Teredo navalis Linnaeus, 1758

Classe Bivalvia, Famiglia Teredinidae

Caratteri distintivi: Corpo di aspetto vermiforme, ben più lungo della conchiglia (che misura 5-9 mm).

Si può confondere con altre Teredinidae segnalate in Alto e Medio Adriatico (Lyrodus pedicellatus, Bankia carinata, Bankia bipennata, Nototeredo norvegica: il riconoscimento è piuttosto difficoltoso. Le due palette calcaree a protezione dei sifoni costituiscono un carattere distintivo.

Biologia e habitat: vive in gallerie all'interno di materiali lignei galleggianti o sommersi sino a scarsa profondità. La galleria viene scavata usando la conchiglia come attrezzo di scavo. Le pareti della galleria vengono rivestite con un tubo calcareo largo sino a 8 mm e lungo anche alcune decine di centimetri. Il foro esterno, dal quale sporgono i sifoni, è chiudibile mediante pezzi calcarei detti palette, sui quali si basa la distinzione tra le varie specie. Le Teredini sono particolarmente dannose per le palificazioni e opere in legno, in quanto le portano al collasso in pochi anni. Anticamente le navi in legno risentivano pesantemente del problema delle Teredini, perché ne venivano indebolite la struttura e il fasciame.

Dati accertati nella zona di studio (Adriatico antistante la Provincia di Pesaro e Urbino sino a 34,5 miglia al largo): rinvenuta raramente, all’interno di legni spiaggiati.

Indicata come comune nel Medio e parte dell'Alto Adriatico (COSSIGNANI et al., 1992). Nella laguna di Venezia sono presenti, oltre a Teredo navalis, anche Lyrodus pedicellatus (Quatrefages, 1849), Bankia carinata (J. E. Gray, 1827) e Nototeredo norvegica (Spengler, 1792) (da: Museo di Storia Naturale di Venezia, http://msn.visitmuve.it/it/ricerca/schede-tematiche/temi/organismi-marini-xilofagi/, consultato il 19-3-2017).