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Inachus comunissimus

Inachus thoracicus

Inachus dorsettensis


Inachus dorsettensis (Pennant, 1777)

Ordine: Decapoda, Famiglia: Inachidae

Caratteri distintivi: lunghezza-larghezza del carapace 21x10 mm. Rostro formato da due corte spine divaricate; dente interantennulare lungo e visibile dorsalmente tra le spine del rostro; una spina postorbitaria. Carapace di forma triangolare un poco più lungo che largo, con 4 piccoli tubercoli disposti trasversalmente nella regione gastrica e spine dorsali non erette. Chelipedi più robusti e più grandi nel maschio; pereiopodi molto lunghi, in particolare il secondo paio. Dattilo del V pereiopodio con due piccoli denti subapicali. Colore marrone-rossiccio; lato inferiore dei chelipedi del maschio rosa-acceso o violetto.

Si distingue dal molto simile Inachus parvirostris (13 mm) per raggiungere dimensioni superiori ed avere spine dorsali non erette (anziché molto erette) (da: FALCIAI & MINERVINI, 1922) e mero del II paio di pereiopodi lungo 9-13 volte la larghezza nei maschi e 8-11 volte nelle femmine (anziché rispettiv. da 17,5 a 21 volte e da 13,5 a 15 volte) (da: MANNING & FROGLIA, 1982); da I. leptochirus, I. phalangium e I. thoracicus per avere sul carapace 4 piccoli tubercoli nella regione gastrica (anziché 2); dai genn. Macropodia e Achaeus per la presenza della spina postorbitaria. Per le differenze con I. comunissimus vedi scheda corrispondente.

Distribuzione in Italia, biologia e habitat: specie segnalata in tutti i mari italiani (FROGLIA, 2010).

Vive da pochi metri sino a 500 m di profondità. Il corpo può essere coperto da epibionti.

Dati accertati nella zona di studio (Adriatico antistante la Provincia di Pesaro e Urbino sino a 34,5 miglia al largo): tipo di dati: dati bibliografici. Frequenza di osservazione: specie rara. Pescata nel 2011 e 2012 al largo di Pesaro a 60 m di prof. presso le piattaforme Annalisa A e B, nel fondale sabbioso-fangoso ricco di epifauna (FABI et al., 2016b); nel 2011 e 2012 in una stazione di rilevamento al largo di Cattolica a circa 45 m di prof., nel fondale sabbioso-fangoso/fangoso molto sabbioso ricco di epifauna (campagne SOLEMON, con dati utilizzati in SANTELLI et al., 2017).

Al di fuori della zona di studio è stata pescata nel 2011 in una stazione di rilevamento a 52,5 m di prof. al largo di Fano, nel fondale sabbioso ricco di epifauna (campagna SOLEMON, con dati utilizzati in SANTELLI et al., 2017).

ALTRA BIBLIOGRAFIA: 

FABI G., SPAGNOLO A., BORGHINI M., CAMPANELLI A., DE BIASI A.M., GAETANI A., GIRASOLE M., GOMIERO A., KOZINKOVA L. & POLIDORI P., 2016b - Servizi di monitoraggio ambientale Campo Annamaria B - Piano Nazionale. Monitoraggio dell’area interessata dall’installazione della piattaforma - Rapporto finale di sei anni di indagine (dal pre-survey al 3° anno post lavori di installazione). Rapporto per ENI S.p.A. - UPSTREAM DICS: 258 + CXVIII pp.

SANTELLI A., CVITKOVIĆ I., DESPALATOVIĆ M., FABI G., GRATI F., MARETA B., PUNZO E., RAICEVICH S., STRAFELLA P., SPAGNOLO A., TASSETTI A.N. & SCARCELLA G., 2017 - Spatial persistence of megazoobenthic assemblages in the Adriatic Sea. Mar. Ecol. Prog. Ser., Vol. 566: 31-48.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 08.08.2024
    Ultima modifica: 08.08.2024

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