Funghi, flora e fauna
Lycaeides abetonicus
Lycaeides abetonicus (Verity, 1910)
Sinonimi: Lycaeides abetonica (Verity, 1910)
Nome volgare: Idas degli Appennini
Famiglia: Lycaenidae
Caratteri distintivi: ala anteriore 11-15 mm. Punti marginali neri sulla parte inferiore delle ali posteriori con alcune squame dal riflesso metallico blu-verdastro. Maschio con parti superiori blu-violaceo; bordo nero sottile e frange bianche sul bordo alare esterno con tracce di nero in corrispondenza delle nervature; punti marginali neri sulla parte superiore delle ali posteriori. Femmina con frange esterne generalmente grigiastre; parti superiori delle ali brune con estesa sfumatura violetta quasi sempre presente, dall’area basale a quella postdiscale.
Il maschio si può confondere facilmente con quello di Plebejus argus, che ha una spina sulla tibia del primo e del secondo paio di zampe; di Lycaeides argyrognomon (Italia continentale; comprese le Marche in PROLA et al., 1978) che è più grande (ala anteriore 13-17 mm) e di L. idas (Italia settentrionale) (1). La femmina con quelle di Plebejus argus, L. argirognomon e L. idas, che non hanno un’ampia sfumatura violetta sulle parti superiori.
La determinazione è stata effettuata su tre femmine con ala anteriore di 13, 14 e 15 mm, in base alla presenza della sfumatura violetta sulle parti superiori.
Biologia: due generazioni annuali, con sfarfallamenti in maggio-giugno e agosto-settembre. Il bruco si nutre di leguminose quali Astragalus monspessulanus, Onobrichys viciifolia, Ononis spinosa.
Distribuzione in Italia: specie segnalata in Italia continentale.
Dati accertati nella zona di studio (bacino del Metauro): tipo di dati: esemplare in collezione. Frequenza di osservazione: rara. Distribuzione altimetrica: 500-700 m s.l.m. Periodo di presenza: metà agosto - metà settembre. Segnalazioni di presenza: medio bacino: Monti del Furlo (M. Paganuccio, una femmina, il 5 agosto 1992); Zona appenninica interna: M. Nerone (zona di Pieia, una femmina, il 6 settembre 1992), Serra di Burano (Bosco di Tecchie, una femmina, il 6 settembre 1992). Habitat: praterie alto-collinari, radure.
BIBLIOGRAFIA:
PROLA C., PROVERA P., RACHELI T., SBORDONI V:, 1978 - I Macrolepidotteri dell'Appennino Centrale. Parte I. Diurna, Bombyces e Sphinges - Fragmenta entomologica, Roma, 14: 1-217.
NOTE: (1) Per una determinazione certa occorre effettuare l’esame dei genitali maschili.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 12.08.2024
Ultima modifica: 12.08.2024




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