Funghi, flora e fauna
Barbo canino - Barbus caninus
Barbus caninus Bonaparte, 1839
= B. meridionalis caninus Bonaparte, 1839
Nome volgare: Barbo canino
Famiglia: Cyprinidae
Caratteri distintivi: muso allungato, bocca infera dotata di quattro barbigli. Corpo slanciato, linea laterale completa con 45-55 squame. Pinna dorsale leggermente anteriore o alla stessa altezza delle ventrali. Dorso bruno-verdastro, fianchi giallastri, ventre biancastro; sul dorso e i fianchi numerose macchie scure irregolari. Lunghezza fino a 20 (22) cm.
Si può confondere con il Barbo comune (Barbus plebejus), rispetto al quale presenta macchie scure più grandi e il terzo raggio della pinna dorsale flessibile e non seghettato; rispetto al Gobione (Gobio gobio) ha 4 barbigli (anziché 2).
Biologia e habitat: predilige acque correnti e ben ossigenate dei tratti medio-alti di fiumi e torrenti, con fondo ghiaioso o ciottoloso. Si nutre di piccoli invertebrati acquatici.
Distribuzione: Italia settentrionale; le popolazioni della Toscana sono di dubbia origine, in quanto potrebbero essersi originate accidentalmente da esemplari alloctoni immessi nei ripopolamenti per la pesca sportiva (ZERUNIAN 2004).
Presenza nella zona di studio (bacino del Metauro): rinvenuto nel T. Auro a monte di Parchiule, al confine col territorio toscano (GIBERTINI e DUCHI, 2007), anche se la segnalazione è da meglio accertare.
Protezione: Barbus meridionalis è specie protetta in base alla Convenzione di Berna del 19-9-1979 (Allegato III) e specie di interesse comunitario che richiede zone speciali di conservazione (Allegato II) e il cui prelievo nella natura e il cui sfruttamento potrebbero formare oggetto di misure di gestione (Allegato V) in base alla Direttiva "Habitat" 92/43/CEE del 21-5-1992.
Considerata "in pericolo" (EN) nella Lista Rossa IUCN dei Vertebrati Italiani (RONDININI et al. 2013).
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 09.03.2013
Ultima modifica: 03.11.2024
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