproduzione del logo e le pitture monumentali per mezzo di spray e tempere è stata Pea Brain a Bologna all'inizio degli anni novanta, precedendo la "nouvelle vague" di arte di strada che sta nascendo da qualche anno a questa parte. L'incontro con Pea Brain segnerà anche il percorso creativo di un altro artista bolognese: Dado, graffitista che diventa famoso negli anni '90 per lo stile del suo lettering.
(……….…..) Il tag (per alcuni "la tag") è lo pseudonimo di ogni graffitista, il suo alter ego. La tag viene scelta dal writer stesso, partendo da giochi di parole sulla propria identità, o semplicemente scegliendo la parola che più lo aggrada, in base al suono o più frequentemente in base alle lettere che lo compongono. In alcuni casi la tag è seguito da un suffisso (molto comune il suffisso "one"). I primi writer usavano unire un numero al nome, come fece Julio 204 per primo, indicando con il numero la strada nel quartiere in cui viveva (204th street), imitato poi dal più celebre Taki 183, che spinse il suo nome oltre i confini del proprio quartiere. L'elaborazione della tag può seguire lo stesso percorso stilistico che intraprende un calligrafo nella definizione della propria calligrafia, con l'aggiunta di grazie o svolazzi, oppure semplicemente rappresentare lo stile personale del proprio autore. Quello che agli occhi di un profano potrebbe sembrare un semplice scarabocchio è per la maggior parte dei writer il frutto di un esercizio costante nel tentativo di coniugare estetica e rapidità. Il tag corrisponde quindi alla firma. Evoluzione del tag è il throw-up, disegno stilizzato della propria firma (o delle prime lettere del tag) di rapida esecuzione ma di dimensioni più estese, eseguito con pochi colori, spesso spruzzati rozzamente, o anche privo di riempimento. Come un tag ingigantito il throw-up rappresenta un marchio, eseguito sempre nella stessa maniera per ricondurre immediatamente al suo autore, e come un tag lo si può trovare replicato più volte sulla stessa superficie. (………………)
Arte di strada (in inglese street art) è la definizione comunemente utilizzata per inquadrare tutte le manifestazioni artistiche compiute, sia illegalmente che legalmente, in spazi pubblici. L'arte di strada non è da confondere con il graffitismo perché questa è da considerarsi una categoria a sé stante, facente capo alla cultura hip-hop e con elementi culturali distinti. Nel graffitismo l'artista spesso scrive il suo nome, un suo simbolo o il nome della crew di appartenenza. Chi realizza arte di strada spesso realizza invece opere più grafiche e figurative. L'arte di strada ad esempio può avere connotazione politico sociale come nel caso delle opere di Banksy, o essere commissionata per rivalutare e abbellire un quartiere periferico. (…….……..…)
Dettaglio scheda
-
Data di redazione: 16.07.2025
Ultima modifica: 25.07.2025




Nessun documento correlato.