Funghi, flora e fauna
Barbo comune - Barbus plebejus
Barbus plebejus Bonaparte, 1839
Nome volgare: Barbo comune, Barbo italico
Nome dialettale: Sbars
Famiglia: Cyprinidae
Caratteri distintivi: muso allungato, bocca infera dotata di quattro barbigli di cui gli inferiori più corti, presenza di denti faringei su tre serie (1). Corpo slanciato, linea laterale completa con 58-77 squame. Pinna dorsale leggermente anteriore o alla stessa altezza delle ventrali, con il terzo raggio robusto, spiniforme e seghettato. Dorso bruno-verdastro, fianchi giallastri, ventre biancastro; spesso sono presenti, sul dorso e i fianchi, piccole e numerose macchie grigie. Lunghezza fino a 60 cm.
Si può confondere con il Barbo tiberino (B. tyberinus) e l'alloctono Barbo europeo (B. barbus), soprattutto negli stadi giovanili. Rispetto al Barbo canino (B. caninus), oltre alle dimensioni massime superiori, ha il raggio spiniforme sulla pinna dorsale seghettato e macchie scure più piccole; rispetto al Gobione (Gobio gobio) ha 4 barbigli (anziché 2). Sono anche segnalati individui riferibili ad ibridi con B. barbus.
Biologia e habitat: predilige acque ossigenate e veloci, con presenza di fondo ghiaioso. Onnivoro, da adulto è solitario.
Distribuzione: Italia settentrionale, centrale e parte della meridionale; manca nelle Isole.
Presenza nella zona di studio (bacino del Metauro e del T. Arzilla) : nel Metauro e nei suoi affluenti diverse sono le segnalazioni per il basso, medio e alto corso (1966-1990). Lungo il F. Metauro è stata osservata nel luglio 2023 nella stazione di rilevamento di Calcinelli in Comune di Colli al Metauro, a 41 m slm (attribuzione sulla base del fenotipo), e nella stazione a 1 km dalla foce a 5 m slm (DE PAOLI et al., 2023). Lungo il T. Arzilla è stata osservata nel basso corso in Comune di Fano (dato del 1970 circa) e più di recente, nel giugno 2023, in una stazione di rilevamento in Comune di Mombaroccio a 124 m slm e in un'altra all'altezza di Fenile (Fano) a 26 m slm (DE PAOLI et al., 2023).
Protezione: specie protetta in base alla Convenzione di Berna del 19-9-1979 (Allegato III) e specie di interesse comunitario che richiede zone speciali di conservazione (Allegato II) e il cui prelievo nella natura e il cui sfruttamento potrebbero formare oggetto di misure di gestione (Allegato V) in base alla Direttiva "Habitat" 92/43/CEE del 21-5-1992.
Considerata "vulnerabile" (VU) nella Lista Rossa IUCN dei Vertebrati Italiani (RONDININI et al. 2013).
NOTE
(1) I denti faringei sono disposti in 1-3 serie su due archi ossei, posizionati sotto le branchie.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.07.1999
Ultima modifica: 18.11.2024
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