Funghi, flora e faunaFunghi, flora e fauna

Brachynotus foresti

Brachynotus sexdentatus

Brachynotus gemmellaroi


Brachynotus gemmellaroi (Rizza, 1839)

= Brachynotus gemmellari

Ordine: Decapoda, Famiglia: Varunidae

Caratteri distintivi: lunghezza-larghezza del carapace 15,7x19,5 mm. Carapace subquadrangolare con superficie liscia e 3 denti nel bordo antero-laterale (orbitario esterno compreso). Colorazione grigiastra con macchie brune.

Molto simile a Brachynotus sexdentatus per il bordo frontale poco ondulato e con incavo mediano appena pronunciato: si distingue da esso per i pereiopodi più lunghi e sottili, con il mero del V paio lungo la metà o più della metà del carapace (più della metà nelle femmine) (anziché la metà o meno), la colorazione (in B. sexdentatus verde-oliva a macchie scure) e il tipo di habitat (B. sexdentatus vive a minore profondità); assai più piccolo è Brachynotus foresti (7,3x8,9 mm), il quale ha bordo frontale con incavo mediano più pronunciato e III dente del bordo antero-laterale del carapace poco sporgente e smussato. Pachygrapsus marmoratus raggiunge dimensioni maggiori e ha bordo frontale più ampio. Rispetto ai Portunidae ha 3 denti nel bordo antero-laterale del carapace (anziché 5).

Distribuzione in Italia, biologia e habitat: specie segnalata in tutti i mari italiani tranne il Mar di Sicilia e il Basso Adriatico (FROGLIA, 2010).

Vive a circa 10-15 m di profondità presso la costa, su fondali sabbioso-fangosi e in praterie della fanerogama Cymodocea; anche in lagune (RINALDI, 2017). Scava tane nel substrato (ATKINSON et al., 1998).

Dati accertati nella zona di studio (Adriatico antistante la Provincia di Pesaro e Urbino sino a 34,5 miglia al largo): tipo di dati: dati bibliografici. Frequenza di osservazione: specie rara. Diversi esemplari pescati nel fondale fangoso-sabbioso costiero: nel luglio 1973 davanti a Cattolica a 13 m di prof. e nel settembre 1974 a 14 m di prof. nel tratto di costa tra Pesaro e Fano e davanti a Marotta (Mondolfo) (FROGLIA & MANNING, 1978). Pescata nel 2011 in una stazione di rilevamento davanti a Cattolica a circa 15 m di prof., nel fondale fangoso-sabbioso costiero (campagna SOLEMON, con dati utilizzati da SANTELLI et al., 2017).

Al di fuori della zona di studio, in Emilia-Romagna, RINALDI (2008) la indica sia nel fondale sabbioso che sulle scogliere frangiflutti.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 08.08.2024
    Ultima modifica: 08.08.2024

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