Sardina pilchardus (Walbaum, 1792)

Nomi volgari e commerciali: Sardina (adulto), Bianchetto (novellame) - nomi dialettali fanesi: Sardèla; Psciulina (novellame)

Famiglia: Clupeidae

Caratteri distintivi: corpo allungato, un pò compresso lateralmente. Opercolo con strie a ventaglio. Inizio della pinna dorsale situato nettamente più avanti di quello delle ventrali. Dorso verde-azzurro, fianchi e ventre argentei, pinne grigie. Possono esservi, più o meno distinte, alcune macchiette nerastre allineate lungo il fianco. Lunghezza sino a 18 (20) cm.

Si distingue dall'Acciuga (Engraulis encrasicolus) per la mascella inferiore leggermente più lunga della superiore (anzichè più corta); dalla Papalina (Sprattus sprattus) e dalla Cheppia (Alosa fallax) per la pinna dorsale che inizia nettamente più avanti rispetto all'attacco delle ventrali (anziché allo stesso livello o poco più avanti nel caso della Cheppia); dall'Alaccia (Sardinella aurita) per l'opercolo striato.

Biologia e habitat: specie pelagica, oceanodroma e gregaria, vive in acque marine sino a 100 m di profondità. Si riproduce tutto l’anno ma principalmente d’inverno; le uova sono pelagiche. Si nutre di larve e piccoli crostacei planctonici, soprattutto Copepodi.

Distribuzione in Italia: segnalata in tutti i mari italiani.

Frequenza di osservazione e distribuzione nella zona di studio (Adriatico antistante la Provincia di Pesaro e Urbino sino a 34,5 miglia al largo): comune, nelle acque libere sia al largo che sotto costa (PICCINETTI et al., 2012). Diversi giovani pescati con la sciabica presso riva a Fano nel giugno 2007.

Si trova nel pescato delle barche che operano con reti pelagiche da traino e comunemente nelle pescherie di Fano.

Ai primi del 1900, sub Clupea pilchardus, era pescata nella zona da 10 a 20 m di profondità, in notevole quantità nell'inverno e nella primavera fino ai primi di maggio (FERRETTI, 1911). Pescata nel 1969 e 1970 da 0,5 a 4 miglia al largo della costa tra Pesaro e Fano (PICCINETTI, 1968; PICCINETTI, 1971).