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Bibliografia sui Pesci

Specie di Pesci del bacino del Metauro con determinazione incerta o con presenza da meglio accertare - Pomatoschistus sp. e Gobius nigricans


Specie di Pesci del bacino del Metauro con determinazione incerta o con presenza da meglio accertare

Pomatoschistus sp.

Nel settembre 2011 nel tratto di F. Metauro poco a monte della foce sono stati catturati 3 Gobidi misuranti 38, 40 e 43 mm (legit BAI).
Già in precedenza, nel 1963, era stato catturato un adulto a circa 3 km dalla foce, su fondo ghiaioso, e nell'agosto 1994 due giovani nelle acque debolmente salmastre della foce (POGGIANI 2009) (1).

Dall'esame dell'esemplare del 1963 conservato in alcool e dei 3 esemplari del 2011 (non conservati) si può escludere Padogobius bonelli (accertato lungo tutto il Metauro dal tratto in prossimità della foce all'alto corso), dato che a differenza di quest'ultimo presentano i canali mucosi sul capo, e Knipowitschia panizzae, specie di acque salmastre acclimatata anche in acque dolci, che presenta il canale oculo-scapolare anteriore (COa) privo di pori sigma nella zona preoculare (anziché terminante coi due pori sigma).
Altri caratteri che caratterizzano i tre esemplari del 2011 sono:
- 10-11 raggi nella seconda dorsale
- 37-41 squame lungo il fianco
- area predorsale (dal capo alla 1° dorsale) priva di squame
- petto (dalla gola alla radice della ventrale) privo di squame
- muso più corto del diametro dell'occhio
- deboli fasce verticali chiare sul fianco, visibili nell'esemplare morto.

In base ai caratteri utilizzati per l'identificazione, la scelta della specie potrebbe cadere su:
- Pomatoschistus microps (Krøyer, 1838), specie eurialina indicata per l'Adriatico (in particolare Laguna di Venezia, ma non nel materiale esaminato) in TORTONESE 1975, e non nelle opere successive di KOVAČIĆ 2005, di KOVAČIĆ 2008 e di PATZNER 2007
- Pomatoschistus marmoratus, specie eurialina indicata in ZERUNIAN 2004 nelle acque interne costiere nel tratto dell'Alto Adriatico da Trieste al Ravennate e in POGGIANI 2009 nelle acque marine costiere di Fano, ma che presenta petto (2) con squame
- Pomatoschistus minutus, specie eurialina indicata in ZERUNIAN 2004 (sub P. minutus subsp. elongatus) nelle acque interne costiere nel tratto dell'Alto Adriatico da Trieste al Ravennate e in POGGIANI 2009 nelle acque marine costiere di Fano, ma che presenta 55-75 squame lungo il fianco (anziché 37-41) e petto e area predorsale (3) con squame
- Pomatoschistus norvegicus, specie indicata in KOVAČIĆ 2005 (sub P. norvegicus adriaticus), KOVAČIĆ 2008 e PATZNER 2007 per la zona di Venezia (Alto Adriatico), ma che presenta 55-59 squame lungo il fianco (anziché 37-41) e area predorsale con squame
- Pomatoschistus canestrinii, specie eurialina indicata in ZERUNIAN 2004 nelle acque interne costiere nel tratto dell'Alto Adriatico da Trieste al Ravennate e in POGGIANI 2009 per un laghetto costiero a Marotta di Mondolfo nel 1969 e per la darsena di Gabicce Mare nel 2009, ma che presenta netti punti neri sparsi lungo i fianchi e dorso privo di squame almeno sino al terzo raggio della seconda dorsale.

Per determinare correttamente questo Gobide occorrerà disporre di un maggior numero di esemplari da visionare.

NOTE
(1) In tale pubblicazione questi esemplari sono stati erroneamente determinati come Knipowitschia panizzae (Verga, 1841).
(2) Parte di ventre nel tratto da sotto le pinne pettorali a davanti le pelviche.
(3) Parte di dorso dalla nuca a davanti la prima dorsale.

Gobius nigricans Canestrini, 1867
Nome volgare: Ghiozzo di ruscello, Ghiozzo etrusco
Famiglia: Gobiidae

Caratteri distintivi: capo con canali mucosi, squame assenti nella zona predorsale, 44-45 squame in serie longitudinale sui fianchi, seconda dorsale con 13-14 raggi. Come negli altri Ghiozzi le pinne ventrali sono fuse a formare una ventosa. Corpo grigiastro, brunastro o bruno-rossastro su dorso e fianchi con macchie scure a sella, parte superiore della testa marmorizzata di nero e prima pinna dorsale bordata di giallo-arancio; maschio in livrea nuziale molto scuro. Lunghezza sino a 10 cm, ma in genere inferiore (7 cm); maschi più grandi delle femmine.
Si può confondere con il Ghiozzo padano (Padogobius bonelli), rispetto al quale presenta canali mucosi sul capo, ha un maggior numero di squame sui fianchi (44-45 contro 35-44) e un maggior numero di raggi nella seconda dorsale (13-14 anziché 11-13).

Biologia e habitat: vive in piccoli e medi corsi d’acqua con acqua limpida e ben ossigenata e fondali ciottolosi o ghiaiosi. La riproduzione avviene in maggio-giugno; il maschio difende il rifugio, scavato sotto un sasso, nel quale sono attaccate le uova. Si nutre di piccoli invertebrati bentonici.

Distribuzione: diffuso in alcune zone di Toscana, Umbria e Lazio settentrionale.

Presenza nella zona di studio e valutazione di abbondanza: Segnalato da GABUCCI et al. 1990 nel T. Burano, T. Bosso e medio-alto Metauro, ma il dato appare assai dubbio, dato che per queste zone non citano l'assai simile e presente Padogobius bonelli.

Al di fuori della zona di studio è citato da LORENZONI et al. (2010) nei tratti montani della vicina Umbria.

Come Padogobius nigricans è specie protetta in base alla Convenzione di Berna del 19-9-1979 (Allegato III) e specie di interesse comunitario prioritaria che richiede zone speciali di conservazione (Allegato II) in base alla Direttiva "Habitat" 92/43/CEE del 21-5-1992.

Considerata "vulnerabile" (VU) nella Lista Rossa IUCN dei Vertebrati Italiani (RONDININI et al. 2013).


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 30.06.2013
    Ultima modifica: 20.01.2014

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